Strade intitolate alle donne: quante sono in Europa?

Strade intitolate alle donne: quante sono in Europa?

 

La donna a cui sono intestate più strade in Europa?Maria di Nazareth, ma figura solo al terzo posto nella classifica dei personaggi più popolari, dopoSan PaoloeLudwig van Beethovene seguita da soli uomini fino alla 15ma posizione. Lo dimostra il progettoMapping Diversityrealizzato dall’Osservatorio su Balcani e Caucaso (OBC Transeuropa) in collaborazione con altri partner dello European Data Journalism Network, dove sono state analizzate circa95.000 strade in 15 città: Atene, Berlino, Bruxelles, Bucarest, Budapest, Chisinau, Copenhagen, Kiev, Parigi, Praga, Roma, Stoccolma, Varsavia, Vienna e Zagabria. Alla Madonna (o uno dei suoi innumerevoli appellativi) sono dunquededicate ben 69 diverse strade nelle capitali considerate, benché le vie o le piazze a lei intitolate siano in numero minore di città rispetto ai primi 2, che sono presenti nel maggior numero di capitali con almeno una via, rispettivamente in 13 e 12. Esono soltanto 6 le donne tra le 100 persone più popolari nella toponomastica europea: le 3 sante cristiane Anna, Barbara e Maria Maddalena, la dea greco-romana Artemide-Diana a cui si aggiunge la scienziata franco-polaccaMarie Curie, unica donna laica e di epoca contemporanea, che compare quasi sempre a fianco al nome del marito Pierre. La stessa Marie Curie risulta tra le 7 delle 15 figure femminili non religiose, insieme aBertha von SuttnereSelma Lagerlöf, tutte vincitrici del primo premio Nobel assegnato a una donna nelle rispettive categorie: fisica e chimica, pace e letteratura. Curie venne insignita prima del celebre premio per la fisica insieme al marito e ad Antoine Henri Becquerel nel 1903, poi, da sola, di quello per la chimica nel 1911. La scrittrice austro-boema Bertha von Suttner pubblicò nel 1889 il bestsellerGiù le armi!, che insieme al suo impegno per il pacifismo ispirò l’amico Alfred Nobel a dedicare un premio alla promozione della pace, mentre la fisica austro-svedeseLise Meitnerfu invece un premio Nobel mancato: nonostante il suo ruolo fondamentale nella scoperta della fissione nucleare,il riconoscimento fu attribuito solamente al suo collega Otto Hahn. Tra le 100 donne e i 100 uomini più popolari nei toponimi delle capitali europee, vi sono altresì sostanziali differenze. Per esempio, le 12 donne aristocratiche sono commemorate quasi esclusivamente in virtù della loro appartenenza a una casata nobiliare o perché consorti di un sovrano.Mancano del tutto le pittricie i personaggi maschili provenienti dal mondo musicale sono tutti compositori, mentrele donne quasi esclusivamente cantanti. In modo simile, quasi tutte le donne legate al cinema o al teatro sono attrici, mentre vi è una sola regista: la belga Chantal Akerman. Ma c’è una mezza buona notizia:nella classifica sono presenti diverse donne nate negli anni più recenti, segno che, rileva l’analisi, l’emancipazione degli ultimi decenni ha portato qualche risultato: mentre tra gli uomini figura solo Papa Giovanni Paolo II, tra le donne risultano Maria José del Belgio, consorte dell’ultimo re d’Italia Umberto II, la giornalista Anna Politkovskaya, la cantante Miriam Makeba, la regista Chantal Akerman e la politica Simone Veil. Nessuna di loro, tuttavia, ha toponimi dedicati in più di 3 città.