Putin cerca delatori (anti-Lgbtq+)
Non è chiaro quanti reclami siano già stati ricevuti, ma il Servizio federale per la supervisione della tecnologia, dell’informazione e dei mass media,Roskomnadzor, ha lanciatoun modulo «attraverso il quale tutti possono presentare il proprio reclamo»relativo acontenuti inerenti alle tematiche Lgbtq+. Lo ha annunciato il vicedirettore Vadim Subbotin alla Fiera internazionale del libro di Mosca,riportail media russoRbc, con sede a Mosca. Ilform onlineda compilare chiede di che tipologia di informazioni si tratti (tra le opzioni figura “Lgbt, pedofilia e riassegnazione di genere”), prevede un campo in cui inserire l’url della pagina su Internet, un altro in cui allegare uno screenshot della risorsa; l’utente, poi, deve spuntare una casella a seconda che si stia segnalando un’immagine disegnata a mano o animata, un testo, un video o una fotografia, especificare se l’accesso alle informazioni sia libero, limitato o a pagamento. In questo caso, l’utente deve inserire login/password e/o altre informazioni utili per l’accesso al materiale segnalato. Il richiedente deve infine dichiarare nome e cognome, anno di nascita, luogo di lavoro, Paese, regione e email. Una volta ricevuto il reclamo, l’agenzia invia una notifica ai siti segnalati.Se il contenuto non viene rimosso entro 24 ore, dal 2 settembre 2023Roskomnadzorblocca i siti web che non agiscono entro un giornodalla ricezione della notifica. “Se trovi contenuti illegali su Internet, invia una richiesta tramite il modulo di feedback sul sito web diRoskomnadzor”, spiega il sito web dell’agenzia governativa. La notizia è statarilanciatadal sito di news indipendenteMeduza, che ha sottolineato come il modulo consenta a chiunque di segnalare contenuti Lgbt in linea con la legge che il presidente russoVladimir Putinha firmato nel dicembre 2022 per mettere al bando la “propaganda” Lgbtq+ e la pedofilia, accostandole, oltre alle informazioni che incoraggianoil cambiamento di generee l’introduzione della responsabilità amministrativa per questi reati. Da quel momento librerie e biblioteche hanno iniziato a rimuovere dai loro scaffali volumi che avrebbero potuto essere considerati illegali, così come hanno fatto i negozi di videogiochi. «Riceviamo richieste e reclami, li monitoriamo noi stessi e sulla base di ciò viene presa una decisione da parte di esperti», ha spiegato Subbotin prima che la norma entrasse in vigore, il 1° settembre. «Oggi sul sito è aperto un modulo dove tutti possono presentare il proprio reclamo. E oggi spariranno le prime notifiche che chiedono la rimozione di contenuti vietati. Di conseguenza, domani controlleremo e se qualcuno non elimina, verrà bloccato». Esiste anche un’app disponibile per il download su piattaforme IOS e Android con cui è possibile “presentare un reclamo al Registro unificato delle informazioni vietate in merito ai contenuti vietati presenti su Internet; controllare la restrizione dell’accesso alle risorse Internet; ricevere una notifica relativa all’inserimento di una risorsa Internet nel Registro unificato delle informazioni vietate se ne sei il proprietario o il fornitore di hosting”. All’inizio del mesein Russiaè entrata in vigoreun’ordinanzadelRoskomnadzorcheapprova i criteri in base ai quali i materiali presenti su Internetpossono essere riconosciuti come“propaganda delle persone Lgbt, cambio di genere e pedofilia”e inclusi nel Registro unificato delle informazioni vietate nella Federazione Russa. L’ordinanza è stata pubblicata il 17 aprile sul portale ufficiale e sarà valida per 6 anni, fino al 1° settembre 2029. Il documento contiene sia i criteri utilizzati in precedenza per definire la pornografia infantile, la propaganda del suicidio e le droghe, sia una serie di nuove regole, sviluppate a partire dalla legge adottata alla fine dello scorso anno. Secondo l’ordinanza,spiegail quotidiano tedescoDeutsche Welle, per finire nel registro Rkn è sufficiente contenereinformazioni “volte a convincere dell’attrattiva delle relazioni sessuali non tradizionali, delle preferenze e degli atteggiamenti, compresa la formazione di un’immagine positiva” delle persone in tali relazioni, o “che esprimono una valutazione o un’approvazione positiva” di tali relazioni. Tra gli altri criteri, la presenza di informazioni “volte a distorcere la percezione dell’equivalenza sociale delle relazioni sessuali tradizionali e non tradizionali” e a “giustificare il rifiuto” di quelle tradizionali “a favore di quelle non tradizionali”. È vietata anche l’informazione “finalizzata a formareun atteggiamento favorevole al cambiamento di sesso di una persona”, o a giustificare “la legittimità del cambiamento di sesso di una persona, il rifiuto del proprio sesso naturale”, così come la diffusione di informazioni sui “vantaggi del cambiamento di sesso”. Dal 2013 in Russia la “propaganda” tra i minori è vietata, ma oggi il divieto vale per tutti i russi. La legge, nel corso degli anni, ha ampliato il discorso a qualsiasi contesto che concepisca l’omosessualità e il genere come qualcosa di positivo.