Qual è la rivoluzione idrica che ha in mente il ministro Fratin?
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energeticaGilberto Pichetto Fratinha annunciato quella che è stata definita come la “rivoluzione idrica”. Si tratta di una sorta dipiano di riordino in ottica industriale dell’oro blu.L’intenzione è individuare gli “ambiti territoriali integrati” in cui possano operare circa 1.000 grandi gestori in grado di fare e pianificare investimenti. L’obiettivo finale è migliorarela rete degli acquedottila cuidispersioneammonta al40%. Intanto, il fronte dellebolletteè caldo:Aceae le altre aziende continuano a ripetere che inItalial’acquacosta troppo poco, un fattore che accrescerebbe la propensione dei cittadini a sprecarla. Quest’ultimo elemento è emerso durante il convegno cheAceaeIl Tempohanno appena tenuto aRoma:il prezzo dell’acquadel rubinetto è0,00253 euro al litro.L’amministratore delegato della società Fabrizio Palermo ha comunque confermato lanecessità di colmare le lacune delle tubaturelungo la Penisola: la sua proposta è applicare al settore modelli analoghi alle reti nazionali dell’elettricità, del gas e delle telecomunicazioni. Uno dei primi problemi da risolvere èraccoglierel’acqua piovanae trasportarla laddove è più utile, a esempio nei campi assetati dellecoltivazioni agricole. Riuscire atrattenere il 50% delle precipitazioni,contro l’11% di ora, è la missione del presidente diColdirettiEttore Prandini. D’altra parte si calcola che il 20% dell’economia italiana faccia affidamento sulsettore idrico, capace di impattare sul Prodotto Interno Lordo per il 18%. Per questi motivi potrebbero essere decisivii fondi del Pnrr: la promessa del ministro Matteo Salvini, responsabile delle Infrastrutture e della cabina di regia anti-siccità del Governo, è impiegare fino a 3 – 4 miliardi di euro suoltre 130 progetti idricientro 3 anni. Si va dagli approvvigionamenti per usi civili, agricoli, industriali e ambientali alle infrastrutture, specialmente meridionali, ma ci sono anche diverse centinaia di milioni per limitare le perdite d’acqua della rete. Nel frattempo Pichetto Fratin identifica le criticità del sistema nella giungla delle2.400 aziende che gestiscono l’acqua, magari nell’ambito di piccole amministrazioni comunali: così vorrebbe ridurre quel numero a circaun centinaio di realtà. Queste strategie vanno di pari passo conil Piano idrico nazionale, lanciato a giugno in concomitanza con un avviso per raccogliere le varie proposte regionali e locali: sembra ora che ci sia qualche ritardo e il documento sarà pronto per ottobre. C’è la volontà di chiedere altri soldi al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nell’idea di riorganizzazione e riassetto generale del settore, secondoAcea, rientra poi unarazionalizzazionedellebollette. Secondo Palermo, specialmente nei condomini, ci sono troppi casi in cui si paga senza tenere realmente conto delconsumo esatto individuale. Così la società intende proporre una serie dicontatori familiari“intelligenti” di nuova generazione. Tutto questo accade in un momento in cui si avvertono gli effetti di almeno 2 fenomeni.La crisi idricafa perdere all’Europa 84 gigatonnellate di acqua ogni anno:tra il 1976 e il 2006, le zone e le persone colpite da queste dispersioni sono aumentate di quasi un quinto. InItalia, con la siccità el’aggravarsi della crisi climatica,la disponibilità di acqua è calata del 20%nel complesso e fino al 90% nel Sud, dove le condizioni delle reti idriche risultano peggiori. Lo dicono i dati della quarta Conferenza Nazionale sul Clima.