Con il Covid abbiamo perso 8 mesi di vita

 

La longevità, sai, è come il vento.La lontananzacantata da Domenico Modugno potrebbe essere rivisitata così, dati i numeri postpandemiaforniti dallaBanca Mondiale. Quella canzone resta eterna, mentre sembra esserlo menol’aspettativa di vita degli italiani, duramente intaccata dalCovid-19, che ci ha fatto letteralmenteperdere 8 mesi di esistenza. Così la media stenta a risalire sopra la soglia degli83 annie il Belpaese scivola lungo le classifiche deiPaesi più longevi: è 14° secondo laWorld Banke decima secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite. E pensare che fino a qualche tempo contendevamo i primi posti alGiappone, allaCorea del Sud, allaFranciae allaSpagna. Se proprio vogliamo tornare con la mente al periodo in cui ilCoronavirusimperversava attraverso lo Stivale e il Pianeta, dobbiamo fare i conti con il fatto che durante il biennio 2020-2021, nel cuore dellapandemia globale, gli italiani hanno smarrito un anno netto di vita media. Non solo. C’è un secondo dato altrettanto preoccupante: fino a oggi questa perdita è stata rimontata solo in parte. Diciamo che siamo a metà strada. Gli esperti di demografia(ma anche tutti noi comuni “mortali” che non vedevamo l’ora di metterci il virus alle spalle) ipotizzavano che dopo la scorsa primavera, con l’approssimarsi dei casi di positività allo zero, si potesseprospettare una ripresadecisa e veloce dell’aspettativa di vita. Le cause di questa risalita così lenta e graduale non sono ancora state chiarite. Sappiamo però che all’estero non stanno facendo la stessa fatica.Alcunenazioni del nord Europacome Francia, Belgio, Svizzera, Danimarca, Finlandia e Svezia hanno recuperato in poco tempo il terreno perduto.La Norvegiaha addiritturamigliorato la propria longevità, come accaduto anche a Corea del Sud e Taiwan. Di certo comunque l’Italia è in buona compagnia: Stati come Spagna, Germania e Gran Bretagna sono in una situazione analoga mentre guardando verso est, dalla Bulgaria alla Slovacchia, si assiste a una fase calante. Pure negli Stati Uniti d’America è in atto un “accorciamento” dell’esistenza. Secondo i dati diAge-it,rete italiana di università, enti di ricerca e imprese specializzata negli studi sull’invecchiamento, prima del Covid, fino al 2019, i maschi avevanouna vita media di 81,1 anni;nel corso della pandemia si è scesi fino a 79,8 e adesso si è arrivati a 80,5. Manca proprio la quota corrispondente a 8 mesi, che il virus si è portato via. La longevitàè democratica. Allo stesso modo le donne, che avevano un’aspettativa di 85,4 anni, durante i contagi hanno subito un calo a 84,5 e oggi sono a 84,8. Il divario corrisponde sempre a8 mesi, assenti ingiustificati. Che le donne vivessero più a lungo infatti lo sapevamo già. Lo spetto delle possibili motivazioni davanti alcalo dellalongevitàè vario. Innanzitutto occorre prendere in considerazione il fatto chel’aspettativa di vitaabbia un confine oltre cui non si può andare e forsela media italianal’ha già raggiunto, visto che all’inizio di questo millennio cresceva rapidamente. Un altro aspetto riguarda l’assistenza agli anziani: per curarli, servono i giovani. Ma lanatalitàè un altro punto molto dolente per il Belpaese.

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