California, incendio Camp Fire: i sopravvissuti aiutano Maui

Nel novembre del2018un estesoincendiorase al suolo diverse cittadine situate nelnord della California, uccidendo 85 persone e causando danni per oltre 16 miliardi di dollari. L’incendio diCamp Firefu uno dei più distruttivi di sempre nella storia degli Stati Uniti, superato recentemente solo dallatragedia di Maui. Le immagini provenienti dall’isola hawaiana hanno suscitato fortissimeemozioni nei californiani,memori della tragedia subita 5 anni fa, spingendoli a mobilitarsi per fornire unaiuto ai sopravvissuti della cittadina hawaiana di Lahaina:«Nel corso di questa settimana stiamo mobilitando il nostro team di gestione degli incidenti» haaffermatoPatrick McGinn, direttore dei servizi di emergenza per la divisione della California settentrionale. Alcuni superstiti diCamp Firesi sono subitocoordinati per fornire una serie di indicazioni, aiuti e fondi per le vittime di Maui,a partire daApril Kelly, ex abitante della cittadina di Paradise che nel 2018 venne cancellata dall’incendio. Avendo vissuto in passato 16 anni a Maui, prima di trasferirsi in California, ha potuto subito fornire conforto e consigli agli amici e amiche di vecchia data, basandosi sulle sue esperienza pregresse. Successivamente, insieme alla zia Kim Colombo, ha anche lanciato un gruppo Facebook chiamatoParadise-to-Mauicon il compito di fornirelinee guida, fra istruzioni e buone pratiche:«Ho aperto la pagina Facebook in modo che praticamente qualsiasi persona di Camp Fire possa dare consigli alla gente di Maui. Sai, cos’è successo con laFema(Federal Emergency Management Agency,ndr)? Come hai gestito la tua assicurazione? Cosa hai fatto subito con i tuoi figli?» haaffermatoKelly. Il gruppo ha subito incluso circa200 membri,con lunghe discussioni riguardo le procedure da suggerire ai sopravvissuti di Lahaina (una delle zone più colpite). I consigli principali comprendono una serie di azioni da mettere in campo nei giorni successivi, in modo dagestire l’impatto del disastro. A partire dalle pratiche burocratiche, fra cui l’annullamento delle utenzeper non dover pagare acqua, elettricità e internet per una casa distrutta, ilblocco temporaneo dei pagamenti per i prestitiottenuti per l’auto e per gli studi e, infine, larealizzazione di un catalogo degli oggetti perduti.Un serie di procedure ritenute strazianti, ma necessarie per facilitare la vita dopo l’emergenza. La parte più difficile da gestire rimane iltrauma psicologico,dallo shock iniziale fino al dolore che permane per anni fra ansie, stress e disturbi post traumatici. «Andrai in giro come uno zombi per molto tempo. Ricordo di essere entrata nel centro commercialeTargete le mie mani erano sul carrello, e non mi muovevo. Ero solo lì, sai, senza sapere cosa fare, dove andare» haricordatoSandy Miller, una delle residenti della cittadina di Paradise. Con il passare del tempo è fondamentaleriallacciare le relazioni con gli altri superstiti«perché essere in grado di relazionarsi, piangere e abbracciare qualcun altro che sa come ti senti e cosa stai passando è importante». E inoltre ha aggiunto: «Penso che lavulnerabilitàsia probabilmente la parola chiave anche lì. Cerchiamo tutti di essere forti e cerchiamo di non essere vulnerabili e deboli, masiamo l’epitome della vulnerabilità e debolezza. Cerca solo di aprirti a lasciare che le persone si prendano cura di te ». Ilnumero delle vittime dell’incendio di Maui continua a salire,mentre le autorità hannoriferitoche oltre1.000 persone rimangono disperse. Nonostante gli estesi sforzi per rintracciarle e identificarle, ci vorranno settimane per avere un quadro definitivo della situazione.