Adhd: cos’è e come riconoscerlo?

 

Che cos’è l’Adhd?È una domanda che, prima o poi, tutti i genitori di bambini particolarmente vivaci o con poca attenzione si pongono, spesso verso l’inizio della scuola primaria. A questa età, infatti, potrebbe manifestarsi la sindromeda deficit di attenzione/iperattività(attention deficit hyperactivity disorder):manon tutti ibambinicon queste caratteristiche in realtà ne sono coinvolti. Bisogna quindi saperein cosa consiste l’Adhd e come riconoscerlo. Adhd: cos’è e quando è stato scoperto L’Adhdconsiste in un disordine dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato principalmente da problematiche riguardanti l’attenzionee l’iperattività. I soggetti colpiti hannodifficoltà a mantenere l’attenzioneo hanno un’eccessiva attività e/o difficoltà nelcontrollare il proprio comportamento, come a esempio l’impulsività. Esistono3 diverse manifestazioni di Adhd, considerando i criteri del manuale diagnosticoDsm-5(Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali)che possono essere ben distinte tra loro: Adhdcon disattenzione predominante, con iperattività/impulsività predominantie Adhdcombinato. L’Adhdè stato descritto e definito, nei criteri diagnostici e terapeutici, inizialmente da psichiatri e pediatri statunitensi sulla base di migliaia di pubblicazioni scientifiche nelDiagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders, il manuale pubblicato dall’American Psychiatric Associatione utilizzato come modello a livello internazionale. È statodescritto per la prima voltanel 1845dal medico Heinrich Hoffmannel libroThe Story of Fidgety Philip, in cui viene delineata la figura di un bambino iperattivo. Per riconoscere l’Adhd come un problema medico e di salute mentale pediatrica, però, si è dovuto aspettare fino al 1902, dopo una serie di conferenze tenute da Sir George F. Still per ilRoyal College of Physicians. Sintomi e diagnosi dell’Adhd nei bambini e negli adulti Per parlare dell’Adhd possiamo dire chel’intensità dei disturbi,e quindi i relativi sintomi,varia da persona a personae può dipendere anche dai contesti in cui si vive. Sempre secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, l’Adhdsi manifesta quando i sintomi durano nel tempo(almeno 6 mesi),sono comparsientro i 12 annie sono presentiin più contesti di vita. Come riconoscere la sindrome?I primi segnali compaiononell’età evolutivaper manifestarsi in maniera più importantedurante la scuola primaria, con 2 fasi distinte: in età prescolare è più evidente un’eccessiva attività motoria, mentre con l’inizio della scuola elementare diventano più forti i sintomi di disattenzione. Per questo motivo, l’aiuto del personale scolastico può essere fondamentale per il riconoscimento del disturbo. In seguito, nella maggior parte dei casi, l’iperattività motoria tende a ridursi,mapersistere irrequietezza, disattenzione, scarsa pianificazione e impulsività. L’Adhd è più frequente nei maschiche nelle femmine (con un rapporto di circa 2:1 nei bambini e 1,6:1 negli adulti). Nella sua forma più intensa, la sindromecompromette i rapporti sociali e familiari. Per quanto riguarda i sintomi, oltre a quelli citati, ci sono:difficoltà a completare qualsiasi attivitàche richieda concentrazione,poca attenzione nell’ascoltoe attitudine alladistrazioneperenne, eccessiva vivacità,irruenza,poca pazienzanel rispettare file o code, serie difficoltà di apprendimento con danni emotivi. Cause e trattamenti dell’Adhd La manifestazione dell’Adhd non ha cause accertate dal punto di vista medico e non si esclude ilrapporto geneticotramandato nei vari soggetti. Secondo l’Istituto Superiore di Sanitàesistono alcunistudiche valutano glieffetti di alcool efumodurante la gravidanzasullo sviluppo della sindrome. Inoltre, secondo una ricerca americana pubblicata sulla rivistaPediatrics, condotta su 2.500 bambini,le ore trascorse quotidianamente davanti alla Tv da 0 a 6 anni influisconosignificativamente sullo sviluppo di disordini dell’attenzione e iperattività, a causa delle immagini irreali e veloci che altererebbero lo sviluppo del cervello. Per l’Adhd si possono avere2 tipi di approcci:il farmacologico e il terapeutico devono essere valutati in base a un’attenta diagnosi per elaborare un corretto bilancio tra i benefici e i rischi per capire se sia più utile un trattamento farmacologico prolungato per il bambino oppure interventi terapeutici e comportamentali.