Spazio: che cos’è Euclid?
Nella vastità delcosmo, si cela un enigma che non possiamo più ignorare:l’ignoto che costituisce la maggior parte di ciò che conosciamo. I nostri occhi scrutano l’universoattraverso strumenti sempre più avanzati: abbiamo catturato l’eco della radiazione di fondo del Big Bang e percorso le prime frazioni di secondo in cui la materia iniziò a plasmare le forme che ora conosciamo e riconosciamo. Ma l’universo, nella sua forma, è composto dal 5% di materia ordinaria e luce, mentre il restante95%è, per così dire,ancora un mistero. Più nello specifico, il25% si identifica con “materia oscura”, una sostanza che ancora non riusciamo a comprendere, mentre il restante70% è rappresentato da ’”energia oscura”. Ed è proprio questaenergia oscura, che sembra avere a che fare con ilvuotostesso, che sta per essere sondata. Ma ripercorriamo brevemente il lungo percorso che ci ha portati fino a qui. Dalle scoperte di Hubble aEuclid Fu l’astronomo statunitenseEdwin Hubblenegli anni ‘20 a gettare le basi per arrivare alla nostra comprensione odierna del cosmo: osservando il cielo dalMount Wilson Observatorynegli Stati Uniti, rilevò un curioso spostamento verso il rosso della luce emessa dalle galassie lontane. Questoredshiftindicava chele galassie si stavano allontanandonon solo da noi, ma anche l’una dall’altra. E questo fenomeno, tanto più evidente quanto più lontana la galassia osservata, portò alla definizione della cosiddettacostante di Hubble, un parametro utilizzato per misurare l’espansione dell’universo. Un’immagine, quella dell’universo in espansione, tanto suggestiva quanto rivoluzionaria: l’idea che il cosmo non fosse eterno e immutabilema avesse un inizio definito catturò l’attenzione di moltissimi studiosi. E la concezione del Big Bang, l’esplosione primordiale da cui tutto ebbe origine, iniziò a prendere forma. Verso l’inizio del nuovo millennio, studi basati sulla luminosità delle supernove (esplosioni stellari violente) rivelarono che l’espansione dell’universo stava accelerando, un fenomeno che poteva essere spiegato attraverso l’aggiunta di una nuova “costante cosmologica” alle teorie della relatività generale sviluppate da AlbertEinsteine Willem De Sitter. Mache cosa genera questa costante cosmologica?Ed ecco che entra in scena l’energia oscura, un tipo di energia misterioso che sembrariempire lo spazio vuoto dell’universo collegandosi, in qualche modo, alle proprietà del vuoto stesso. Dunque, l’espansione del cosmo non rappresenta la diffusione della materia in uno spazio già esistente, ma piuttostoun allargamento dello spazio stesso. E questo processo trascina con sé la materia, oltre a dar vita all’aumento dello spazio vuoto e dell’energia oscura, la quale assume un ruolo sempre più centrale. Nonostante i progressi, a oggi, il senso di questa energia oscura rimane un interrogativo. Infatti, più si cercano indizi e più emergono contraddizioni. Per esempio, varie misurazioni della stessa grandezza (e dunque con la medesima unità di misura) hanno fornito valori diversi, un fenomeno noto agli esperti come “tensioni cosmologiche”. E, in questo contesto, anche la costante di Hubble è stata sottoposta a interpretazioni divergenti. Il ruolo diEuclid Ed ecco che entra in giocoEuclid, unamissione spaziale lanciata per far luce su questi misteri. Euclidsi concentra infatti sullacomprensione dell’energia oscurae sull’accelerazione dell’espansione: studiando la distribuzione della materia oscura e misurando le distanze locali, ha come obiettivo unamigliore definizione delle caratteristiche dell’universo. Insieme alle osservazioni deltelescopio Webb, che esplora l’universo da una prospettiva complementare,Euclidci guiderà attraverso l’universo, consentendoci diafferrare i dettagli dell’espansione nei 10 miliardi di anni passati. Se si riuscisse infatti ad attenuare le tensioni cosmologiche attraverso misurazioni sempre più accurate, potranno forse essere svelati i segreti custoditi nel cuore dell’energia oscura. Ma una cosa è certa: ogni passo avanti nella comprensione del mistero cosmicoci avvicina un po’ di più alla rivelazione di ciò che veramente si nasconde dietro il velo dell’ignoto.