Canada: che effetti ha avuto legalizzare la cannabis?
Dopo decenni di proibizionismo,nel 2018 il Canada ha legalizzatol’uso della cannabis a scopo ricreativoper migliorare la sicurezza e la salute pubblica, oltre a ridurre la criminalità, il mercato illegale e l’accesso alla sostanza per i giovani. Un articolo di commento pubblicato sulCanadian Medical Association Journalha fatto il punto della situazione, analizzando glieffetti degli ultimi 5 anni: il numero di canadesi che fanno uso di cannabis è aumentato dal 22% del 2017 al 27% del 2022, ma anche i ricoveri sono in crescita. Secondo i medici sono necessarie più informazioni e politiche migliori per mitigare meglio gli esiti negativi. IlCannabis Act of Canada, con cui il governo canadese ha “legalizzato, regolamentato e limitato l’accesso alla cannabisil 17 ottobre 2018”, consente agli adulti di possedere fino a 30 grammi di cannabis prodotta legalmente, di coltivare fino a 4 piante per famiglia e di venderne quantità limitate, mentre fissa l’età minima di utilizzo a 18 anni (ma le province possono alzarla). La legge consente anche la vendita al dettaglio di prodotti a base di cannabis sia nei negozi che tramite Internet. Nonostante la legalizzazione sia una decisione federale, alcune aree sono regolamentate da province e comuni. Le prove raccolte nello studio sono state selezionate da ricerche isolate condotte in diverse province del Canada: non esistono, infatti, dei dati che mostrino tendenze nazionali. Secondolo studio, i dati emersi sono contrastanti: se, da una parte, “i risultati relativi alla salute – come la prevalenza delconsumodi cannabis, levisite al pronto soccorsoe iricoveri in ospedalelegati alla cannabis e la guida sotto l’effetto della cannabis – sono per lo più aumentati o rimasti stabili”, dall’altra è stata registrata una “riduzione sostanzialedegli arresti e delle accuse penalilegate al consumo di cannabis – e la relativa stigmatizzazione – sia tra gli adulti che tra i giovani”. ”[Questo] dovrebbe essere prova di una correlazione alla giustizia sociale e a possibili risultati indiretti sulla salute pubblica”, si legge nel documento. Gli autori hanno citato un’indagine nazionale che ha monitorato ilconsumo di cannabisprima e dopo il 2018, registrandoun aumento del 5% in 5 anni, mentre il tasso di utilizzo quotidiano è rimasto stabile al 25%, così come quello dei giovani. Deisondaggi governativiavevano già stimato una tendenza all’aumento a partire dal 2011, quando era al 9%: nel 2017 era al 15%, nel 2019 al 20%. Un altro studio condotto in Ontario e Alberta (uno Stato orientale e uno centrale del Canada) nel periodo successivo alla legalizzazione ha mostrato, tra i giovani,un aumento del 20% degli accessi al pronto soccorso e dei ricoveri in ospedalelegati alla cannabis. In Ontario altre ricerche hanno registrato una crescita nel tasso di visite al pronto soccorso fino a 13 volte e quasi il doppio di episodi di assistenza in gravidanza in cui era presente cannabis. Tra le emergenze legate all’intossicazione da cannabis tra i bambini, un altra ricerca ha rilevato un aumento di quasi 3 volte. Lo studiopubblicato sulJAMA Network Openha analizzato i dati sui ricoveri ospedalieri di quasi 7 milioni di over 15 in Ontario, Quebec, Alberta e British Columbia, e ha registrato 105.000 ricoveri ospedalieri per cannabis in un periodo di sette anni, da gennaio 2015 a marzo 2021. Un terzo riguardava giovani di età compresa tra 15 e 24 anni. I dati raccolti sulCanadian Medical Association Journalregistrano anche un costante aumento tra i consumatori di cannabis che la ottengono legalmente, “con livelli che variano tra il 50% e l’80%, a seconda del tipo di prodotto”. Questo potrebbe aver ridotto il rischio di intossicazione dovuto al consumo di una sostanza alterata o di bassa qualità. Secondo lo studio, inoltre, sono diminuiti i reati e gli arresti legati alla cannabis, sia tra gli adulti che tra i giovani: si tratta di un fattore che ha portato alla prevenzione di sanzioni e precedenti penali. I ricercatori hanno concluso che “in questa fase, la legalizzazione della cannabis in Canadanon sembra essere stata il disastro sanitario pubblico previstoda alcuni dei suoi oppositori, ma non può nemmeno essere descritta come un successo completo o inequivocabile per la salute pubblica”. Secondo Michael J. Armstrong, professore associato alla Brock University, “l’esperienza del Canada funge da prezioso caso di studio” per quei Paesiche stanno valutando la legalizzazionedella cannabis. Inun articolopubblicato suThe ConversationArmstrong spiega che “i politici canadesi dovrebbero preoccuparsi meno del fatto che la legalizzazione abbia causato problemi specifici legati alla cannabis. Dovrebbero invece concentrarsi sulla loro risoluzione”.