Svizzera: in arrivo i primi negozi per la vendita legale di cannabis
In Svizzeraarriveranno i priminegozi autorizzati a vendere prodotti a base di cannabis per uso ricreativo.Una novità interessante per molti, considerato che nel Paese la cannabis è la sostanza illegale più consumata:oltre un terzo della popolazione l’ha provata almeno una voltanella vita e il 4% l’ha consumata durante l’ultimo mese. Nonostante le leggi restrittive in materia di droghe leggere che, al di là degli scopi medici, vietano qualunque varietà dicannabiscon un contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) superiore all’1%,l’Ufficio federale della sanità pubblica, la massima autorità sanitaria svizzera, ha approvato unprogetto pilota che consentirà ai maggiorenni di acquistare la sostanza nei primi punti vendita legalizzati d’Europa. Il teatro di questa ricerca sarà ilcantone nordoccidentale diBasilea Campagna(Basel-Landschaft), al confine conGermaniae Francia. Dei suoi oltre 290.000 abitanti (dei quali, quasi 1 su 4 è straniero), circa 4000 adulti potranno entrare a far parte del progetto e diventare consumatori più o meno abituali. È prevista l’apertura del primo negozio entro la fine dell’anno nel comune di Allschwil, per poi aggiungere una seconda sede a Liestal. Da non confondere con icoffee shopolandesi, che non sono negozi specializzati ma bar autorizzati alla vendita di cannabis solo grazie allatoleration policyriguardo alle droghe leggere decisa dal governo olandese. Lo studio, noto comeGrashaus Projects, è stato promosso dalla società tedescaSanity Groupe dalloSwiss Research Institute for Public Health and Addiction, affiliato all’Università di Zurigo. Secondo gli autori, l’obiettivoè di “comprendere maggiormente gli effetti dell’accesso controllato alla cannabis e, in tal modo, fornire una solida base scientifica per le possibili decisioni riguardo alla futura regolamentazione della cannabis in Svizzera” e probabilmente anche in altri Paesi. La distribuzione controllata della sostanza consentirà diosservare il comportamento di consumo dei partecipanti, monitorandone la salute fisica e mentale, e di valutare gli effetti sulla societàsoprattutto sul versante della sicurezza e dell’ordine pubblico. Ciò che differenzia questo progetto da altri già autorizzati in precedenza (6 in tutta la Svizzera) è il fatto che la distribuzione non avverrà tramite farmacie o club, ma direttamente nei punti vendita adibiti, dove sarà possibile acquistare derivati della cannabis comemarijuana, estratti, hashish, edibili e liquidi per le sigarette elettroniche. Per tutelare la salute di chi intende assumere questi prodotti,saranno ammessicome partecipanti al progettosoltanto coloro che supereranno un controllo medico di idoneitàe un questionario di ammissione e «verranno svolti continui sondaggi sulla salute dei partecipanti ogni 3 o 6 mesi», come confermato dal direttore del progetto Michael Schaub. La qualità elevata dei prodotti dovrebbe distinguerli da quelli reperibili sul mercato nero: la produzione, interamente biologica, è affidata alla società svizzeraSwissExtractche promette di utilizzare esclusivamente sostanze naturali nella coltivazione delle materie prime. Il prezzo dei fiori della pianta dovrebbe aggirarsitra gli 8 e i 12 euro, a seconda del contenuto di THC. L’approvazione di sperimentazioni come questa e altre simili aBerna, Lucernae Zurigo rappresenta un segnale di apertura della Svizzera nei confronti di unapossibile legalizzazione più ampia della sostanza. Una strada già intrapresa dalla Germania, dove ad agosto il Governo ha approvato la legalizzazione per uso ricreativo (in attesa del via libera definitivo del Parlamento) e da Lussemburgo e Malta, gli unici due Paesi dell’Unione europea ad aver consentito la coltivazione e il consumo personale di cannabis per adulti.