Irlanda del Nord: il 98% delle donne ha subito violenze o abusi

 

Solo 2 donne su 100 in Irlanda del Nord non hanno mai subito abusi.Sono gli sconvolgenti risultati di un rapporto dedicato alla violenza contro le donne, secondo cui quasi l’98% delle intervistate ha subito almeno una forma di violenza o abusonel corso della propria vita. Every Voice Matters! Violence Against Women in Northern Ireland,condotto dalla dottoressa Susan Lagdon dellaUlster University, ha rilevato anche come il7 donne su 10tra quelle intervistate avessero sperimentato laviolenza negli ultimi 12 mesi.Non solo: la metà ha subito almeno una forma di violenza o abusoprima degli 11 annie, sebbene le peggiori esperienze di violenza sia stata commessa più comunemente da un estraneo (29%), spesso l’autore del reato eraconosciuto dalla vittima (partner romantico 23%; amico o conoscente 19%)e si è verificato nella propria casa (26%). Solo un terzo(33%)delle partecipanti, però, si è sentito in grado diparlare o denunciare la violenza:la vergogna e l’imbarazzo sono risultati essere il principale ostacolo alla denuncia. «I risultati della ricerca dimostrano la natura estesa della violenza contro le donne e le ragazze che vivono nell’Irlanda del Nord poiché sono esposte a una varietà di comportamenti dannosi dall’infanzia fino all’età adulta, con implicazioni per la loro salute mentale e il funzionamento sociale – haspiegatoLagdon – Le prove di questo rapporto e di molti altri dimostrano che dobbiamo rispondere ora, abbiamo il dovere di garantire che questo problema non rimanga più a porte chiuse né un punto ricorrente nell’agenda per il cambiamento». Il report, commissionato dall’Executive Office, è stato diffuso assieme a un secondo rapporto (anch’esso richiesto dall’Ufficio del Primo Ministro) dal titoloIt’s Just What Happens: Girls’ and Young Women’s Views and Experiences of Violence in Northern Ireland.Condotto dallaQueen’s Universitydi Belfast, ha rivelato che il73% delle ragazze di età compresa tra 12 e 17 anni ha riferito di aver subito almeno una forma di violenza nella propria vita. Il rapporto ha rilevato non solo la natura persistente della “violenza quotidiana”, mostrando come quasi tutte le intervistate abbiano ricevuto fischi e molestie in strada già dall’età di 10-11 anni, ma come le ragazze considerino unaparte normale della loro vitaonlinericevere frequentementemessaggi non richiesti e immagini sessuali, fin dalla giovane età. Paura di non essere credute, paura di peggiorare la situazione, sensazione che il fatto non fosse abbastanza grave da parlarne: ecco i 3 più grandi ostacoli per chi denuncia le molestie. La conoscenza della violenza contro le donne e le giovani è stata identificata dai partecipanti come un passo importante nella prevenzione. Ciò dovrebbe avvenire per i ragazzi e le ragazze, nelle famiglie, nelle scuole e nell’offerta giovanile. Eppure, non è così. Le ragazze che hanno partecipato alla ricerca «hanno riferito di unoscarso apprendimento formale sulla violenza a scuola. Ciò, insieme a potenti messaggi sociali di colpa e responsabilità, influisce sulla capacità delle ragazze di riconoscere la violenza e sulla loro volontà di rivelare esperienze personali. Le ragazze imparano che devono“mantenersi al sicuro”,rimuovendo così la responsabilità della violenza da parte di ragazzi e uomini.[…] Le partecipanti alla ricerca hanno tuttavia voluto sottolineare che incolpare ragazzi e uomini non era utile. Piuttosto era necessaria un’istruzione precoce, inclusiva e significativa.Hanno sottolineato la necessità di sostenere i ragazzi e i giovani nel riconoscere l’impatto dei loro atteggiamenti e comportamenti e di disturbare gli atteggiamenti negativi nei confronti delle donne a un livello sociale più ampio», haspiegatola dottoressa Siobhán McAlister, una delle autrici della ricerca. I 2 rapporti sono stati commissionati per ottenere dati affidabili e aumentare la comprensione del fenomeno della violenza contro donne e ragazze ed elaborare loStrategic Framework to End Violence Against Women and Girls & Foundational Action Plan, un piano settennale che al momento è infase di consultazionefino al 3 ottobre 2023. «Questi rapporti mettono in luce la natura estesa della violenza contro donne e ragazze e mostrano che troppe vite sono state rovinate -ha dettoil capo della funzione pubblica Jayne Brady durante l’evento di lancio dei report – Ricordano a tutti noi che la violenza, i danni e gli abusi inflitti a donne e ragazze hanno ripercussioni di vasta portata, compreso un impatto significativo sui nostri uomini e ragazzi, e che tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nel realizzare il cambiamento necessario per migliorare la vita delle donne e delle ragazzenelle nostre comunità, nei nostri luoghi di lavoro, nei nostri club sportivi, nelle scuole, nelle università, nelle nostre strade e nelle nostre case».