#noBarbenheimer: il Giappone contro il trend virale

In molti Paesi (Italia compresa)Oppenheimer, il film di Christopher Nolan sul padre della bomba atomica, non è ancora approdato nelle sale. Negli Stati Uniti, però, è già uscito, e non in un giorno qualunque. La pellicola con Cillian Murphy e Emily Blunt, infatti,è uscita il 21 luglio, lo stesso giorno in cui nei cinema debuttava l’altro attesissimo titolo di quest’anno,Barbie. L’uscita simultanea dei due film non ha generato solo un hype altissimo negli spettatori, ma un vero e propriofenomeno di costumeche, dai social al merchandising non ufficiale, ha imperversato (e continua a imperversare) fin dal rilascio delle date di uscita e che ha preso il nome di“Barbenheimer”,in cui l’iconografia rosa e glitterata diBarbiesi fonde con la cupezza diOppenheimer. Per capirci, un trend in cuii meme sono popolati da funghi atomici rosa, sfondi apocalittici su Barbie Land e improbabili duetti tra i due protagonisti. Anche l’account di Barbie Us si è unito al trend virale: il profiloTwitterufficiale degli Stati Uniti ha messo “mi piace” –quello che ormai si negli Usa è un LiXe– a diverse immagini di Barbenheimer condivise dai fan, tra cui un poster che ritrae l’attore Cillian Murphy che trasporta la star di Barbie Margot Robbie davanti a uno sfondo in fiamme.In risposta, l’account @barbiethemovie ha scritto: “Sarà un’estate da ricordare”. Non tutti, però, hanno trovato geniale e divertente l’accostamentodella bambola più famosa del mondo con la creazione dell’ordigno che, sganciato sulle città di Hiroshima e Nagasaki rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945,ha ucciso tra le 150.000 e le 220.000 persone, quasi esclusivamente civili, come ha ricordato la nota della community aggiunta da Twitter al post evidenziando il contesto storico dell’immagine: “Alle 8:15 del 6 agosto 1945 (Showa 20), una bomba atomica è stata sganciata su Hiroshima per la prima volta nella storia umana. La particolare natura del danno causato dalle bombe atomiche è chela distruzione di massa e l’omicidio di massa sono avvenuti istantaneamente e indiscriminatamente”. In unadichiarazionepubblicata sull’accountTwittergiapponese del film Barbiesi legge infatti: “Poiché i filmBarbieeOppenheimersono stati entrambi rilasciati negli Stati Uniti il 21 luglio, attualmente c’è un movimento guidato dai fan stranieri per guardarli insieme (#Barbenheimer) , ma questo non è un movimento ufficiale. Troviamoestremamente deplorevolela reazione a questo movimento guidato dai fan dall’account ufficiale statunitense per il filmBarbie.Lo prendiamo molto sul serio e chiediamo alla sede centrale degli Stati Uniti di intraprendere le azioni appropriate. Ci scusiamo con coloro che sono stati offesi da queste azioni sconsiderate”. L’account statunitense si è scusato “sinceramente” per il suo “recenteengagement insensibilesui social media”. Le scuse, però, potrebbero non bastare. Nell’ultima settimana in Giappone – doveBarbiedovrebbe arrivare in sala in agosto mentreOppenheimernon ha ancora una data di rilascio –è diventato di tendenza l’hashtag#NoBarbenheimere alcuni utenti hanno denunciatola banalizzazione delle armi nucleari e l’impatto che i bombardamenti hanno avuto sul Giappone, l’unico Paese a subire un attacco di questo tipo. Un post #nobarbenheimer che ha ricevuto più di 7 milioni di visualizzazione, recita: “L’account ufficiale del filmBarbieè completamente d’accordo con i meme della bomba atomica e del fungo atomico, quindianche Barbie è un no-go”. Non solo: gli utenti giapponesi stanno cercando di spiegare agli americani perché #Barbenheimer sia offensivo sfruttando l’evento più drammatico della storia statunitense percreare memeche fondonol’iconografia diBarbiecon l’11 settembre, il crollo delle Torri Gemelle con l’inconfondibile logo rosa della bambola Mattel e Margot Robbie in braccio a Osama Bin Laden nei panni diOppenheimer.