Splash! Libri rovinati, carta insaccati e formaggi e capelli: dove si buttano?
L’insegnamento dellaraccolta differenziatanelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero impararecome dividere i rifiutinei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento diriciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località. In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare.Dove si butta questo? E quello?Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già. Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca didissipare la nebbia della raccolta differenziatache avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto. I libri rovinati Una volta, nell’ambito di una manifestazione culturale, agli scrittori ospiti veniva fatta una domanda generica più o meno come questa, da inserire in un format radiofonico: “I libriaiutano a creare barriere o le abbattono?”. “Dipende da come li disponi in casa”, aveva risposto con la sua consueta ironia il compiantoAndrea Pinketts, autore milanese scomparso cinque anni fa. In effetti, anche sei collezionisti di voluminon saranno d’accordo, accumulare grandi quantità di tomi tra le quattro mura domestiche può diventare un problema. Non manca inoltre chi conservai vecchi testi di scuolacon affetto: poi a un certo punto arriva il momento di fare spazio. I libricontribuiscono allaraccolta della carta. Se occorre smaltirne una grande quantità, conviene rivolgersi all’eco-centropiù vicino. Se sono in buone condizioni, soprattutto nel caso deivolumi scolastici, si può valutare il ricorso almercato dell’usato, sempre più in voga negli ultimi anni anche grazie ai vertiginosi aumenti di prezzi. Resta poi aperta la strada delriciclo creativo: con un po’ di fantasia, un bel tomo può diventare un’ottima mensolina o un oggetto di arredo. Che sia cartacea o digitale, a ogni modo è il momento giusto per cominciareuna nuova lettura, immergerti in nuovi mondi e condividere i tuoi pensiericon l’hashtag #readabookday: scegli un libro e inizia a leggere. La carta di insaccati e formaggi L’esportazione del made in Italy nel 2022 è aumentata in tutto il mondo, per un valore pari a 61 miliardi. Trai prodotti italianipiù amati ci sono il vino, i pomodori, la pasta, i formaggi e i salumi. Proprio il foglio che avvolgei salumi e i formaggirischia di generare dubbi sul piano dellaraccolta differenziata. Spesso molte persone possono essere portate a pensare di avere tra le mani qualcosa di plasticoso. Il primo suggerimento è controllare benel’etichetta: le confezioni, a esempio acquistate al supermercato, riporterannole indicazioni sui materialie sulle parti che compongono il prodotto. Il secondo consiglio è sempre verificarele disposizioni del proprio Comune, perché queste possono variare da zona a zona. Se quella degli insaccati non è pura carta riciclabile, andrà a finire nellaraccolta indifferenziata. Se invece è composta da una parte in plastica separabile, quest’ultima andrà nel bidone apposito. I capelli C’è un flagello che tormenta gli esseri umani dalla notte dei tempi: èla perdita dei capelli. Qualcuno dà la colpa all’avvicendarsi delle stagioni, altri accusano lo stress, altri ancora si rassegnano all’inevitabile scorrere del tempo. E così ogni giorno ciocche si smarriscono di qua e di là. Caduti, tagliati o dispersi lavandoli: dove devono andare a finirei capelli? Sicuramente occorre evitare che intasino le tubature della propria casa, dal lavandino al wc. Questa è la prima regola. Per lo scarico della doccia, tra l’altro, dovrebbero esistere delle retine ad hoc. In generalei capelli, ma anchei peli della barbae quelli degli animali domestici, sono rifiuti naturali e biodegradabili: vanno quindi raccolti e gettati nel bidone dell’umido/organico, a meno che le regole del proprio Comune o del relativo gestore non prevedano diversamente.