Violenza di genere: nasce l’Osservatorio indipendente sui media
Quanto sia fondamentale ilruolo dei medianel raccontare correttamente (e, quindi, nel contrastare) laviolenza sulle donnelo sappiamo fin troppo bene. Eppure, ancora oggi ititoli dei giornali, i servizi e gli approfondimenti televisivicontinuano troppo spesso a proporre una narrazione scorretta di un fenomeno che è costato la vita a1 donna ogni 3 giorni nell’ultimo anno, solo in Italia. Già dal 2017 ilManifesto di Venezia,promosso ed elaborato dalle commissioni Pari Opportunità diFnsi(Federazione Nazionale Stampa italiana) eUsigrai(il sindacato dei giornalisti Rai), con l’associazioneGiULiA Giornalistee il Sindacato giornalisti Veneto, ha indicato lelinee guida per parlare correttamente di violenza maschile contro le donne. Eppure, rimangono i “Troppo amore”, “il raptus”, “non poteva vivere senza di lei”, “il gigante gentile”, “era una brava persona”, foto di donne abbracciate ai loro assassini. Abbiamo visto e continuiamo a vedere tutto questo, e anche di peggio. Per questo, a partireda gennaio 2024ci sarà un nuovo strumento pensato per promuovere un racconto corretto della violenza di genere: l’Osservatorio nazionale su media e violenza contro le donne e il Manifesto di Venezia,nato da un accordo tra Università La Sapienza di Roma, le Commissioni pari opportunità di Ordine dei giornalisti,Fnsi,Usigraie l’associazioneGiULiA giornaliste. Presentato il 26 ottobre durante il Convegno di inaugurazione presso l’Aula Magna dell’Edificio Marco Polo della Sapienza, l’osservatorio (nazionale e indipendente) sarà presieduto dalla professoressa Flaminia Saccà, Ordinaria di Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione della Sapienza e coordinatrice nazionale del progetto Prin 2020 Stereotipo e pregiudizio: la rappresentazione sociale della violenza di genere e le strategie di contrasto a dieci anni dalla Convenzione di Istanbul. L’Osservatorio, spiegaFnsi,il sindacato dei giornalisti, ha un triplice obiettivo: “larealizzazione di un monitoraggio esperto quotidiano del racconto giornalistico della violenza di generenelle principali testate nazionali e locali; lacostruzione di uno spazio pubblico di discussione quotidianavolto a decostruire le rappresentazioni stereotipate della violenza di genere; infine, l’organizzazione periodica diattività di formazione sulla corretta rappresentazione della violenza di genererivolte alle professioniste e ai professionisti del mondo dell’informazione, nonché agli studenti universitari e delle scuole secondarie”. Alla base del progetto c’è la consapevolezza del ruolo svolto dal sistema dell’informazione nellaformazione dell’opinione pubblica e nella definizione dell’agenda setting.«Università e giornalisti -hanno spiegatola professoressa Flaminia Saccà e Silvia Garambois, Presidente dell’associazioneGiULiAe componente della cabina di regia dell’Osservatorio, in occasione del Convegno inaugurale – fanno rete su un terreno comune che è quello di produrre cultura (l’Università mettendoci l’appoggio scientifico) su un tema fondamentale in questo momento».