Usa: i conservatori contro l’educazione sessuale
Dopo le mascherine, i diritti Lgbtq+, le violenze razziali e, più in generale, “l’ideologiawoke”, leMoms for the libertyhanno un nuovo obiettivo:l’educazione sessuale nelle scuole statunitensi. Durante ilsummit annualeche si è tenuto in giugno (a cui hanno partecipato anchel’ex Presidente Donald Trump, l’ambasciatrice e candidata alla presidenzaNikky Haleye il Governatore della FloridaRon DeSantis),secondo quanto riporta Rebecca Crosby suPopular Information, media che ha ottenuto una registrazione dell’evento, si è tenuta una sessione dal titoloEducazione sessuale completa: educazione sessuale o sessualizzazioneguidata dall’attivista per l’educazione conservatriceKelly Schenkoske. Schenkoske, spiega Crosby,non sembra avere un background in educazione sessuale. Recentemente ha dichiarato nel podcast di Tim Pool (opinionista di destra) che ha conseguito una laurea in inglese ed è incline al pensiero cospiratorio e all’estremismo: è stata lei a spiegare perché, a esempio,il concetto di consenso non dovrebbe essere inclusonel curriculum di educazione sessuale. “Ha sostenuto che insegnare ai bambini il consensoè controproducentee lascia i bambini vulnerabili allo sfruttamento sessuale. «Ai bambini viene spesso insegnato a essere obbedienti» ha detto, «e insegnare ai bambini il consenso è un allontanamento da un insegnamento davvero forte»”, scrive Crosby. Le lezioni di educazione sessuale «insegnano ai bambini attività su come acconsentire ad atti sessuali [quando]… le leggi in quello Stato potrebbero impedire loro di acconsentire ad alcune di queste cose»; Schenkoske ha aggiunto, inoltre, che secondo leiil concetto di consenso è «confuso»e «c’è un vantaggio nell’insegnare ai bambini come dire di no e avere quei limiti». Ma il suo attacco “all’educazione sessuale completa” è stato a più ampio raggio: ha ricordato i giorni in cui l’educazione sessuale includeva solo «prevenzione della sicurezza, opzioni di controllo delle nascite, [e] come prevenire … infezioni e virus a trasmissione sessuale». Prevedibilmente,ha criticato come i curriculum di oggi includano «diritti sessuali e cittadinanza sessuale» e «sessualità», che riguardano ancheidentità di genere e orientamento sessuale, sostenendo che «i bambini non possiedono la tipica capacità di elaborare tutto questo» e che argomenti come la sessualità non devono avere posto nelle scuole pubbliche. Non solo:si è anche opposta ai programmi di studio che riconoscono le persone e le relazioni Lgbtq+senza trattarle come anormali: «[l’eteronormatività] è la norma e una relazione maschile e femminile [è] la norma», ha dichiarato. Secondo Schenkoske, l’educazione sessuale completa sarebbe «interconnessa» e «integrata» con lacritical race theory(di cui lo Stato della Floridaha vietato l’insegnamento qualche mese fa)e propone argomenti come «intersezionalità, potere e privilegio». Se pensi che siano solo parole, purtroppo ti sbagli:gli effetti sono molto più concretie le pressioni delleMoms for the Libertystanno modificando con successo i curriculumdi educazione sessuale per conformarsi alla loro agenda. Come a Leon, in Florida, dove il gruppo si è battuto per rinviare l’approvazione del curriculum di educazione sessuale del distretto scolastico. I membri diMoms for Liberty,spiega Crosby, “hanno affermato che il curriculum era «disumanizzante» e “danneggiava [ndr] i bambini – scrive Crosby – Le lamentele del gruppo si sono concentrate sul fatto «chela parola ‘anale’ è stata usata più di 30 volte nei materiali didattici», anche se la parola era usata solo per riferirsi ai rischi delle malattie sessualmente trasmissibili”. Il gruppo ha anche sostenuto che “un video nelle disposizioni didattiche facoltative” “promuoveva la masturbazione” e – continua l’autrice della newsletter – che le informazioni per gli studenti delle scuole medie promuovevano il sesso”. Il curriculum è stato infine approvato dopo che le “disposizioni facoltative” sono state rimosse e “alcune delle parole a cuiMoms for Libertysi è opposto [sono state] modificate”. Ma membri del collettivo si sono opposti attivamente ai programmi di educazione sessuale anche nel New Jersey, nel Maryland, nel Montana, nel Wisconsin e nelTexas: stanno raccogliendo consensi e sucessi. Le “mamme d’America” (che a giugno ilSouthern Poverty Law Centerha dichiaratoun “gruppo estremista” impegnato nella diffusione di “messaggi di odio e anti-inclusione”)non sono sole in questa battaglia. Come spiegava suNewsweekNick Raynolds all’inizio dell’anno, “i legislatori repubblicani in diversi stati stanno cercando di imporre restrizioni drammatichesull’educazione sessuale nel mezzo di una guerra culturale in corso sull’insegnamento di argomenti come la contraccezione e l’identità di genere nelle scuole pubbliche”. L’amministrazione repubblicana del Texas, a esempio, ha approvato una legge nel 2021 cherichiede il consenso scritto di un genitore affinché i propri figli ricevano l’educazione sessuale. Ma anche l’Oklahoma ha intrapreso questa strada, cercando di imporre o ampliare le restrizioni di alcune espressioni di identità di genere e “impedendo agli insegnanti di insegnare materie come l’educazione sessuale”, mentre alcuni “cercano dimettere fuori legge un’iniziativa di educazione sessualefinanziata dallo Stato e avviata nel 2020 per affrontare gli alti tassi di natalità degli adolescenti”. In Florida (Paese che sotto l’amministrazione del candidato alla presidenza DeSantis ha dichiarato guerra all’ideologiawoke),una legge proposta dai Repubblicani a marzo (Bill 1069) avrebbe reso obbligatoria per gli insegnanti l’approvazione dei materiali utilizzati nelle lezioni di salute sessuale, che sarebbero potute essere insegnate solo dalle classidalla 6° alla 12°, e avrebbe inoltre obbligato le scuole a insegnare una definizione specifica di “sesso” e “ruoli riproduttivi”. Non solo:la legge avrebbe reso impossibileparlare ai ragazzi diciclo mestruale e mestruazioni. «L’educazione sessuale in questo Paese è governata da un mosaico di leggi e politiche a livello di scuola statale, distrettuale e persino individuale – ha spiegato aNewsweekDiana Thu-Thao Rhodes, diAdvocates for Youth -L’educazione sessuale non è richiesta ovunque, e da scuola a scuola, ciò che gli studenti possono imparare può variare notevolmente. Stiamo assistendo a uno sforzo concertato nelle comunità di tutto il Paese da parte di attivisti contro l’educazione sessuale perlimitare o addirittura rimuovere educazione sessuale dalle scuole e sostituirla con programmi di sola astinenza».