Che cos’è l’artivismo?

Che cos’è l’artivismo?

 

Oggi si sente sempre più spesso parlare diartivismo:questo neologismo viene utilizzato per indicare unartista che attribuisce alla sua operaun significato socialmente esplicito.Il compito di unartivistaè, infatti,testimoniarele conseguenze traumatiche di un fenomeno che si verifica nel presente. Nonostante si allontani dai processi formali di decisione pubblica, l’artivismosvolge una funzione espressamente politica. Questa nuova forma di arte non ha come scopo principale quello di essere apprezzata, ma preferiscesensibilizzareun pubblico generalmente disinformato rispetto a tematiche di rilevanza sociale. Ciò le permette di funzionare anche comenuova forma di linguaggio, capace di andare oltre la finalità meramente estetica propria della classica comunicazione artistica. Sempre più artivisti finiscono così perrifiutare lo spazio che gli concedono i tradizionali mezzi di informazionee le istituzioni politiche. Le loro azioni vengono realizzatesenza preavviso negli spazi pubblici urbani,in modo da raggiungere un pubblico eterogeneo. Un aspetto che li differenzia dagli artisti “tradizionali”, le cui opere vengono esposte neglispazi museali(e dove, di solito, l’arte riscontra il consenso dei visitatori presenti, dato che questi pagano intenzionalmente un biglietto per poter entrare). Un artivista èBanksy,il misterioso street artist britannico originario di Bristol. Le sue opere sono lepiù famose al mondoe vengono realizzate sui muri delle città, attraverso la tecnica deigraffitio stencil. I suoi disegni non lasciano scelta di fruibilità ai passanti, che diventano a loro insaputaspettatori non paganti.Prese alla sprovvista, infatti, le persone finiscono con l’essere talmente coinvolte dall’opera, che questa suscita in loro una reazione emotiva capace di generare, in un secondo momento, domande esistenziali. Altra figura di assoluto rilievo all’interno dell’arte contemporanea, è ildissidente politico cinese Ai Weiwei:lui organizza le sue mostre nelle più importanti gallerie nazionali del mondo, tra cui anche Palazzo Strozzi cheha ospitatola collezioneReframenel 2016: un’opera che esprime il senso di lutto rispetto la tragedia vissuta dai migranti, costretti a compiere un viaggio drammatico a causa dalle guerre e delle condizioni di povertà presenti nei propri Paesi di origine. Ma tra gliartivistitroviamo anche unitaliano:l’antispecista livornese Alfredo Meschi.Lui, artista politico,si è tatuato 40.000“X”, trasformando il propriocorpo in un’opera d’arte.Un gesto simbolico perindicare il numero di animali uccisinel mondo in un secondo, che vuole promuove una testimonianza collettiva. Meschi ha lanciato un progetto che intende trovare almeno 4.000 persone, intenzionate a tatuarsi come una “X” sul proprio corpo. Gli artivisti non hanno intenzione di colpevolizzare i singoli individui in merito alle conseguenze dannose di un evento. Al contrario, il loro intento è quello dicoinvolgere quantepiù persone possibiliper sollecitare i Governi ad agire rispetto a una determinata problematica, oppure per mettere in discussione il potere in contesti dove è difficile adottare l’azione diretta. Gliartisti politicipuntano quindi a generare un“senso di noi”, ossia formare una coscienza collettiva. Per ottenere questo risultato, gliartivistiutilizzano mezzi di comunicazione comeinternete in particolare isocial network, che permettono di amplificare il potenziale politico delle loro opere d’arte e raggiungere un pubblico sempre più vasto. In questo modo, gli artisti politici provano aeducare alla criticae abituare alla contestazione gruppi di persone con ideologie distinte, nella speranza di promuove, nel tempo, la possibilità di una società diversa in cui vivere.