Kenya: chi ispira le giovani astronome?

Kenya: chi ispira le giovani astronome?

 

Il 28 ottobre, dalle 18:00, sotto il cielo stellato di Nairobi si sono radunate diverse persone vestite a tema in occasione della rassegnaHalloween Under the Stars(Halloween sotto le stelle), organizzata daTravelling Telescope. I fondi raccolti al Planetario di Nairobi sono stati devoluti ai pazienti affetti da cataratta, per “regalare il piacere della vista e sostenere questa nobile causa”. L’impresa sociale kenyota, fondata nel 2014 dall’astronomaSusan Murabana, si dedica anche ad altre cause, come lapromozione della scienza, della tecnologia e del cambiamento sociale utilizzando strumenti didattici e di intrattenimentoastronomici. Quando Murabana, che oggi ne è amministratrice delegata, ha deciso di dare vita all’unica azienda astronomica esistente nella regione dell’Africa orientale,la scienza che studia i corpi celesti era una faccenda solo “per ragazzi”. Lei e suo marito Daniel Chu Owen, che è un fotografo e direttore capo diTravelling Telescope, miranoa educare le comunità remote e a ispirare i giovani, in particolare le ragazze. Ogni 2 mesi caricano il loro telescopio e un planetario gonfiabile sulla loro gip e partono alla ricerca di nuove comunità rurali da coinvolgere e a cuiinsegnare a conoscere le costellazioni e le basi dell’astrofisica. In quasi 10 anni di attività, Murabana e il suo teamhanno mostrato le stelle ad almeno 400.000 persone, rivolgendosi principalmente allescuole che sorgono in aree remotedel Kenyaper 2 ragioni: la qualità del cielo notturno e per dare ai bambini un’opportunità imperdibile. «La sfida è che la maggior parte dei bambini, soprattutto in Kenya, non ha avuto la possibilità di guardare attraverso un telescopio o di visitare un planetario, e noi stiamo cercando di cambiare questa situazione -ha spiegato Murabana in un’intervista alGuardian-Ci auguriamo che queste esperienze possano ampliare la loro visione del mondo e delle opportunità oltre ilKenya». Intervistata daSpace in Africaha raccontatoche «la maggior parte delle scuole che frequentiamo si trovano in aree remote con strade terribili e le nostre attrezzature, telescopio e planetario mobile, sono fragili e costose, quindi dobbiamo stare attenti durante il trasporto». Molte delle strutture in cui si recano lei e suo marito «hanno una cattiva ricezione cellulare e una scarsa copertura Internet», cosa che rende molto complesso il loro mestiere considerando che «questi giovani studenti non hanno accesso a Internet o gadget con cui lavorare». Murabana,spieganosul sito ufficiale, è anche presidente della neonataAfrican Planetarium Society, creata per realizzare una rete di planetari e svilupparli in tutta l’Africa, e fa parte del consiglio di amministrazione dellaInternational Planetarium Society, un’associazione che raggruppa le professionalità che lavorano nei planetari di tutto il mondo. È stata una tutor diSpace4Womenper il 2020/2021, l’iniziativa delle Nazioni Unite che vuolepromuovere l’emancipazione delle donne nello Spazioe ha fatto parte del consiglio dellaKenyan Optical Telescope Initiative, un programma che si impegna a creare un’infrastruttura per l’astronomia ottica (osservazioni con il telescopio) in Kenya. Non è la prima volta che promuove scienza e istruzione nel continente africano: l’ha fatto attraversoCosmos Educationche, quando aveva 20 anni,l’ha aiutata a scoprire questo mestiere: all’epoca l’ente di beneficenza dedicato al miglioramento dell’educazione scientifica nei Paesi in via di sviluppo aveva organizzato una sessione di sensibilizzazione all’astronomia nella scuola della città rurale in cui viveva. «È stato un punto di svolta. Guardare attraverso il telescopio quel giorno ha acceso la mia passione per il cosmo – ha raccontato alGuardian -Se un gruppo di sensibilizzazione fosse venuto da me quando ero un giovane adolescente, il mio atteggiamento nei confronti di una carriera nella scienza e nell’astronomia sarebbe stato positivo. Ho finito per studiare sociologia ed economia, ma forse avrei aspirato a fare l’astronoma». Dopo essersi unita aCosmos Educationcome volontaria, ha frequentato un programma educativo istituito dall’Unione Astronomica Internazionale e nel 2011 ha completato un master online in astronomia presso laJames Cook Universityin Australia. «In Kenya c’è un malinteso comune secondo cui l’astronomia – e la scienza in generale – sia dura, noiosa, per l’Occidente e solo per i ragazzi.Vorrei insegnarealle ragazzeche la scienza non è nessuna di queste cose eche anche loro possono diventare astronome come me».