Quando l’artigianato incontra l’innovazione

 

L’innovazione 4.0arriva anche nell’artigianato italiano attraverso igiovanie lascuola:6 aziende milanesi hanno accettato di partecipare a quella che è una vera e propriasfida imprenditoriale lanciata daCariplo Factory,tra i più importanti hub di innovazione in Italia, eUpskill 4.0, “spin-off” dell’Università Ca’ Foscari Venezia, che sviluppa progetti diinnovazione4.0 per imprese e territori, promuovendo lo scambio di competenze con gli studenti degli istituti tecnici superiori (Its) e delle scuole tecniche e professionali. La collaborazione tra studenti e artigiani Un mix di competenze in diversi ambiti e a vari livelli: è ciò che hanno vissuto, in 4 mesi,28 studenti degli Its di Pavia, Udine e Bologna,che hanno lavorato fianco a fianco con gliimprenditori artigianidelle 6 aziende. I giovani, accompagnati dai project manager diUpskill 4.0,e gli imprenditori hanno applicato al loro lavoro lametodologia deldesign thinking, attraverso la quale si puòripensare prodotti e servizi grazie alletecnologie digitali. Upskill 4.0:i progetti di innovazione Il lavoro e il conseguente risultato di questa sfida imprenditoriale è stato pensato e realizzato ad hoc per ognuna delle 6 aziende. Per l’atelierIndividuals,gli studenti hanno progettatoetichette smartdotate di QR code, in grado diraccontare la cura e la ricercache si nascondono dietro la realizzazione della lingerie, dei costumi, ehomewear ergonomici e sostenibili. Per una delle più antiche fabbriche di Milano,Ganci Argenterie,è stata pensata unastrategia di comunicazione multicanaleche permette di avvicinare anche i più giovani alla sua preziosa arte. PerLa Ciclistica Milano, una delle prime ciclofficine urbane, unacarta d’identità digitaledove trovare tutte le informazioni necessarie per lagestione e il mantenimento delle biciclette sartoriali. PerFabscarte,l’atelier delle carte da parati esclusive dipinte a mano, è stato realizzato untour virtualeche permette ai visitatori di entrare nel laboratorio artigiano evivere lo studionelle forme, nei colori e negli accostamenti dei materiali che portano alla nascita delle esclusive carte da parati. L’officina di restauro d’auto d’epoca,Carrozzeria Lopane,avrà invece unsimulatoreche attraverso lagamificationpermette, a esempio, di arrivare amodellare manualmente la lamierae ricreare un pezzo della carrozzeria d’epoca. Infine, perGiassi Mosaico,unportfolio digitaleche permette di immergersi in opere artistiche uniche attraversoQR code e realtà aumentata. I progetti realizzati durante percorso di innovazione raccontano chefare squadra tra generazioni diverse,scuola e imprese, per migliorarsi nel mondo del lavoro, è possibile: l’obiettivo è valorizzare l’unicità della manifattura made in Italy. «Siamo partiti sapendo chec’è un problema di digitalizzazione rapida soprattutto delle Pmie a Milano c’è un tessuto importante di imprese e anche di artigianalità che oggi si devono misurare con le sfide digitali» ha raccontato aLa SvoltaStefano Micelli, presidente diUpskill 4.0. Questo progetto è una vera sfida imprenditoriale? Sì, assolutamente. Grazie a questo progetto, abbiamo messo in campo circuiti virtuosi che coniugano le specificità di realtà imprenditoriali e giovani che hanno una formazione tecnica. Quali sono questi progetti innovativi su cui avete lavorato nell’artigianato lombardo? Sono venuti tutti bene, ne cito uno per tutti, quello di Andrea Lopane: loro fanno restauri di carrozzeria d’auto d’epoca; c’era però un problema: rendere interessante il lavoro agli occhi dei giovani. Nessuno, infatti, voleva più farlo; allora i ragazzi del progetto hanno raccontato dell’azienda in un videogioco. Lo stesso anche per il progetto delle carte da parati “virtuali” diFabscarte,che ha visto completamente cambiare il proprio modo di rappresentarsi grazie al contributo di ragazzi. Il percorso va gestito in maniera accurata da chi cura il progetto. Noi lavoriamo con la una variante deldesign thinking,che non è solo un metodo didattico, ma uno strumento manageriale per gestire l’innovazione e la funzionalità del progetto. Milano è stata importante in questo? I 6 progetti fatti qui sono stati importanti perché credo che esista nelle nostre città, come per esempio Milano che associamo sempre alla visione di capitali del divertimento, del terziario, dei servizi, un tesoro di manifattura preziosa, di grandi produttori che meriterebbero una luce diversa. La scuola può essere davvero un aiuto per costruire l’impresa di domani, grazie alla collaborazione di questi 2 mondi? Confermo, noi dobbiamo immaginare che l’esperienza dell’imparare e dell’innovare devono essere intrecciate tra di loro.Upskillfa questo, dobbiamo creare questo cortocircuito dove gli elementi più giovani vengono guidati, nel lavoro e a livello economico, per costruire prototipi sulla base di indicazioni precise. Questo fa bene anche all’artigiano che, confrontandosi, si apre al mondo e al futuro. Quanto è importante sviluppare in Italia l’unicità dell’artigianato e unirlo all’innovazione? Questo è fondamentale per 2 motivi: coinvolgimento dei giovani e aumento della produttività. Senza il digitale i giovani non si avvicineranno mai a queste realtà, per quanto importanti possano essere. Poi noi abbiamo un problema demografico; dobbiamo porci la domanda: come aumentare la produttività di questi mestieri, come possano avere più valore, essere proiettabili in un mercato più ampio. Questo può farlo solo la tecnologia. Qual è il futuro, in questo senso? Questa attività va avanti da anni e abbiamo capito che esiste un patrimonio di pratiche detto Made in Italy che oggi va rilanciato. Il problema non è capire come fare, quello lo sappiamo, ma capire se vogliamo investire in questo. Noi oggi comeUpskillcontinueremo a fare questi tipi di progetti per accompagnare la aziende che si pongono e ci pongono questo tipo di problemi legati al digitale. Cosa serve per fare impresa oggi? Per le startup, oggi, in Italia, dobbiamo imparare a porci delle domande: siamo bravi a risolvere problemi precisi, ma se vogliamo fare impresa per cambiare qualcosa, non solo per guadagnare, dobbiamo metterci in sintonia con i grandi cambiamenti di questi anni. Dobbiamo guardare il mondo con gli occhi delle generazioni che stanno chiedendo cose diverse. Qual è la difficoltà maggiore degli imprenditori? Bisogna imparare a guardare il mondo con lenti nuove e in questo il tema della sostenibilità mi pare fondamentale ed evidente. Tutto questo non è facile, chi fa impresa intercetta un domanda e se questa cambia bisogna essere bravi ad anticiparla, saper leggere questi grandi cambiamenti. Bisogna mettersi nelle scarpe di un ventenne e chiedersi “Che cosa sarà di questa cosa che sto facendo in futuro”. È una sfida costante.