Le aziende puntano su sostenibilità sociale e smart working

Le aziende puntano su sostenibilità sociale e smart working

 

Le parole chiave per ilmondo del lavoronel 2023 sonosostenibilitàesmart working:a pesare sempre di più, nei rapporti tra i dipendenti e le aziende, infatti, sono proprio questi due fattori. Ma non solo: i dipendenti guardano anche al propriobenesseree allaparità di genere. A scattare unafotografia dei nuovi modi di lavoraree interfacciarsi con aziende e colleghi ci ha pensato la societàVariazioni,con una ricerca(La regolazione aziendale dei nuovi modi di lavorare. I trend 2022-2023) che ha coinvolto oltre 300 responsabili Hr di altrettante imprese italiane. Dalle testimonianze raccolte è emerso che:la sostenibilità è il filo rosso di quest’anno;il mondo del lavoro post pandemia ha iniziato a considerare losmart working come scontato. Questo è il motivo per cui sono in aumento le misure per l’inclusione, la diversità e la sostenibilità. L’importanza della sostenibilità In un certo senso, è possibile affermare chela sostenibilità e lo smart working costituiscono due facce della stessa medaglia. Stando a quanto spiega Arianna Visentini, Ceo e founder diVariazioni,le società hanno compreso che, quando si parla di lavoro agile, non si fa riferimento solo a sedi e orari: lo smart working è prima di tuttostrategia, ma ancheposizionamentosul mercato e valorizzazione dei talenti. E anche diattenzione alle persone e al territorio. Ma prendiamo qualche numero.L’86% delle imprese, ormai, ha messo a regime il lavoro agile:rispetto al 2022, le organizzazioni sono cresciute del 30%. L’anno scorso, il principale elemento che spingeva le aziende a far lavorare i propri dipendenti da casa era ilwork-life balance. Oggi, invece, primeggial’innovazionedei modelli organizzativi.Non siamo più davanti a una misura d’emergenza, ma a una vera e propriaoccasione per cercare di migliorare la strategia aziendale. Si punta anche all’equità Stando a quanto viene messo in evidenza dalla ricerca diVariazioni,almeno il 72% delle imprese punta a migliorare l’equità,anche attraverso il welfare aziendale, le certificazioni e la gestione della genitorialità. Dal 2022 lasostenibilità socialeha un alleato in più, ovvero laCertificazione della Parità di Genere. Almeno il 39% delle organizzazioni hanno ottenuto la certificazioneUNI PdR 125:2022;il 51%, inoltre, ha dichiarato che il riconoscimento si sta dimostrando uno strumento indispensabile, essenziale, per riuscire a tracciare il percorso di consapevolezza e cambiamento verso le pari opportunità. Il31% ha registrato un miglioramento dell’azienda per quanto riguarda la reputazione. Arianna Visentini crede «molto nella certificazione e i vantaggi sono oggettivi nonostante la sua introduzione sia recente, e i numeri ci danno ragione. Ovviamente va integrata in un giusto contesto di lavoro e in un percorso reale, per evitare il rischio di fare semplice pinkwashing». Smart working: sempre più importante 7 organizzazioni su 10 hanno rivisto e modificato la propria regolamentazione dello smart working.Mediamente, le giornate passate a casa a lavorare sono 2-3 a settimana; aumenta, inoltre, l’autonomia dei lavoratori per quanto riguarda la scelta dove svolgere la propria attività.Per il 25% degli intervistati non c’è alcuna limitazione,contro il 19% dello scorso anno. I dipendenti possono organizzarsi in completa e totale autonomia l’orario di lavoro (per il 18% delle organizzazioni). Inoltre, cresce il numero di lavoratori che non devono più sottostare alle fasce di reperibilità (solo il 31%, mentre nel 2022 era il 23%). Tra le aziende più all’avanguardia troviamoCameo, che fin dal 2017 ha creato un campus a Desenzano del Garda per promuovere una logica di flessibilità di lavoro, a partire dagli spazi.