Euro 7, il voto Ue ritarda la transizione ecologica

 

Il voto con cuiil Parlamento Europeoha sancito la propria posizione negoziale sugliEuro 7rallenta il ritmo dellatransizione energetica. Il cuore della discussione verte sempre attorno alleemissioni inquinantidei motoricome ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca ma riguarda anchefreni, gomme e batterie. D’altra parte le attuali norme in vigore sono ferme a sei anni fa. Il 9 novembre 2023 glieurodeputati, seguendo la stessa direzione già intrapresa dalConsiglio, sono stati chiamati avotare su una serie diprovvedimenti ambientali, riguardanti anche imezzi di trasporto. L’esito è stato questo:329 sì a favore della posizione negoziale, 230 contrari e 41 astensioni. A vincere sostanzialmente è stata la cautela politica, quando mancano pochi mesi alleelezioni europeein programma all’inizio di giugno 2024. Oltre alle trattative con i 27 Stati membri in programma questo mese e a dicembre, il prossimo passaggio sarà la stesura diuna leggenell’ambito delTrilogo.Il testo però si preannuncia diluito rispetto alla proposta originariaeffettuata dalla Commissione, come voluto da esponenti soprattutto conservatori e nazionalisti, ma anche da molti liberali e popolari, insieme a una quota di socialisti. Sela Commissionepensava di introdurre le misure per le automobili nel 2025 e per i mezzi pesanti nel 2027,il Parlamentoe prima ancorail Consigliopropendono per un’attenuazione delle scadenze. Così l’adeguamento dei mezzi di trasporto viene ritardato di due anni per quanto concernele macchinee di quattro anni percamion e bus. Il mondo dellaproduzione e dell’industria automobilistica, con le relative associazioni di categoria, sembra molto soddisfatto dalla decisione dei deputati di annacquare il percorso versola transizione verde, mentre si continuano a far pesare gli sforzi che dovranno essere sostenuti per rinnovare il parco dei mezzi e per avvicinarsi agli obiettivi delladecarbonizzazione. D’altra parte il relatore del provvedimentoAlexandr Vondraha commentato: «abbiamo raggiunto con successo un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e gli interessi vitali dei produttori». Riguardo al punto di vista dell’Italia, il ministro delle imprese e del Made in ItalyAdolfo Urso parla del voto come di un successo ottenuto. Infine una nota del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energeticaGilberto Pichetto Fratindice: «il nuovo testo sui criteriEuro 7approvato a Bruxelles è un buon risultato negoziale, verso una transizione realistica e credibile. Adesso la grande partita, su cui questo Governo è fermamente impegnato, riguarda la possibilità chei biocarburantifacciano a pieno titolo parte dell’irrinunciabile percorso di riduzione delle emissioni dei veicoli». Tra i contrari, oltre ai Verdi, si registra la posizione dellaOng Transport & Environment: «il Parlamento dell’Ue ha sostenuto uno standardEuro 7che non riesce ad aumentare significativamente le protezioni dell’inquinamento atmosferico oltre il suo predecessoreEuro 6. È peggio che inutile, le compagnie automobilistiche lo useranno per ilGreenwash».