Bielorussia: la condizione dei diritti umani è peggiorata
«La situazione rimane catastrofica e purtroppo sta peggiorando continuamente». CosìAnaïs Marin, la relatrice speciale delle Nazioni Unite perla Bielorussia, si è rivolta al Consiglio per i diritti umani dell’Onu. La funzionaria, in carica da 5 anni, ha avvertito che il regime del leader bielorussoAlexander Lukashenkosta deliberatamenteepurando la società civile dalle sue ultime voci dissenzienti. In un nuovorapporto, Marin ha sottolineato che la situazione è in costante declino perchéla repressione ha raggiunto livelli senza precedenti nel 2020,anno delle proteste scoppiate in seguito alle elezioni presidenziali farsa in cui Lukashenko ha ottenuto il sesto mandato consecutivo, sbaragliando gli avversari. Tra questi, l’ex insegnante di scuolaSviatlana Tsikhanouskaya, poifuggita dal Paese dopo aver contestato duramente i risultati elettoraliche hanno assegnato l’80% dei voti al Presidente bielorusso. Tikhanovskaya, che nel 2020 ha ricevuto dal Parlamento europeo il premio Sakharov per i diritti umani, è stata ricevuta giovedì 6 luglio a Palazzo Chigi, a Roma, dal vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che le ha ribadito “il sostegno del Governo italiano allelegittime aspirazioni democratiche del popolo bielorusso -ha scrittosu Twitter – Siamo preoccupati per l’appoggio del Governo di Minsk all’aggressione russa contro l’Ucraina e per il dispiegamento di testate nucleari russe in Bielorussia”. Quando il popolo bielorusso ha cercato di esprimersi contro l’attacco armato della Russia all’Ucraina o ha messo in dubbio il ruolo della Bielorussia nell’aggressione,ha spiegatola relatrice speciale Onu, «la libertà di opinione e di espressione è stata messa in discussione. Sono particolarmente preoccupata chele azioni contro la guerra abbiano portato a numerosi arresti, alcuni con l’accusa di aver pianificato attacchi terroristici, un crimine che orapuò essere punito con la morte». Una situazione che si ripete: a seguito delle manifestazioni scoppiate contro le elezioni del 2020, Marin aveva già avvertito il Consiglio della“svolta totalitaria” di Minsk, testimoniata dal “disprezzo per la vita e la dignità umana”durante la repressione di chi protestava pacificamente. Ma il clima, da allora, è peggiorato: «Sono particolarmente preoccupata per il notevole aumento della pratica delladetenzione in isolamento, che prende di mira i membri dell’opposizione politica e gli attivisti della società civile attualmente dietro le sbarre»,ha dettoal Consiglio per i diritti umani. Nel suo rapporto, Marin evidenziala continua repressione contro i media indipendenti(etichettati come “organizzazioni estremiste) ei sindacati e le restrizioni alla libertà accademica. Più di 1.500 persone sono ancora detenute per accuse motivate politicamente, conuna media di 17 arresti arbitrari al giorno dal 2020. Più di 1.600 organizzazioni indesiderate sono state sciolte con la forza, compresi tutti i restanti sindacati indipendenti. «Lalibertà di opinioneviene ostacolata attraverso il controllo ideologico e le misure disciplinari, come parte di un attacco sistematico alla libertà di espressione, alla libertà dei media e alla libertà accademica», ha detto Marin. Al 31 marzo 2023,32 giornalisti e operatori dei mediastavano scontandolunghe pene detentiveper aver esercitato la loro professione. Anche l’istruzione primaria e secondaria sono soggette a “controllo ideologico”, spiega il report: gli studenti sono “scoraggiati dall’esprimere le proprie opinioni” e ricevono minacce e altri tipi di ripercussioni per pensieri dissenzienti. «La mancanza di responsabilità per le violazioni dei diritti umani che si sono verificate dalla repressione del 2020 contro i manifestanti pacifici favorisce un clima di paura tra le vittime e le loro famiglie, in particolare la paura di ritorsioni per aver collaborato con i meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani», ha sottolineato Marin, che ha invitato la comunità internazionale a continuare asostenere iniziative e meccanismi che raccolgano prove di violazioni dei diritti umani, in particolare dei crimini più gravi cometortura, esecuzione sommaria, sparizione forzata e deportazione, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità. E ha esortato il Governo bielorusso ad adempiere ai suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani. «Verità, giustizia e riparazione per le vittimedi violazioni dei diritti umani sono condizioni necessarie affinché il Paese e la sua gente possano prosperare».