Diritti e minori: su quali urgenze è necessario investire

 

«L’Italia deve mettere i diritti dei bambini e i ragazzi al centro delle politiche pubbliche, e deve farlo in maniera strutturata. È necessaria una legge che preveda la loro partecipazione all’iter dei provvedimenti che li riguardano.Oggi i minorenni non si sentono ascoltati». È con queste parole cheCarla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha consegnato in Parlamento l’annualerelazione sulle attività svolte nel 2022 mirate alla tutela degli under 18 in Italia. Quella rilevata da Garlatti è una situazione a dir poco critica sotto molti punti di vista: «non ha senso parlare di futuro senza l’impegno di tutti gli adulti ad assicurare a ogni minorenne un presente libero da abusi, violenza, discriminazioni, differenze economiche e sociali, disagio e povertà», ha commentato prima di mettere in luce i dati allarmanti. Le politiche per combattere la povertà assoluta 1 milione e 382.000, questo è iltotale dei bambini e dei ragazzicostretti in Italia a vivere in una condizione dipovertà assoluta. Ciò significa che un bambino su 9 (a fronte di un totale di circa 9,8 milioni di minori) vive in famiglie che non sono in grado di permettersi le spese minime per condurre uno stile di vita accettabile. Dove accettabile si traduce in “avere il pranzo e la cena”. Un fenomeno chevìola il principio di eguaglianza sostanziale previsto dalla Costituzionee che impone ai decisori politici direalizzare gli strumenti necessari per rendere concreto, efficace ed esigibile questo diritto. In tal senso, l’Autorità si appella all’urgenza non più rinviabile di adottare “scelte politiche che pongano l’accento sulla multidimensionalità dei fenomeni di povertà minorile ed esclusione sociale, promuovendo un intervento precoce e multidisciplinare”, si legge nella relazione. “Bisogna assicurare ai bambini e ai ragazzipari opportunitàa prescindere dalla condizione di status sociale e di provenienza, adottando politiche che permettano di crescere come persone e di sviluppare capacità, talenti e competenze”. Il livello di povertà, inoltre,cambia da regione a regionee anche questo è un aspetto non più accettabile al giorno d’oggi. Si tratta di un grave problema che noninfluenzaunicamentel’esperienza dei bambinidurante l’infanzia, mariduce le opportunità di vita anche da adulti, alimentando il ciclo della povertà intergenerazionale e minando la coesione sociale. Il contrasto alla dispersione scolastica Lo stato di povertà economica èstrettamente connesso alla povertàeducativa. La relazione mette in luce unsignificativo impatto della pandemia sull’accesso all’istruzioneed evidenzia come gli studenti provenienti da contesti culturali e sociali svantaggiati sono quelli che risentono maggiormente degli effetti negativi del lockdown sulla loro formazione. In modo più esplicito, si tratta del22,7%di minoriche, a fronte di genitori con (al massimo) la licenza media,non riesce a ottenere il diploma. Fra questi un ulteriore22%spesso abbandona a metà il proprio percorso scolastico ed è stato analizzato che si tratta di una percentuale di minori provenienti da famiglie con genitori disoccupati o con professioni non qualificate. Questo può voler significare che spesso chi si trova in condizione di difficoltà economica non può permettersi nemmeno di investire sul proprio futuro. Garlatti si rivolge alle istituzioni, alle imprese, agli ordini professionali e al terzo settore per affrontare il fenomeno della dispersione scolastica, proponendo «aree di educazione prioritarianelle regioni più ad alto rischio di esclusione sociale. Aree che dovrebberoconcentrare le risorse per migliorare la qualità delle scuole e dei servizi frequentati dai bambini più vulnerabili. Si tratta di un allarme che non si può più ignorare se si vuole garantire un futuro a tutte le nuove generazioni, ma per attuare queste politiche è essenziale un’azione congiunta». In merito a questi due macro temi (povertà e dispersione scolastica) Carla Garlatti è molto chiara: «Quando pensiamo al futuro tendiamo a rinviare e a pensare al domani, invece