Vernice riflettente per tetti e… piccole grandi idee per il Pianeta

 

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per ilcambiamentoclimaticoecontro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno. Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lanciaidee genialieinvenzioni eccezionali ed ecosostenibili.Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmentegettiamo senza rifletteresulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario. Se ti sei chiestə almeno una voltacosa puoi fare per salvare il Pianeta,ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto lemiglioriinvenzioni che possono aiutare la Terrache abitiamo. Tu sei dei nostri? COOL ROOF Sai cos’è un’“isola di calore”? È una sorta dieffetto cappa, tipico dei centri delle grandi città, dove la temperatura percepita è più alta rispetto alle zone periferiche (anche fino a 5°C). Spesso questo accade perché le superfici che ricopronoi tetti degli edifici sono di colore scuro, un fattore che causa unmaggiore assorbimento del calore del sole, con conseguenteaumento della temperatura, sia all’esterno che all’interno delle abitazioni. Così, per rinfrescare le nostre case, ricorriamo all’aria condizionata e a impianti di raffreddamento, in un circolo vizioso che faconsumare più energia elettricae fa disperdere ancora più calore all’esterno. A partire da queste considerazioni nasceCool Roof, un sistema di coperture per i tetti di colore chiaro e in grado di riflettere i raggi del sole, che garantisce il mantenimento di una giusta temperatura interna degli edifici. Cool Roof, infatti, utilizzamanti impermeabili sinteticievernici liquide “SR”(Solar Reflective) aalta riflettività solareeelevata emissività infrarosso,cioè in grado di disperdere rapidamente il calore accumulato), riconosciute dal programma di certificazione Leed delGreen Building Council(GBC). Quali sono i vantaggi? La quantità di calore trasmesso all’interno delle abitazioni diminuisce considerevolmente e aumenta il comfort interno. Di conseguenza diminuiscono i costi per la climatizzazione e, inevitabilmente, anche i consumi di energia elettrica subiscono una diminuzione che oscilla trail 20% e il 40%, con un conseguentecalo dell’impatto ambientale degli edificie unmiglioramento dell’impatto sul clima esternoe sulle temperature delle aree circostanti. SUR+ Si tratta di unostrumento di “triage”per banchetti delle grandi organizzazioni di aiuto alimentare, composto dafogli informativiche aiutano a controllare le eccedenze alimentari elimitare lo spreco, valorizzando frutta e verdura che non rispettano più gli standard di consumo del mercato, ma sono ancora perfettamente commestibili. Gli addetti al controllo alimentare ispezionano frutta e verdura confrontandole caratteristiche fisicheele fasi di maturazionecon immagini e testi visualizzati su schede informative: ogni scheda ha uno schema predefinito e le informazioni sono chiare,semplicieinequivocabili. Così, grazie aSur+i dipendenti possono selezionare frutta e verdura che, seppur non più adatte al consumo nel mercato, possono ancora esseretrasformate in nuovi prodottialimentari, evitando che finiscano nel flusso dei rifiuti e dello spreco. Un sistema, questo, che consente dirisparmiare fino a circa 2.000 tonnellate di CO2ogni anno, derivanti dal processo di smaltimento degli alimenti. BANANA BIOCELL Banana Biocellè un sistema utile perricavare energia elettrica dalle bananee inventato da un ragazzo indiano, Gopal Jee, nel distretto di Bhagalpur (nei pressi di Bihar), una delle zone più povere del mondo, in cui la corrente elettrica è quasi totalmente assente e sono, invece, grandissime le quantità di piante di banano, conoltre 37.000 ettaridedicati alla coltura. Lavorando a contatto con le piante, il ragazzo ha presto iniziato a interessarsi alle proprietà che possedeva, arrivando a comprendere che grazie alle banane erapossibile produrre energia elettrica. Infatti, prendendo2 elettrodi- uno di zinco e l’altro di rame – e infilandoli poi nel gambo della pianta a distanza di circa 20 cm l’uno dall’altro, è riuscito a produrreben 3 volt di energia, capaci di far illuminare una lampadina per circa 3 ore. Aggiungendo altri steli in sequenza, è riuscito poi ad aumentare ulteriormente la durata della luce. Una trovata, quella del giovane, che consente di produrre energia da unamateria prima presente in enormi quantitànella zona e a uncosto irrisorio(servono solo elettrodi e filo elettrico, per un totale che non va oltre i 3 euro). Inoltre, la fonte di energia scoperta non produce problemi di scarti da smaltire e, anzi, permettedi produrre elettricità riciclandoquelli che già sono materiali di scarto, come i lembi delle piante, che finirebbero inevitabilmente nel ciclo di smaltimento.