Usa: l’ennesima sparatoria a sfondo razziale, a 60 anni da “I have a dream”

 

«Ihave a dream», dicevail 28 agosto del 1963, dal Lincoln Memorial,Martin Luther King. Di fronte a lui, una folla di 250.000 persone. Sessant’anni dopo, la famiglia del pioniere delle lotte per i diritti civili degli afroamericani denuncia che «il razzismo è ancora con noi». In quelle stesse ore, alla vigilia dell’anniversario della storica marcia su Washington per il lavoro e la libertà e del leggendario discorso del pastore di Atlanta, gli Stati Uniti hanno registratola 470° sparatoria di massa del 2023, secondo il conteggio delGun Violence Archive. Un attaccoa sfondo razzialein cuiun 21enne bianco, Ryan Christopher Palmeter, ha ucciso 3 persone nere a Jacksonville, in Florida. Il killer aveva acquistato armi legalmente e non aveva precedenti di arresti penali. Sul fucile utilizzato per la sparatoria in un negozio della catenaDollar Generall’uomo aveva inciso delle svastiche. Sabato sera, in una conferenza stampa, lo sceriffo di Jacksonville TK Waters ha definito la sparatoria «di matrice razzista» e ha dichiarato che il killer, che dopo l’attacco si è tolto la vita, «odiava i neri». Il Dipartimento di Giustizia sta indagando sulla sparatoria comecrimine d’odio e atto di estremismo violento di matricerazzista. IlLegal Defense Fund, la principale organizzazione legale americana che lotta per la giustizia razziale, ha scrittoin una notache “la risposta ufficiale a questa tragedia non può essere la solita routine. Chiediamo alla Casa Bianca e alle agenzie federali, compreso il Dipartimento per la Sicurezza Interna e il Dipartimento di Giustizia, nonché alle agenzie statali e locali, di attivarsi su questo incidente, di essere trasparenti ed esaurienti nelle loro indagini e di prendere sul serio la questioneaumento dei crimini d’odioe la continuaminaccia di un allentamento delle misure di controllo delle armi”. La Marcia su Washington di 60 anni facontribuì al passaggio di leggi storichecome ilCivil Rights Actnel 1964 contro la segregazione razziale e ilVoting Rights Actdel 1965 che rimosse ostacoli al voto per gli afroamericani. Ma oggi, ha denunciato Martin Luther King III, figlio maggiore di King, la violenza contro le minoranze è «inaccettabile»: ilVoting Rights Act«è stato cancellato nel 2013, i diritti riproduttivi delle donne sono stati cancellati nel 2022, l’affirmative action[la politica volta ad aumentare le opportunità di lavoro e di istruzione per le persone sottorappresentate in vari settori,ndr] è stata cancellata nel 2023, quindi lei [sua figlia Yolanda Renee King,ndr] ha meno diritti»,ha dettodomenica nel programmaState of the UniondellaCnn. Arndrea Waters King, moglie di Martin Luther King III, ha paragonato la sparatoria di sabato in Florida all’attentato alla chiesa battista a Birmingham, in Alabama, avvenuto nel 1963: l’attacco ebbe luogo due settimane dopo la Marcia su Washington. Una bomba di dinamite esplose uccidendo 4 ragazze afroamericane. Secondo l’Fbisi trattò“di un chiaro atto di odio razziale: la chiesa era un luogo chiave di incontro per i diritti civili ed era stata un bersaglio frequente di minacce di bombe”. Waters King ha dichiarato: «Ieri abbiamo visto l’odio. Sfortunatamente ha dimostrato a che punto siamo rispetto al 1963, e la risposta è: non siamo affatto lontani». I familiari del reverendo assassinato nel 1968 a Memphis, nel Tennessee, incontreranno il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris nel corso della giornata in un ricevimento commemorativo nello Studio Ovale. Inun articolo d’opinioneper ilWashington Post, Biden ha affermato chel’Amministrazione sta lavorando per portare avanti il ​​sogno di Kingdi una società in cui il carattere di una persona supera il colore della sua pelle. Biden ha parlato anche della sparatoria di Jacksonville, «presumibilmente alimentata dall’odio. Dobbiamo rifiutarci di vivere in un Paese in cui le famiglie nere che vanno a fare la spesa o gli studenti neri che vanno a scuola vivono nella paura di essere uccisi a colpi di pistola a causa del colore della loro pelle». In questo giorno di commemorazione, «continuiamo a dimostrare che l’equità razziale non è solo un’aspirazione».

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