In un quarto di secolo gli sforzi peril riciclo degli imballaggi inplastica,in Italia, hanno portatoa quadruplicare il materiale recuperato rilanciando il nostro Paese ai vertici in Europaper economia circolare di questi prodotti. A diffondere i numeri di questo meccanismo virtuosoè lo stesso consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica,Corepla. In occasione dei suoi 25 anni di attivitàCoreplaha raccontatocome nel 2022 sono state risparmiate 523.789 tonnellate di materia prima vergine, in pratica l’equivalente necessario a produrre 11 miliardi di flaconi per detersivi da 1 litroed evitate così 885.406 tonnellate di emissioni di CO2. Nel suo ultimo Rapporto di sostenibilità il consorzio ha sottolineato inoltre che in 25 anni di attività in Italia il materiale recuperato e avviato a un corretto riciclo è appunto quadruplicato:si è passati da 228.000 tonnellate a oltre 1.050.000. Se a questo si aggiunge una rete di 31 impianti di selezione e 92 di riciclo, con una copertura dei Comuni dove raccogliere passata dal 77% del 2022 a 97% oggi, ecco che si ottiene la fotografia di una Italia – va ricordato che in questo caso si parla solo di imballaggi in plastica – ai primi posti in Europa per questo prezioso servizio, decisivo in termini di economia circolare. Raddoppiato, secondo il report, anche il numero di imprese consorziate della filiera del packaging in plasticapassato da 1.216 a circa 2.500. In generale, fanno sapere daCorepla, il settore plastica impiega 50.000 risorse per 4.000 imprese, con un moltiplicatore sul Pil di 3,2 (tradotto: 100 euro investiti ne generano 220). Tenendo conto dei numeri positivi, come il fatto cheCoreplanell’ultimo annoavviato a riciclo il 56,15% degli imballaggi in plastica(a recupero energetico quasi 438.000 tonnellate, e oltre 114.000 in discarica), in vista del futuroci sono però delle ombre che spaventano questo percorso finora così positivo. SecondoCoreplainfatti la proposta di regolamento europeoPpwr (Proposal Packaging and Packaging Waste)su Imballaggi e Rifiuti di imballaggio “rischia di innescare un effetto domino sulla filiera del riciclo con grandi rischi economici e socialie con importanti conseguenze sulla sicurezza e sullo spreco alimentare, oltre alla considerevole perdita dei posti di lavoro”. Più in generale, chiosa il presidenteCoreplaGiovanni Cassuti, «è necessario adottare una strategia integrata e condivisa per promuovere un reale sviluppo sociale, ambientale ed economico, poiché si tratta di una mission collettiva che deve coinvolgere tutti gli attori diretti e indiretti della filiera».
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