Roma e Milano taxi cercasi: chi decide su tariffe e licenze?

 

Le tariffe dei taxipotrebbero aumentare, a partire daRoma, facendo registrare addirittura un +10-20% al chilometro. In attesa dell’avvio del confronto con i sindacati, si ipotizza una spesa di ben 60 euro per andaredalla Capitale a Fiumicino. Intanto siailCampidogliosiaPalazzo Marino a Milanovogliono mettere in circolazione 1.000 licenze. A dare notizia dei probabilirincari, in vigore conl’autunno 2023, è ilCorriere della Sera. Le indiscrezioni prospettano anche una novità che concerne la cosiddetta “corsa minima”: nella Città Eterna, se prima la soglia di partenza per una corsa era 3 euro, ora si prevedono costi quasi triplicati. Si andrà dai 7 ai 9 euro, attestandosi probabilmente sugli 8. Le cosiddettetariffe progressivenon resteranno immuni agli aumenti: per tragitti fino a 11 euro si passerà da 1,14 euro per chilometro a 1,3. E se prima le corse più lunghe costavano 1,66 euro al chilometro, ora si arriverà direttamente a 1,9 euro. Per chiarirsi le idee, basti pensare che un servizio da 25 euro ora salirà a 30. Un focus a parte merita il caso della trattaRoma-Fiumicino, che fa da esempio per altre tariffe fisse: se durante il mandato della sindaca Virginia Raggi il prezzo era già cresciuto da 48 a 50 euro, ora appare inevitabile quota 60 euro, come si diceva. Per non essere da meno, a sua voltaCiampinopotrebbe richiedere 40 euro, invece degli attuali 31, per essere raggiunta. È interessante poi il “movimento” intorno aibagagli: se adesso si paga un euro dalla secondavaligiain poi, non è escluso che presto si passi a 1,50 euro. Facendo un rapido calcolo, si tratterebbe del 50% in più. I taxistisi difendono da eventuali critiche dicendo sia che nella Città Eterna le tariffe sono rimaste ferme dal 2011, l’anno in cui sotto l’allora primo cittadino Alemanno c’erano stati forti aumenti e si era parlato di stangata, sia chei prezzi del Nord Italiasono ancora più cari. Anzi c’è chi propone persino di estendere a tutto il Paese il cosiddetto “Modello Milano”: nel capoluogo lombardoi prezzi standardsono più alti del 15-20%. Questa tesi vede in prima linea il presidente dellaCooperativa Radiotaxi 3570Loreno Bittarelli che sottolinea come le spese sostenute dalla categoria siano le stesse a prescindere dalla città: carburanti, assicurazioni, bollo, manutenzione… Infine c’è la questione dellelicenze. Pare che l’attuale amministrazione guidata dal sindacoRoberto Gualtierisia intenzionata a rilasciarne un migliaio per immettere nuovitaxiin giro per le vie diRoma,visto che le attese per avvistarne uno sono spesso lunghissime. Quella è una scena quasi abituale. Esattamente un anno fa era in pieno corso la protesta delleauto bianchecontro la liberalizzazione prevista dall’art. 10 del ddl Concorrenza: la politica era divisa, mentre cittadini e turisti in attesa si guardavano intorno spaesati in una delle estati più calde di sempre. A decidere ora dovrebbe essere quindiil municipio, possibilmente in concertazione coni sindacati. L’inizio della discussione era previsto per il mese scorso ma c’è un ritardo: è necessario infatti che prima venga formata una commissione di esperti. Intanto una delibera delComune di Milanochiede a sua volta ufficialmente 1.000 taxi in aggiunta ma, per distribuire le licenze, serve un bando: dovrà essere approvato dallaRegione Lombardiache però per ora non sembra molto propensa a procedere su quella strada.