Tim: verso lo smart working al 100%
La necessità ditrovare un costante equilibrio tra lavoro e vita privatasi fa sempre più insistente, soprattutto tra le grandi aziende. Al centro, questa volta, troviamo la grande società italiana di telefonia,Tim. La grande azienda attiva nel settore delle telefonia, infatti, ha già da temposperimentato una modalità ibrida di smart working: sono attualmente 32.000 i dipendenti che hanno la possibilità di scegliere il lavoro da remoto fino a tre giorni a settimana (uno di questi è obbligatoriamente il venerdì), permettendo la chiusura delle sedi. Un passo avanti è stato fatto anche per quest’estate, in particolare per le settimane centrali del mese di agosto, quandol’azienda ha proposto 5 giornate su 5 di completo smart working. Ma ora si vuole alzare l’asticella:è pronto un progettoche coinvolgerà, da settembre, circa 1.000 addetti, che fanno parte del servizio clienti diTim Enterprise, e che durerà fino a febbraio 2024. La sperimentazione prevede unlavoro quasi al 100% da remoto, condue incontri al mese, ogni 15 giorni, in sede per favorire il confronto e la condivisione con i colleghi di lavoro. Gli obiettivi principali per cui si vuole far partire questo progetto sono essenzialmente due: da un lato, verificare l’impatto della conciliazione tra vita lavorativa e vita privata sull’impegno e sull’andamento aziendale, dall’altro latopuntare su una maggiore sostenibilità dal punto di vista ambientale. Infatti, soltanto attraverso la valutazione degli indicatori aziendali Kpi, che vanno dalla produttività fino all’impatto ambientale e alla quantità di emissioni di CO2, si deciderà se estendere lo smart working per un periodo ancor più lungo oppure no. «L’obiettivo è di verificare quanto la conciliazione vita-lavoro impatti sull’impegno aziendale e quanto questi equilibri possano essere confermati nel lungo periodo, alla ricerca di un modello di lavoro ibrido che consenta diottenere i risultati più soddisfacenti per l’azienda e per i colleghi», queste le parole di Paolo Chiriotti, chief human resources and organization officer diTim. Non solo smart working: in questi ultimi tempi, la grande azienda è al centro anche di un’altra questione delicatissima: la vendita della società. Infatti,nel comunicato stampadiffuso il 10 agosto dalMinistero dell’Economia e delle Finanzesi legge “Oggi è stato siglato il Memorandum of Understanding (MoU) tra il Ministero dell’economia e delle finanze e Kkr. L’accordo prevede la formulazione di un’offerta vincolante che stabilisce, tra l’altro, l’ingresso del Mef nella Netco nella percentuale fino al 20%. I termini dell’offerta dal punto di vista dei rapporti tra le parti prevedono un ruolo decisivo del governo nella definizione delle scelte strategiche. I prossimi passaggi saranno relativi all’adozione di un Dpcm per completare l’iter procedurale”. Questo memorandum di intesa, dunque, rafforza il dialogo tra la compagnia telefonicaTime il fondo statunitense e società di investimentiKkr,che ha tempo fino al 30 settembre per presentare un’offerta vincolante per l’acquisto della rete.