il futuro è adesso. Ed è oggi che dobbiamo intervenire». La tutela della salute mentale All’interno della relazione viene trattato anche un altro tema a dir poco fondamentale e che fortunatamente sta cominciando, ogni anno, ad avere sempre più rilevanza: quello dellatutela dellasalutee del benessere mentale dei minori.Nel corso del 2022 l’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza ha condotto un’indagine in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per fornire ai politici le prove necessarie per spingerli ad adottare interventi adeguati, soprattutto nei confronti dei più giovani e i più vulnerabili. I risultati hanno confermato comela pandemia e le misure imposte dal lockdown abbiano avuto un impatto molto pesante sulla vita dei minorie delle loro famiglie, incidendo in molti aspetti: dall’aumento di richieste di supporto economico, fino a quello di tipo sociale.Fra i più colpitidalle conseguenze delle restrizioni iminori disabili, i migranti e le famiglie in condizione di povertà. Carla Garlatti ha quindi invitato le regioni e il Governo a potenziare i finanziamenti e le competenze specializzate nella salute mentale dei minori, per creare sinergie fra i servizi terapeutici, le scuole e il terzo settore, e garantire percorsi di cura e supporto. La protezione dei minori migranti Per bambini e ragazzilasciare la propria terramolto spesso non è una scelta. Il più delle voltescappano da guerra e povertà. Molti minori si trovano aviaggiare da soli, senza famiglia, e arrivano in Italia accompagnati soltanto da sogni e preoccupazioni non adatte alla loro età. La relazione mostra che sonooltre 21.000 i minori che arrivano in Italia non accompagnatie di questi la maggior parte si scontra con una realtà brutale, priva di accoglienza e inclusione.Attenendosi alle procedure amministrative, per ottenere il permesso di soggiorno e avviare un percorso di inserimento sociale, i ragazzi devono aspettare diversi mesi e questa situazione non può che generare ansia, stress, timori e anche frustrazioni. Garlatti, per analizzare meglio la problematica e fornire risposte più dettagliate, ha incontrato negli scorsi mesi i ragazzi nelle strutture del Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione). Da queste visite è emersa la necessità di «completare l’attuazione della legge 47/2017 e costruire un sistema di prima accoglienza strutturale. È impensabile che sia visto solo come risposta alle emergenze. Ma non solo, è fondamentale adottare il decreto che disciplina il primo colloquio dei minorenni e a ognuno di loro devono essere assicurati 3 diritti: la presunzione di minore età, la collocazione in una struttura riservata esclusivamente ai minori e un tutore volontario». L’educazione digitale come mezzo per tutelare la privacy Nel 2023 è impensabile che i minori non entrino in contatto con letecnologie, dal semplice utilizzo dello smartphone per giocare, fino aisocialalleapp di messaggistica. Mafar capire cosa è giusto, cosa è sicuro e soprattutto in che modo la tecnologia può accompagnare i minori nella crescita,è un compito che spetta principalmente agli adulti. In linea con questo pensiero l’Autorità Garanteper l’infanzia e l’Adolescenza ha ideato unprogetto formativo rivolto agli insegnanti delle scuole primarie(in quanto l’età di primo approccio alla rete è sempre più bassa)dedicato ai diritti dei minorenni nell’ambiente digitale. L’obiettivo è stato quello di stimolare la riflessione sull’uso consapevole del web, per integrarlo nel contesto della vita quotidiana. La partecipazione è stata altissima: 500 scuole, 651 docenti, 502 classi e oltre 29.000 alunni in tutta Italia. Questi numeri dimostrano che il nostro Paese ha un forte bisogno di essere educato al digitale affinché questo possa essere un’opportunità e non una minaccia. Per questo motivo Garlatti, nella relazione invita tutte le istituzioni ainvestire nell’educazione digitaletramite un progetto di sensibilizzazione nato per insegnare (e non solo ai bambini) come utilizzare la rete in modo sicuro e garantire la tutela della privacy e delle immagini personali online.