La Commissione Ue deve occuparsi degli animali allevati

 

Innumerevoli indagini condotte dalle organizzazioni internazionali per laprotezione degli animali allevati, tra cuiAnimal Equality,hanno dimostrato che inEuropaleleggi sul benessere degli animalinon sono in grado diproteggere adeguatamente i milioni di esemplari sfruttati dall’industria alimentare:malnutriti, fisicamente costretti in gabbia e confinati in spazi limitati, privi di luce naturale o aria fresca, trascorrono le loro vite in condizioni di sofferenza. LaCommissione Ueha promesso dipubblicare entro il 2023 la revisione della legislazione europeasul benessere animale perridurre la sofferenzanegliallevamenti.Animal Equality,ha supportato in questi anni alcune campagne fondamentali come quella per porre fine all’era delle gabbie nell’Unione europea come richiesto dall’iniziativaEnd The Cage Age, firmata da 1,4 milioni di cittadini. L’iniziativa è stata sostenuta anche da oltre 170 organizzazioni in tutta Europa, dal Comitato europeo delle Regioni, da scienziati, da rappresentanti del mondo imprenditoriale, da organizzazioni ambientaliste, sanitarie e agricole e da organizzazioni veterinarie. Nonostante la promessa della Commissione di intervenire entro fine anno con una revisione ambiziosa sul benessere animale nell’ambito del Green Deal europeo e della strategiaFarm to Fork,questa revisione non verrà realizzata nei tempi previsti.Il suo conseguente slittamento alla prossima legislazione ridurrebbe, però, in gran parte l’impatto delle riforme previste sotto il peso diun’azione di lobbying massicciada parte dell’industria alimentare, a discapito degli animali. Anche 637 stakeholder di rilievo internazionale hanno chiesto alla presidente della Commissione europea di pubblicare le proposte di revisione della legge sulbenessere animaleentro questa legislatura, per permettere di modificare la normativa Ue inadeguata a proteggere gli animali. Tra loro ci sono accademici, ricercatori, veterinari, scienziati, imprenditori e agricoltori, tra cui anche la famosa etologa Jane Goodall e il filosofo Peter Singer. Infine, il tema è caro anche alla maggioranza deicittadini,che rischia di rimanere inascoltata. Secondo gli ultimi risultati dell’Eurobarometro,la maggioranza degli europei (89%) e degli italiani (91%)è favorevole aldivieto dell’allevamento di animaliingabbiesingole, mentre l’84% dei cittadini Ue e l’88% degli italiani desidera che il benessere degli esemplari allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato. Di fronte a un’opinione pubblica così desiderosa di un cambiamento e delle evidenze scientifiche, la Commissione non può negare il suo fondamentale intervento per modificare le sorti di milioni di animali usati nell’industria alimentare. Intanto ognuno di noi, ogni giorno, può fare la propria parte per questi animali scegliendo un’alimentazione 100%vegetale.

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