Splash! Lische pesce, incarti cioccolatini, Pluriball: dove si buttano?

Splash! Lische pesce, incarti cioccolatini, Pluriball: dove si buttano?

 

L’insegnamento dellaraccolta differenziatanelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero impararecome dividere i rifiutinei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento diriciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località. In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare.Dove si butta questo? E quello?Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già. Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca didissipare la nebbia della raccolta differenziatache avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto. Le lische di pesce Il docufilmSeaspiracyha messo a nudo quanto l’impatto catastrofico del cambiamento climatico sia inesorabilmente condizionatodalla catena di pesca intensiva e dall’esubero di reti da pesca negli oceani. Forse non ci avete pensato quando, per il menù diFerragosto, avete optato per una mangiata a base dipesce, soprattutto nelle località vicine almare. Probabilmente comunque sulla vostra tavola non sarà finitoun filetto stampato in 3D. A realizzarlo è stata un’azienda israeliana che diluisce le cellule estratte dalla cernia, coltivate in laboratorio da una società di Singapore, in uno speciale inchiostro biologico con ingredienti di origine vegetale. Dove si gettano a ogni modole lische di pesce, quelle tradizionali? Vanno a finire nel bidone dell’umido e dell’organico. Resta da dire però che alcuni chef, a esempio in Emilia Romagna, si sono industriati per dare vita auna cucina di recuperoa base di pescato. In quel caso siamo nel Mar Adriatico: il risultato all’insegna della sostenibilità e dell’addio agli sprechi è un piatto preparato conle lische essiccate. Gli incarti dei cioccolatini Se siete tra coloro che non rinunciano auncioccolatinonemmenoil15 di agosto, presumibilmente a fine pasto, questo paragrafo di “Splash” in pienoFerragostofa per voi. È noto infatti chei cioccolatini, ma anche dolcetti comei torronciniele caramelle, sono spesso formati da due incartamenti diversi, uno esterno e uno più interno. Quest’ultimo di solito è argentato e può somigliare a un piccolo foglio di carta stagnola. La carta esterna è quasi sempre fatta diplasticae va gettata di conseguenza, mentre quella all’interno non rientra frai materiali riciclabili, quindi andrà a finire nell’indifferenziata. Intanto tutti sperano che si arresti l’impennata dei prezzi che nel 2023 riguardato ancheil cioccolato:a Pasqua a esempio, secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i prodotti alimentari hanno registrato un aumento medio dei costi di quasi il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il 2022. Il Pluriball Alla fine, forse involontariamente, è uno dei giochi e passatempi più amati dai bambini dalla notte dei tempi. Hai presenteil Pluriball? È quel foglio spesso che fa da imballo per la spedizione di oggetti delicati ed è composto da “mille bolle” ammortizzanti e trasparenti, ideali da far scoppiettare. Tutto sommato credo che questo materiale funzioni anche da anti-stress e come allenamento rinforzante per le dita. a ogni modo,il Pluriballè composto essenzialmente daplastica. In sostanza si tratta dipolietilene, unpolimero sinteticoproveniente da una resina termoplastica e capace di isolare abbastanza bene il contenuto durante il trasporto. Quindi, una volta scoppiate tuttele bolle- fino all’ultima, mi raccomando – questiimballaggisono destinati al bidone che raccoglielaplastica. Recentemente un’importante casa di moda italiana, specializzata negli articoli di lusso, ha presentato una borsa apparentemente tutta fatta di pluriball. Costa 8mila e 500 euro. È meglio non scoppiettarla…