Il diabete mellito di tipo 1 si affronta anche a scuola

Ildiabete mellito di tipo 1è una malattia cronica e autoimmune fortemente presente, purtroppo, anche nelle bambine, nei bambini e negli adolescenti di tutto il mondo. Secondo ilMinistero della Salutein Italia le persone con diabete di tipo 1 sono circa 300.000, e come sottolineato daidatiresi noti dall’OspedalePediatrico Bambino Gesù,tale patologia si verifica ogni anno in 12.26 bambini su 100.000, con incidenza maggiore nei maschi rispetto alle femmine. A partire dal 2020i casi di diabete di tipo 1 nei giovani sono aumentati rispetto al periodo pre pandemicoe anche se secondo un’analisipubblicata dalla rivistaJama Network Open, non sembra vi sia una correlazione tra le due situazioni, considerando l’incremento è indubbia la necessità di occuparsi in modo specifico della fascia di popolazione più colpita da questa patologia anche in contesti come lascuola. Proprio perché il diabete di tipo 1 sopraggiunge soprattutto tra i 5, 10 e 12 anni, è fondamentale che gli istituti scolastici siano in grado di consentire agli studenti colpiti di vivere in maniera serena le ore di apprendimento e svago con i compagni di classe, senza che la malattia interferisca. Pertanto, risulta basilare che tutto ilpersonale scolastico sia regolarmente avvisato sulla patologiae la sua corretta gestione per anticipare o fronteggiare, nei migliori dei modi, eventuali avvenimenti complicati e imprevisti. Ugualmente, è cruciare sviluppare una fortesensibilizzazionetra gli alunniin maniera tale che anche loro diventino un sostegno durante la crescita del bambino con diabete di tipo 1. A tale scopo è stato promossa la seconda edizione delprogetto scolasticoUnstoppablesostenuto dall’azienda biomedicaMedtronic. Gli obiettivi principali dell’iniziativa sonorendere attivamente partecipi tutti i soggetti coinvolti in ambito scolastico(alunni, insegnanti, docenti e studenti) sulle tematiche relative alsupportoe all’inclusione,dando spazio soprattutto alle difficoltà associate al diabete e sostenere l’integrazione, lacollaborazionee l’abolizione di alcuni preconcetti sensibilizzando la comunità nell’adozione di metodi volti all’apertura, all’ascoltoe allacondivisionenei confronti della fragilità. Durante l’intero percorso viene inoltre fornito agli insegnantimateriale da divulgarein aula durante le lezioni di Educazione Civica, mentre per le bambine e i bambini sono previsti giochi, intrattenimenti e laboratori di gruppo con i quali imparare attitudini come l’ascolto e l’empatia. La scuola detiene anche un ruolo essenziale nell’educare allacorretta alimentazione, non sempre portata avanti dai più giovani, come conferma un articolo delGuardianche evidenzia che in Europa circa un terzo dei bambini in età scolare è in sovrappeso o obeso, condizioni che possono favorire l’insorgenza di morbi cronici come il diabete e che rendono ancora più evidente la necessità di fare della scuola un luogo di educazione alimentare.