Assicurazioni eventi climatici estremi: facciamo il punto
Il2023è candidato a essereuno degli anni più caldi di sempre.La crisi climatica,secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, è tra le principali cause dieventi meteorologici estremi(come forti precipitazioni e siccità) che hanno ripercussioni gravi sull’ecosistema, le condizioni di vita delle persone e l’economia dei Paesi. Per fare un esempio: l’alluvione avvenuta in Emilia-Romagna, con danni da miliardi di euro per le perdite del settore agroalimentare e la messa in sicurezza di territori e persone colpiti dal disastro. Non solo l’Emilia-Romagna: come riporta l’osservatorioCittàClimadiLegambiente,nel 2023 si sono verificati 122 eventi climatici catastrofici in Italia, vale a dire il135% in più rispetto all’anno precedente(dati aggiornati a maggio). Indicativa della situazione italiana è l’elevata esposizione dei Comuni arischio idrogeologico:il 95% si trova a rischio frane, alluvioni o erosioni costiere, mentrecirca 4 abitazioni su 10 hanno le fondamenta su una zona a media e alta zona sismica.Nel Belpaese, quindi, circa l’80% delle case si trova sotto rischi medio- elevati dovuti al climate change. «Ilcambiamento climaticonon è più semplicemente un rischio, ma unarealtà»,ha dichiarato Maria Bianca Farina, presidente dell’Associazione Nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania),aggiungendo poi: «Il rischio e l’incertezza sono e resteranno le condizioni normali del nostro tempo, ma non possiamo aspettare che il rischio e l’incertezza si diradino, prima di iniziare a programmare il futuro».Solo il 5,3% delle oltre 35 milioni di unità abitative è assicurata contro gli eventi climatici catastrofici,mentre si è protetti nel 44,2% dei casi contro gliincendi.A livelloaziendale, in mediasolo il 7% delle piccole e medie imprese è coperto dai rischi naturali. Inevitabilmente,le aziende agricole sono le più esposte a subire dannida siccità, gelo e alluvione. Per sopperire alle possibili ingenti perdite, è stato istituito unfondo mutualistico nazionale obbligatorio (AgriCat),composto da un finanziamento nazionale ed europeo dicirca 350 milioni di euro tra il 2023 e il 2027, che copre le perdite in una percentuale tra il 10 e il 15% dei danni alla produzione agricola. Sebbene lacopertura assicurativanon abbia una percentuale così ampia,l’Italia, dopo la Grecia, registra il più alto gap di protezione assicurativa in Europa.I dati delResilience Index 2022diSwiss Remostrano come il nostro Paese (4,6 miliardi) siainferiore solo a Stati Uniti (51 miliardi), Giappone (28,9 miliardi), Cina (25,6 miliardi) e Taiwan (5,5 miliardi).Il rapporto indica che la resilienza alle calamità naturali sarà raggiungibile con altri 368 miliardi per coprire le esposizioni globali non protette, pari al 76%. Le istituzioni europee sono a lavoro per trovare soluzioni adeguate al crescente impatto deglieventi naturali estremisull’economia e sul sistema finanziario. «Ci impegneremo attivamente per supportare il Governo nel definire le migliori soluzioni»,ha spiegato Farina. La presidenteAnia,quindi, propone un sistema di welfare innovativo basato sullamutualizzazione del rischio e sull’azione congiunta di risorse pubbliche e private. È di fondamentale importanza mettere in campo policy che incentivino laprotezione assicurativa,dal momento chel’incidenza dei premi danni Pil è ancora pari all’1,1%, rispetto alla media europea del 2,3%.