Emergenza caldo e crisi climatica: la road map di Legambiente
Un’ondata di caldo africano ha travolto l’Italia, ma anche Cina, Giappone e Stati Uniti, ei livelli di allerta cresconoovunque in maniera esponenziale. Nel nostro Paeseilbollino rossoper le ondate di calore ha segnato 25 città su 27monitorate dal Ministero della Salute dal 10 al 20 luglio: Roma e Rieti hanno raggiunto ben 11 giorni consecutivi di allerta, mentre Firenze, Frosinone, Latina e Perugia sono tra le città più sofferenti con 10 giornate da bollino rosso su 11. Alla luce di questi risultatiLegambientedenuncia una situazione preoccupantealla quale bisogna rispondere coninterventi concreti e non più rimandabili, e indica al Governola road map da mettere in campo. Al centro del progetto, senza dimenticare l’urgenza di accelerare il finanziamento dei piani urbani, vengono stilate 6 azioni chiavi: piùregolamenti edilizisostenibili, piùtetti verdi, piùriforestazione urbana, più azioni peril risparmio e il riciclo idrico, più interventi diefficientamento energeticoe piùutilizzo e sviluppo dellerinnovabili. «Non c’è più tempo da perdere, che il Governo intervenga al più presto. Le soluzioni che abbiamo messo al centro dellaroad mapsono tutte facilmente applicabili, come abbiamo raccontato anche nel nostro ultimo report Città Clima.Occorre accelerare il passoe per questo vogliamo lanciareun nuovo appello al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, affinché venga approvata definitivamente il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici», dichiaraStefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Come avviene per i piani di modalità sostenibile, l’esecutivo dovrà definire i punti chiave necessari per elaborare quelliurbani di adattamento, vincolando anche le risorse all’approvazione. In questo modo, secondo Legambiente, sarà possibile riuscire inuna programmazione maggiormente orientata alla salvaguardia del nostro Paese, dando ai sindaci strumenti certi e necessari per fronteggiare il cambiamento; dagli allertamenti della Protezione Civile alla messa in sicurezza dei tombini, dall’adattamento al climadei quartieri a quello dei fiumi, fino alla delocalizzazione degli edifici a rischio. Un settore chiaveper la lotta ai cambiamenti climaticiè quello edilizio, dove è necessaria in particolar modo la riconversione di edifici vecchi, insalubri ed energivori. Oltre a contribuire a un futuro a zero emissioni,le scelte edilizie sostenibili aiutano a mitigare gli effetti della crisi climatica, sia in caso di piogge intense sia di ondate estreme dicalore, creando alterazioni del microclima urbano e facendo insorgere in molti quartieri il cosiddetto fenomeno delle “isole di calore”: questo avviene perchéi materiali utilizzati per realizzare strada ed edifici non sono stati pensati in relazione a fattori come la temperature e luce riflessa. L’Italia è in forte ritardo nella realizzazione di nuovi impianti da energie rinnovabili: soltanto nel 2022 il nostro Paese ha raggiunto appena 3,4 GW di nuovo installato per un totale di 206.000 nuovi impianti – un risultato lontano dalla media annuale europea utile per raggiungere gliobiettivi di decarbonizzazione al 2030. Come sottolinea il presidente di Legambiente, «l’Italia si sta dimostrando miope. Anche nell’ultima bozza del Pniec, Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima,si insiste più sul gas che sulle rinnovabili. Dobbiamo rinnovare l’impianto normativo a oggi obsoleto, aggiornando le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, rimaste ferme al 2010. Favorendo, allo stesso tempo la partecipazione dei cittadini, andrà analizzato anchel’impatto delle onde di calore sul sistema elettrico.Sono anni ormai che i consumi elettrici raggiungono il picco in estate, complice l’uso esteso di condizionatori e ventilatori per alleviare gli effetti di temperature sempre più elevate». La road map proposta da Legambiente tiene conto dellariforestazione attuata mediante piantumazione di essenze autoctone, grazie alle quali è possibilemitigare il caldo estivo sfruttando il potere di raffrescamento delle piante, oppure assorbendo le polveri inquinanti. Itettiverdi favoriscono la biodiversità e mantengono gli edifici più freschi. Un altro aspetto preso in considerazione riguardail risparmio e il riciclo idrico. Anziché espellere l’acqua velocemente dalle città attraverso canali interrati, l’idea è diadattare gli spazi urbani alla nuova situazione climatica, de-impermeabilizzando le superfici asfaltate o cementificate e trattenendo l’acqua piovana dove possibile in condizioni di massima sicurezza.