Oggi è la Giornata Mondiale dei fiumi

 

Negli ultimi anni lasiccitàha colpito e preoccupato gran parte del territorio italiano da nord e sud, inaridendo un suolo già abbastanza provato daicambiamenti climaticisempre più evidenti. In questo scenarioi fiumi spesso in stato d’emergenza. Per sensibilizzare l’opinione pubblica verso questo tema si celebra ilWorld rivers Day, la Giornata mondiale dei fiumi, che quest’anno cade il 24 settembre. Perché celebrarla La Giornata Mondiale dei fiumi è stata istituita nel2005per tenere alta l’attenzione sui corsi d’acqua emigliorarne la gestione. Purtroppo nel nostro Paese solo il 40% è in buono stato ecologico, secondo i parametri dellaDirettiva Quadro Acque. A non migliorare una situazione già complicata è ilcambiamento climatico, che nella regione mediterranea continua sempre più spesso a generareondate di calore, seguite da precipitazioni intense e di breve durata. Questo non può che peggiorare lo stato dei nostri fiumi. Negli ultimi decenni, inoltre, gli alvei fluviali sono staticanalizzati in maniera eccessiva, impermeabilizzando con cemento e asfalto il suolo a ritmi altissimi. La mano dell’uomo quindi influisce in tutti sensi, con l’urbanizzazione selvaggiae il cambiamento climatico, frutto in parte di scelte quotidiane sbagliate. Non meno incisiva lascarsa manutenzione idraulica dei fiumi, spesso legata a logiche commerciali ed effettuata per favorire, tra le altre cose, la vendita del materiale estratto o della legna. I numeri dell’erosione del suolo dei fiumi La situazione deifiuminon è peggiorata in poco tempo.Negli ultimi 50 anni circa 2.000 chilometri quadrati di aree di esondazione naturali hanno subito moltetrasformazioni lungo le sponde dei fiume, dopo varie forme di urbanizzazione.In Italia i corsi d’acqua sono stati ristrettie le zone di esondazione naturale ridotte fino a diventare insufficienti a contenere le piene. Secondo i dati resi noti daIspracontinua il consumo di suolosul nostro territorio che solo negli ultimi due anni è aumentato del 34%. L’allarme sulla condizione disecca dei fiumiè stato lanciato anche dall’Osservatorio dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), che afferma comein Italia non ci siano più grandi fiumi, visto che la portata del Po rimane ampiamente insufficiente e continua ad avere difficoltà nel tratto lombardo-emiliano. Questacrisi idrica nel nostro Paese è influenzata da diversi fattori climaticicome la scarsità delle precipitazioni, non sufficienti a risolvere la situazione di molte parti del territorio. In Lombardia, a esempio, si sta verificando il tracollo dell’Adda, ma anche altri fiumi della regione sono in calo, con riserve idriche inferiori alla media storica. Per contrastare il fenomeno si suggerisce spesso anche l’uso di dissalatori, che però in realtàpossono essere utili solo per emergenze localizzate e non sono risolutivi per la siccitàche penalizza l’agricoltura e l’ambiente in tutto il territorio. Decreto-legge siccità Per affrontare il problema ad aprile 2023 ilGovernoha dato il via libera a misure urgenti per il contrasto alla crisi idricaapprovando ildecreto-legge 14 aprile 2023 n.39.Tra i punti principali spiccano lemulte fino a 50.000 euro per chi estrae acqua pubblica in modo illecito. Previste anche procedure semplificate sul fronte dellamanutenzione della rete idricae sull’uso di acque depurate e dissalatori e una governance rafforzata da una cabina di regia interministeriale e un commissario straordinario nazionale per gestire la peggiorecarenzad’acquache l’Italia abbia visto in almeno 70 anni. Uno dei fulcri del decreto siccità è proprio lacabina di regiae ilcommissario straordinario, deputati a individuare quali sono gli interventi prioritari da effettuare sulla rete idrica e sugli invasi e ad assicurarsi che vengano realizzati in fretta, sostituendosi in caso anche agli enti locali inadempienti.A far parte della cabina saranno 7 dicasteri(Infrastrutture, Ambiente, Agricoltura, Economia, Pnrr, Protezione Civile, Affari Regionali) più il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici. Il dl dispone inoltreprocedure accelerate e tempi certiper interventi importanti come la manutenzione della rete idrica per aumentarne l’efficienza e dragare gli invasi. Al suo interno è previsto ancheil riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, considerando cheoggi solo il 4% viene effettivamente reimpiegato. Ogni Autorità di bacino distrettuale dopo l’entrata in vigore del dl dovrà dotarsi di unOsservatorio permanente sugli utilizzi idrici, mentre i prelievi illegali di acqua saranno puniti conmulte fino a 50.000 euro.