Il caldo torrido mina la salute dei più piccoli
Lecondizioni atmosferiche estremee le fortiondate di calorein corso in molte aree del Pianeta stanno avendo effetti devastanti sulla salute globale deiminori, che sono maggiormente vulnerabili alle variazioni meteorologiche rispetto agli adulti. La loro capacità di adattamento nei confronti degli sbalzi termici è infatti meno reattiva nel lungo periodo e per questo, stando alle nuovestimediUnicef,l’afa attualmente in atto sta portando a conseguenze nocive su538.000.000 bambini di tutto il mondo. Le forti ondate di calore a cui stiamo assistendo possono provocare nei più piccolidisturbi delsonno, malattie cardiovascolari e respiratorie croniche e ipertermia. Quest’ultima condizione patologica, come evidenzia ilMinistero della Salute italianoè più evidente nella fascia di età che va dagli 0 ai 4 anni. Le problematiche riguardanti i minori, tuttavia, sembrano non esaurirsi qui: intensi episodi di siccità sono capaci di stimolarenascite premature, infezioni, disturbi psico-fisici e malnutrizione.Nel Corno d’Africa, a esempio, dove il clima è desertico,oltre 7.000.000 di bambini al di sotto dei 5 annihanno urgentemente bisogno di cure contro la denutrizione acuta. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità,secondo la qualeil tasso di mortalità infantile aumenterà anche a causa di condizioni termiche che ostacolano lo sviluppo dei più piccoli. Si tratta di uno scenario preoccupante destinato a peggiorare nei prossimi anni se non verranno messi a punto piani d’azione specifici e immediati in grado di moderare e ridurre le ripercussioni degli avvenimenti atmosferici. In Italia, ilMinistero dell’Ambienteha presentato ilPiano di adattamento alla crisi climaticache ha tra i principali obiettivi l’avviamento diazioni concrete per limitare il più possibile le conseguenze del calore dirompente, pur con la consapevolezza che la generazione attuale e quelle future dovranno confrontarsi con una realtà ostica in cui saranno presenti costantemente patologie frutto delcambiamento climatico. IlFondo delle Nazioni Unite per l’infanziaafferma cheentro il 2050tutti i bambini verranno esposti a un’elevata affluenza di ondate di calore“a prescindere dal fatto che il mondo raggiunga uno scenario a basse emissioni di gas serra”. A oggi, il rapporto risulta essere 1 su 4 mentre1 bambino su 3 vive in Paesi dove le temperature sono estremamente elevate. I territori che verranno colpiti in maggior misura si troveranno in Africa, Asia ed Europa, dove a farsi sentire saranno anche le differenze sociali ed economiche. Gli effetti negativi dell’innalzamento della temperatura, infatti, si percepiscono maggiormente nelle popolazioni meno abbienti, dove l’accesso ai servizi abitativi migliori e a quelli di assistenza sanitaria risulta spesso difficile da raggiungere. Le iniziative da mettere in pratica per evitare che a pagare il prezzo più alto siano i bambini possono essere tante e tra queste, sicuramente, spiccal’aumento dei fondi per l’adattamento climaticoalmeno entro il 2025. Si tratta di una strada difficile da intraprendere e lastricata di ostacoli ma sicuramente tanti minori riuscirebbero a beneficiare di una vita più sana e serena.