Calce al grafene assorbi CO2 e… piccole grandi idee per il Pianeta
Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per ilcambiamentoclimaticoecontro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno. Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lanciaideegenialieinvenzionieccezionaliedecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmentegettiamo senza rifletteresulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario. Se ti sei chiestə almeno una voltacosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, alloraquesta è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le miglioriinvenzioni che possono aiutare la Terrache abitiamo. Tu sei dei nostri? Calcene: la calce a base di grafene Si tratta di un prodotto a base di grafene e calce, nato dalla collaborazione tra laSandtex, azienda triestina specializzata in rivestimenti e vernici per edifici, la spagnolaGraphenStonee l’Università di Trieste. Seguendo il concetto del cemento armato e inglobando nel grassello di calcela sottile e robustissima rete di grafene, le 2 aziende e i ricercatori dell’università hanno dato vita a questo innovativo materiale: unacalce armata al grafenedalle caratteristiche straordinarie. Si tratta di un film di pittura con unaresistenzameccanicae un’adesione mai vista prima, un’altaflessibilitàelavabilitàe un’elevataresistenzaall’abrasione, alle intemperie e alle piogge acide. Ma la straordinarietà diCalcenerisiede soprattutto nella suasostenibilità: a differenza di tanti altri, infatti, questo materialenon perde la sua naturalità, la sua origine minerale e la sua capacità diassorbire la CO2mentre asciuga in parete! Tutte queste sue caratteristiche stanno avendo giàun impatto straordinario sulle nostre città,che stanno ritrovando lo splendore dei loro colori, spenti da decenni di inquinanti e piogge acide. Iprimiinterventisono già stati effettuati a Barcellona, ad Alicante, in alcuni palazzi di Auckland, in Nuova Zelanda, e a Kyiv prima dell’inizio della guerra. Ma non solo.Calceneè stato utilizzatoin diverse tipologie di edifici:alberghi, negozi, ospedali e chiese come la Cattedrale di Panama, una costruzione del 1688 che ha ritrovato gli antichi colori e la straordinaria bellezza che, nel tempo, era stata offuscata. Anche in Italia, ha dato grandi risultati:aNapoli,infatti, Torre Caselli, una villa di campagna dei marchesi Caselli ai Colli Aminei, era stata abbandonata e risultava in rovina. Con la ristrutturazione e l’applicazione diCalcenein facciata, la costruzione è tornata a splendere nel rispetto del progetto originario. ATorino, invece, l’intervento ha riguardato gli interni di un palazzo storico che si trova in via Peyron. In particolare, sono state interessate scale dell’edificio cancellando decenni di incuria e degrado. Ocean Oceanè unsistema di lavaggio ergonomicochefiltra le microplasticheche derivano dal lavaggio dei vestiti, elimina l’uso di saponi e permette di riutilizzare l’acqua grazie alla presenza di unozonizzatore. Come funziona? Dopo aver riempito il cestello con i vestiti da lavare, è necessario semplicemente avviare il lavaggio tramite il display sul pannello. A questo punto,Oceanfa tutto da solo: l’acqua presente nel dispositivo viene convogliata all’interno del cestello mediante una pompa centrifuga e procede al lavaggio dei capi come una comune lavatrice. Dopo l’operazione, l’acqua viene spinta prima verso una griglia d’acciaio, poi attraverso una spugna filtrante in poliestere e infine contro una membrana a fibra cava per fare sì chele microplastiche siano filtratee completamente eliminate. A questo punto,l’acqua viene pompata nel serbatoio,dove è ulteriormentedepurata e pulita attraverso un ozonizzatore, per poi essere rimessa in circolo. All’interno dell’impianto di lavaggio è presente anche un tubo di scarico, mediante il quale è possibilesostituire l’acquaqualora si reputasse opportuno dopo una serie di lavaggi. Inoltre, quando il filtro delle microplastiche è saturo, è possibilesostituirlofacilmentecon uno nuovo, mentre il vecchio può esserericonsegnato all’aziendache si occuperà didividere lemicroplastichee riutilizzarle per dare loro nuova vita. Grazie aOceanè possibile risparmiare non solo considerevoli quantità di acqua, ma anche centinaia di tonnellate di microplastiche che ogni anno dagli abiti finiscono nell’oceano. CornPak CornPakè unimballaggiosostenibilerealizzato conpannocchiedi mais: un’alternativa ecologica e biodegradabile ai tradizionali materiali che riduce l’impatto ambientale. Per produrre i contenitori sostenibili diCornPak, gli scarti agricoli delle pannocchie vengono raccolti, puliti e preparati per la lavorazione: durante questa fase vengono lavorati meccanicamente e trasformati in unmaterialefibrosoe ad alte proprietà leganti naturali, per poi essere modellati in forme di imballaggio, come scatole o vassoi. Solo in ultima fase è possibile trattare il prodotto finale con materiali capaci di migliorarne la durata, la resistenza all’umidità o l’estetica. In un’ottica circolare,CornPakriduce la dipendenza da materiali non rinnovabilie combustibili fossili e, anzi,riciclascartiorganiciagricoliper creare confezioni e imballaggi 100% naturali.