Mobilità urbana sostenibile: a che punto siamo in Italia?
SeMilanogarantisce all’Italia un gran figurone sul tema dellasharing mobility, piazzandosi 7° tra le grandi città europee che stanno lavorando sodo per rendere la mobilità sempre più sostenibile ed ecologica,Romaancora arranca nel guadagnare posizioni e si piazza al 28° posto, facendo piccoli passi in avanti, che però non bastano a colmare l’enorme gapcreatosi con le principali capitali. Tra le due più importanti città italiane, più di20 posizioni di differenza: un’apnea, quella dalla Lombardia al Lazio, interrotta soltanto daTorino, classificata al 16° posto, ma che poi riprende tutta d’un fiato fino alla 34° posizione, doveNapolisi impone e fa peggio di tutte le italiane presenti. È quanto emerso dal reportThank You For Sharing, un’analisi condotta daClean Cities Campaign, il network europeo di oltre 80 organizzazioni ambientaliste e della società civile per una mobilità urbana sostenibile e a zero emissioni che, nel 2023, ha studiato42 città europeeper stilare un ranking e premiare il lavoro di chi sta accelerando sul piano della mobilità condivisa ed elettrica. La classifica è nata dall’analisi e dal confronto di4 indicatoridi sostenibilità nelle città: numero die-scooter e (e-)bikecondivise disponibili ogni 1.000 abitanti; numero diauto elettrichecondivise disponibili per 1.000 abitanti; quota della flotta diautobusurbani della città a emissioni zero; potenza e numero dicolonne di ricarica elettricadisponibili al pubblico per 1.000 abitanti. A ciascuno di questi indicatori è stato assegnato unpunteggio in percentualeda 0 a 100, in base ai risultati raggiunti da ciascuna città, tradotto anche in letteredalla A alla F, dove A indica le città che stanno facendo meglio in termini di mobilità sostenibile (da 80 a 100% dei risultati raggiunti) e F quelle che stanno facendo peggio (sotto il 10%). Grazie ai risultati raggiunti, a guadagnarsi la medaglia d’oro – con un punteggio dell’87%e grazie alla grande disponibilità di auto elettriche in sharing e punti di ricarica – è stataCopenaghen, capitale della Danimarca e città europea che più di tutte si sta dando da fare per garantire al Paese eccellenti livelli di mobilità elettrica e condivisa. La medaglia d’argento, invece, è stata assegnata aOslo(81%),mentre a salire sull’ultimo gradino del podio è stataParigi(70%),che però, secondo le previsioni, a causadella scelta di vietare il noleggio condiviso di monopattini elettrici, potrebbe presto perdere la sua medaglia di bronzo. Per trovare la prima traccia del Belpaese è necessario scorrere le posizioni fino alla settima, doveMilano, con unpunteggio del 58%fa sventolare la bandiera tricolore: un eccellente punteggio, quello della città lombarda, dovuto principalmente all’ottimo numero di bus a zero emissionie allavasta rete di bici e monopattini in sharing,ma di certo non al numero e alla potenza delle colonnine di ricarica pubbliche, largamente insufficienti rispetto al fabbisogno dei cittadini milanesi. A meno di 10 posizioni dal capoluogo lombardo si classificaTorinoche, con un punteggio del 41%, gode di una rete sviluppata dicolonnine di ricaricaper auto elettriche e di uno strutturato sistema di biciclette e monopattini elettrici condivisi, ma che allo stesso tempo resta ancora indietro sulle auto elettriche condivise (24%). C’è poi il tasto dolente italiano: quello di una capitale, Roma, che dal basso della sua 28° posizione, malgrado i recenti sviluppi positivi, sconta purtroppo un ritardo pluridecennalenell’investimento delle modalità di spostamento in sharing e con l’elettrico: dai dati analizzati daClean Citiesper stilare la classifica, infatti, emerge che a Romasolo il 3,5%della flotta degli autobus è a zero emissioni(ma più dell’80% dei mezzi è euro 5 o 6), sono solo 7,3le bici e i monopattini in sharing per 1.000 abitanti (meno della metà di Milano) e, per quanto riguarda il car sharing elettrico, Roma ha0,15 EV in sharingper 1.000 persone, mentre Milano, per esempio, ne ha il triplo (0,47) e Copenaghen la supera di 12 volte. «Roma è una città dalla geografia vastissima, difficile da servire adeguatamente con il trasporto pubblico,anche a causa di un cronico sotto-investimento e dell’inefficienza del Tpl esistente. Investire nella mobilità in sharing ed elettrica, come la città ha iniziato a fare, è essenziale tanto quanto la “cura del ferro” per guarire Roma dalla sua atavica e tossica dipendenza dall’auto privata», ha commentato ClaudioMagliulo, responsabile italiano della campagnaClean Cities. «Nella nostra Capitale bisogna lavorare perché aumentino i mezzi in condivisione e si distribuiscano, ovunque, monopattini, bici, scooter o autovetture in sharing, così da diventare sempre di più, elemento utile alla cittadinanza per muoversi e raggiungere i luoghi di studio e lavoro o quelli del trasporto pubblico collettivo delle stazioni ferroviarie, tranvie, metro e bus.Intermodalità, emissioni zero, facilità di utilizzo e fruizione corretta dei servizi di sharing mobilitydevono comporre un tassello sempre più importante verso una mobilità a emissioni zero, sulla quale abbiamo un ritardo terribile e per la quale sono necessarie poi, la completa sostituzione dei bus con veicoli elettrici e una poderosa cura del ferro per Roma», ha aggiunto RobertoScacchi, Presidente diLegambiente Lazio, che ha collaborato conClean Citiesnell’analisi. Dopo il piazzamento di Roma, per trovare un altro scorcio del Belpaese bisogna scendere fino alla 34° posizione, dove fa capolino la peggiore tra le italiane, Napoli, che con un punteggio del 16%(solo l’8% in più dell’ultima classificata, Manchester!) traduce il suo piazzamento tra le ultime 8 posizioni del ranking 2023 in una ancor troppo timida e remotavolontà di cambiare rotta: nella città partenopea c’è ancora tanta strada da fare per raggiungere il sentiero della mobilità sostenibile. La speranza è che, prima o poi, questa strada venga percorsa in sharing o su mezzi elettrici condivisi.