Spagna, pedofilia Chiesa: si indaga per insabbiamento
La Procura spagnola ha chiesto di indagare suicasi di abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica, ordinando ai delegati territoriali di valutare “l’estensione dell’accusa a possibilicondotte di insabbiamento da parte di rappresentanti di istituzioni religiose, che potrebbero essere stati messi in atto prima della denuncia”. La richiesta si legge nero su bianco nell’ultimo rapportodella Procura generale dello Stato relativo al 2022, pubblicato giovedì 7 settembre 2023. «L’Avvocatura dello Stato ha assunto l’impegno istituzionale di offrire una risposta alle vittime di una realtà criminale di indubbia gravità:i reati contro la libertà sessuale commessi nei confronti di minori in contesti religiosi, gli abusi all’interno della Chiesa»,ha spiegatoil Procuratore Generale dello Stato, Álvaro García Ortiz, durante la presentazione del rapporto, che per la prima volta «include l’attività della Procura della Repubblica in relazione al monitoraggio, allo studio e al coordinamento di questi reati». Il Procuratore Generale Ortiz, durantela cerimonia di aperturadell’anno giudiziario 2023/2024 presso la sede della Corte Suprema, ha detto che il rapporto esplora alcune possibilità, come «la richiesta di responsabilità civile sussidiaria dell’istituzione religiosain cui si sono verificati i fatti criminosi; la valutazione dell’estensione dell’accusa a eventuali insabbiamenti; la richiesta, in ogni caso, dell’interdizione professionale dell’imputato a svolgere qualsiasi attività legata ai minori; e la necessaria integrazione dei danni morali e materiali dell’imputato». Il Rapporto 2022 della Procura spagnola comprende147 indagini aperte, 61 nelle procure territoriali e 86 nei tribunali, volte a scandagliare i casi diabusi sessualicommessi nei confronti dei minoriin congregazioni, scuole e istituzioni religiose. Le inchieste si basano su una raccolta trimestrale di dati provenienti dalle più alte procure di tutta la Spagna, iniziata in modo decisivo lo scorso anno, a febbraio del 2022. In quel periodo la questione è stata portata sotto i riflettori da una serie di articoli sugli abusi sessualicommessi all’interno della Chiesapubblicati dal quotidianoEl País, dopo una lunga attività di raccolta e verifica degli episodi. La maggior parte delle testimonianze proviene da procedimenti del 2021 e del 2022, ma i dati disponibili sono “molto parziali” poichénon esiste un registro specifico per questi casinei sistemi informatici dei tribunali. Si tratta di procedimenti molto complessi da rintracciare. Delle 147 indagini totali, circa 60 sono state aperte prima del 2021. Il 67% degli eventi indagati negli 86 casi giunti al tribunale si è verificato dopo il 2000, il 33% prima del 1990. Il rapporto mostra che sono state registrate 20 sentenze di procedimenti giudiziari conclusi, di cui solo una è stata annullata: le altre 19 sono condanne. Tra i motivi di chiusura delle indagini,il 37%è dovuto all’estinzione della responsabilità dell’imputato perprescrizione del reato o morte del responsabile. Un elemento chiave da non sottovalutare,scriveEl País, è chemolti casi nemmeno arrivano ai tribunali o alle procureperché vengono affrontati in procedimenti ecclesiastici oppure non vengono denunciati. Il rapporto sottolinea che secondo la “Legge per la protezione dei bambini e degli adolescenti dalla violenza” i tempi di prescrizione per i reati più gravi commessi contro i minori aumentano: la norma prevede che il tempo a disposizione della vittima per denunciare il reato inizia a decorrere dal compimento del 35° anno di età, e non più una volta maggiorenni.