Paesi Bassi: perché l’assistenza postpartum è così invidiabile?

 

Qual è la cosa di cui hanno bisogno 2neo genitorinella fase delpostpartum? Le risposte a questa domanda potrebbero essere tantissime, ma una sicuramente è: non sentirsi soli. Eppure, lo sappiamo fin troppo bene, lasolitudinee il senso di abbandono sono sentimenti comuni quando ci si ritrova a casa con un neonato tra le braccia e la vita stravolta. Ci si sente vulnerabili e insicuri, quando si vorrebbe invece solo che qualcuno ci guidasse per navigare in questa nuova dimensione dell’esistenza. Non è quello che succede aigenitori olandesi: chiunque partorisca neiPaesi Bassi, infatti, indipendentemente dalle circostanze, ha ildiritto legale(coperto dall’assicurazione sociale) alsostegno di un’assistente di maternità per la settimana successiva alla nascita. Il nome corretto èkraamzorge indica i professionisti qualificati che si recano a casa dei neogenitori ogni giorno, di solito per8 giorni, fornendo consigli, rassicurazioni e aiuto pratico. È un ruolo diverso rispetto alle ostetriche, che continuano a monitorare donne e bambini dopo la nascita: l’assistente maternitàaggiorna l’ostetrica sulla salute e sui progressi della madre e del bambino, oltre asostenere i genitorimentre affrontano il loro nuovo figlio. «Si prende cura della donna la prima settimana, la consiglia sull’allattamento al seno e con il biberon, sull’igiene, dà consigli… tutto ciò che riguarda la sicurezza maternità e un bambino sicuro. È lì tutto il giorno per la maggior parte del tempo, così può vedere come stanno», ha spiegato alGuardianBetty de Vries delKenniscentrum Kraamzorg, l’organizzazione che registra le assistenti maternità che, per prepararsi, seguono una formazione di 3 anni e seguono regolari corsi di aggiornamento: dalla rianimazione cardiopolmonare al supporto per l’allattamento al seno. Questo tipo diassistenzanon fornisce solo conforto aigenitori, ma può essere cruciale nellecure preventive,individuando potenziali problemi di salute o benessere dei genitori, del bambino o segnali di allarme di abuso o violenza domestica. E questo è fondamentale, come sostiene ancheMargherita Fioruzzi, co-Founder & Ceo diMamachat, associazione che offre sostegno psicologico a prezzi popolari alle neomamma: «Noi abbiamo notato che le 192 mamme che si sono rivolte alla nostra chat solo nel 2022 avevano tutte qualcosa che le accomunava, ovvero il fatto di non avere veramente avuto sostegno nel post partum. Questo cosa significa? Che se tu già hai una condizione psicologica fragile prima di partorire o rimanere incinta, magari con attacchi di panico o ansia, o problemi economici che hanno un’influenza sullo stress materno altissima, ti ritrovi poi a dover gestire la condizione da sola». Il sistema diassistenza alla maternitàè nato dalle reti informali di assistenti postnatali che esistevano per supportare il parto in casa in un Paese che registra ancora la percentuale più alta di nascite non ospedalizzate (14%). Oggi il numero di ore a cui ha diritto una famiglia è diminuito: originariamente durava dai 10 ai 12 giorni, ora il diritto legale è compreso tra 24 e 80 ore, anche se la maggior parte delle famiglie riceve 49 ore standard. I genitori pagano un contributo pari a4,80 euro l’ora per il costo del tempo dell’assistente maternità. Una cifra che alcune famiglie vulnerabili hanno difficoltà a fornire: per questo, terminano prima il periodo di assistenza alla maternità. Questo, però, non è l’unico punto debole di un sistema che è apprezzato dai genitori e invidiato praticamente in tutto il mondo: ci sono circa9.000kraamzorgche lavorano nei PaesiBassi, ma secondo il Governo ne servirebbero altri 11.000. La carenza di personale significa che quelli in attività sono sotto forte pressione, con stipendi molto bassi nonostante l’importante responsabilità del loro ruolo.