Il Premio Nobel Muratov “è un agente straniero”. Lui fa ricorso

 

Dmitry Muratovnon ci sta. Dopo che le autorità russe l’hanno inserito nell’elenco degli“agenti stranieri”, il giornalista e co-vincitore del Premio Nobel per la Pace 2021 ha lanciato un ricorso legale contro il ministero della Giustizia russo. E, intanto, mentre è in corso il procedimento legale, ha deciso di dimettersi temporaneamente dal ruolo di caporedattore diNovaya Gazeta, il periodico russo indipendente per cui scriveva la giornalistaAnna Politkovsaja, uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006 per le sue inchieste sugli abusi perpetrati durante la guerra in Cecenia. La notizia è apparsa nella newsletter della testata ed è stataricondivisasuTelegramlunedì dalla giornalista russa Arina Borodina: “Naturalmente, eravamo pronti da tempo alla dichiarazione di Muratov come ‘agente straniero’”. Su sua richiesta,il comitato di redazione ha sospeso le sue funzioni da caporedattoreper tutta la durata del processo, nominando al suo posto il collegaSergei Sokolov, già vice caporedattore del giornale. Novaya Gazetaspecifica che il ministero della Giustizia “non ha accusato Muratov di finanziamenti stranieri o di essere caduto sotto l’influenza corruttrice di qualcuno.È stato accusato di ‘aver formato un’opinione negativa sulla politica interna ed estera della Russia’. Giusto. Per le opinioni e le convinzioni! Questo è, infatti, per il rispetto dell’articolo 29-1 della Costituzione russa”, che garantisce la libertà di pensiero e di parola a tutti i cittadini. Il presidente della Fondazione Nobel Berit Reiss-Andersenha dettoall’AFPche è «triste che le autorità russe stiano ora cercando di metterlo a tacere. Le accuse contro di lui sono motivate politicamente». La redazione continuerà “a sviluppare il nostro sito web, i canali telegram e YouTube, la pubblicazione di mailing e libri e la produzione dei nostri già famosi documentari. Torneremo a un’edizione limitata (999 copie) dell’edizione cartacea del giornale, prevediamo di rilanciare ilNew Story Newspaper(999 copie, solo tra i collaboratori) e produrremo il giornale in formato PDF”. Muratov, specificano, “è stato dichiarato un ‘agente straniero’ come individuo; il lavoro della redazione diNovaya Gazetanon cambierà. Ma al primo segnale di minaccia, metteremo fine alla nostra partnership finanziaria [con Muratov]. Per quanto riguarda la nostra partnership umana, continueremo a goderne”. Negli smartphone, dicono i giornalisti, “esiste una funzione di sicurezza per gli utenti: la ‘scomparsa dei messaggi’.Noi non stiamo scomparendo. Stiamo scrivendo insieme una storia diversa, umana”. Il termine “agente straniero” può essere applicato a chiunque il Governo ritenga soggetto a “influenza straniera”. Coloro che vengono aggiunti alla lista, che secondoNovaya Gazetacomprende 674 persone e organizzazioni “indesiderate”, hanno varie restrizioni finanziarie e professionali sulle loro attività. Nonostante i 2 status siano molto diversi tra loro,spiegail progetto mediatico indipendente per i diritti umaniOVD-info,“entrambi sono discriminatori e vengono utilizzati per reprimere coloro che sono scomodi alle autorità”. L’appartenenza all’elenco impone pesanti vincoli amministrativi, richiede che siano rese pubbliche le fonti di finanziamento e obbliga a contrassegnare con un tag tutte le pubblicazioni, compresi i post sui social media. Il mancato adempimento degli obblighi imposti può comportaremulte multimilionariee la responsabilità penale del fondatore o partecipante di un’organizzazione no-profit. La legge sugli agenti stranieriè entrata in vigore il 21 novembre 2012: da allora,spiegaAmnesty International Italia, “centinaia di organizzazioni non governative che ricevevano fondi dall’estero hanno subito una profonda riduzione delle donazioni, danni alla reputazione e intimidazioni e procedimenti giudiziari nei confronti dei loro esponenti”. Questa norma fa parte diuna serie di leggi che il Cremlino utilizza per mettere a tacere i criticie le organizzazioni definite “indesiderabili”. Da quando la Russia ha dato il via a quella che Mosca ha definito “l’operazione militare speciale”, ovvero l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, il ministero della Giustizia ha ampliato in modo significativo la sua lista di “agenti stranieri”, utilizzando questo strumento per colpire anche persone e organizzazioni che criticano o mettono in discussione pubblicamente la guerra. Novaya Gazetaha sospeso la pubblicazionenel 2022, dopo chele autorità hanno imposto al giornale dure sanzioni per aver screditato le azioni dell’esercito russo in Ucraina. Da allora, gran parte del team ha lasciato la Russia e ha fondato una nuova pubblicazione in Lettonia,Novaya Gazeta Europe. Chi è rimasto ha iniziato ad aggiornare la pagina web diNovaya Gazetapoco dopo, spingendo il censore federale russoRoskomnadzora revocare la licenza mediatica e a bloccare l’accesso al sito in Russia. A giugno del 2022la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Russia per aver promulgato la legge sugli “agenti stranieri”, stabilendo che Mosca dovrà risarcire 292.000 euro per danni economici e altri 730.000 per danni morali a 73 associazioni che hanno fatto ricorso. Secondo la Cedu la legge in questione ha violato il diritto alla libertà d’associazione e di riunione, oltre al principio della libertà d’espressione, specificando che non si tratta di una legge “necessaria in una società democratica”. Dal 2000, oltre alla già citataAnna Politkovskaya,Novaya Gazetaconta 6 giornalisti e collaboratori uccisi. Il 4 luglio è stata aggredita la giornalistaElenaMilashina, una delle principali reporter del Paese sulla Cecenia e sulle condizioni della sua comunità Lgbtq+. Il quotidiano, co-fondato nel 1993 dall’ex leader sovieticoMikhail Gorbachev(anche lui premio Nobel per la pace) è uno dei pochi media rimasti in Russia a esprimere critiche nei confronti di Putin.