Il disastro causato dalciclone Danielnella Cirenaica ha assunto proporzioni inenarrabili: il numero divittimeconfermate è salito almeno a5.500, con 7.000 feriti,10.000 dispersi e 30.000 sfollati. Come riportato daAnsa,“lanuova drammatica stima di 20.000 mortiè del direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi, citato dalGuardian, mentre gli aiuti internazionali cominciano a poco a poco ad arrivare sul posto.Il mare continua a restituire i cadaveridelle vittime, riversi nelle strade, maci vorrà tempo perché un bilancio ufficialesia confermato”. La devastazione è anche peggiore di quanto si temeva inizialmente. Hichem Abu Chkiouat, ministro dell’Aviazione civile nell’amministrazione che governa la Libia orientale, ha dichiarato aReuters:«Non sto esagerando quando dico chealmeno il 25% della città è scomparso». L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha affermato che le squadre di risposta alle emergenze sono state mobilitate per portare aiuto sul campo.Molti Paesi hanno inviato aiuti in Libia, tra cui veicoli di ricerca e salvataggio, imbarcazioni di salvataggio, generatori e cibo, mentre i cittadini di Derna sono alla ricerca dei propri cari. L’ex ministro degli Esteri Mohammed al Dairi ha dichiarato allaBbcdi essere sconvolto dallamancanza di comunicazione tra i 2 governi: «Dovremmo dire le cose come stanno. Penso che questa situazione patetica sia dovuta alla stupidità di coloro che sono in prima linea nei nostri affari pubblici. Penso che i 2 Governi non si parlino tra loro:abbiamo assolutamente bisogno di qualcosa di coordinatoin modo che le richieste di aiuti internazionali vengano soddisfatte». La continuadivisione politica della Libiaha complicato la risposta alleinondazioni. Il Paese nordafricano è stato infattidiviso in fazioni in competizionesin dal rovesciamento del leader Muammar Gheddafi, in una ribellione del 2011, assistita dall’intervento militare occidentale.Nel 2014 sono scoppiati nuovi combattimenti,da cui è nata unadivisione tra 2 amministrazioni:una con sede a est, l’altra a ovest, nella capitale Tripoli. Le 2 parti, rispettivamente supportate da vari attori internazionali, hanno firmato un cessate il fuoco nel 2020, ma le rivalità e le tensioni non si sono fermate. Le immagini satellitariprima e dopo l’uragano aiutano a capire le proporzioni del disastro avvenuto nellacittà di Derna, che ha spazzato via interi quartieri, distrutto molti ponti e trasformato città come Battah e Al Bayyada in veri e propri laghi (dato che le dighe presenti nella valle vicino a Derna non potevano reggere). Come riportato dalGuardian, “L’Organizzazione internazionale per le migrazioni(Oim)in Libia ha dichiarato mercoledì (…) che ci sono altri6.085 sfollati in altre aree colpite dalla tempesta, come Bengasi,dove il numero di vittime non è ancora stato verificato. La necessità di seppellire i corpi – continua il giornale britannico – perevitare la diffusione di malattie, era talechecentinaia di persone sono state sepolte in fossecomuni. I residenti di Derna hanno anche chiesto un nuovo ospedale da campo poiché i 2 esistenti nella città sono diventati obitori improvvisati”.
Lascia un commento