Tutti gli stereotipi sugli ebrei da sfatare

Tutti gli stereotipi sugli ebrei da sfatare

 

Dopo un breve prologo, il nuovo saggio diDavid Parenzo,Ebreo giudeo naso adunco, si snoda in dieci capitoli volti a spiegare tradizioni, usi e costumi del mondo ebraico e alcuni passi delle sacre scritture. L’autore non intraprende da solo la missione di raccontare «tutto ciò che c’è da sapere sugli ebrei», come recita il sottotitolo dell’opera, ma si serve dell’aiuto delrabbino Shalom Hazan, direttore Chabad-Lubavitchdi Monteverde, a Roma. Così, affrontando un argomento per capitolo, prende vita il dialogo che compone il saggio, espresso più come unachiacchierata informaleche come un’intervista vera e propria. Parenzo decide dipresentare la materia in un modo accessibile e pop: la narrazione è ricca dimetaforee paragoni che aiutano il lettore a districarsi in tutta quella serie di leggi e codici comportamentali che costituiscono la base della religione ebraica, spiegate da chi ne fa parte e, quindi, adottando un punto di vista interno. L’intento finale, apertamente dichiarato all’inizio dell’opera, è proprio quello direndere immediateimmagini non così diffuse népresenti nell’immaginario collettivo del pubblico. Parenzo adotta unatecnica narrativagià consolidata dalla tradizione letteraria latina, la stessache aveva adottato il poeta Lucrezioall’interno della sua opera ilDe Rerum Natura, ovvero spiegare i fondamenti di una religione (nel caso di Lucrezio la materia trattata era la corrente filosofica dell’epicureismo) attraverso immagini accessibili. Ogni capitolo affronta un tema diverso, di cui vengono date le coordinate temporali e alcune nozioni antropologiche che hanno portato alla costruzione e al consolidamento di specifici riti, tradizioni e usanze dellareligione ebraica. Se da una parte è vero che alcuni paragoni che l’autore porta all’attenzione del lettore possono sembrare azzardati, dall’altra c’è da ricordarsi, come sottolinea affettuosamente l’attore e comico Luca Bizzarri, a cui è stata affidata la postfazione dell’opera, che alla fine David Parenzo è «[…] specializzato nel far incazzare le persone». Del resto, quando non c’è spazio per il confronto e il dibattito, è raro che nascano spunti per la riflessione. Inoltre,il punto di forzadiEbreo giudeo naso aduncoconsiste proprio nellasua configurazione: il saggio spiega in modo chiaro molti aspetti che la cultura cristiano-cattolica, di cui un Paese come l’Italia è profondamente nutrita da secoli, spesso, non conosce. A scuola generalmente non ci si sofferma sulle usanze e la storia dei popoli, anche se studiare queste nozioni in modo più approfondito sarebbe determinante per comprendere a fondo molte situazioni del mondo contemporaneo. I paragoni con la contemporaneità̀ ealcuni riferimenti all’esperienza personale di Parenzo, uniti allespiegazioni puntuali e scientifiche del rabbinocoinvolto nel dialogo, portano il lettore in un mondo, per certi aspetti, ancora poco conosciuto nella cultura di massa o, meglio, conosciuto attraversostereotipi, grazie a una lettura scorrevole e divertente.