Ultima Generazione e il turista al Colosseo non sono uguali

Ultima Generazione e il turista al Colosseo non sono uguali

 

Il 23 giugno unturista americanoha inciso con le chiaviil nome della sua ragazzasulle mura delColosseo. La scena è stata filmata dalle persone presenti sul posto e ricondivisa sui social, fino ad allertare gli agenti di polizia. Come riportato daAnsa, il giovane “rischia almeno15.000 euro di multa e il carcere fino a 5 anni”. Domenica 25 giugno L’Ente Parco Archeologico del Colosseo ha presentatodenuncia per il danneggiamento all’Anfiteatro Flavio. Secondo quanto si apprende, la denuncia è stata notificata ai carabinieri di piazza Venezia, che indagano ora perdeterioramento dei beni culturalie violazione del regolamento di polizia urbana. Il Ministro della CulturaGennaro Sangiulianoha commentatosu Twitter la vicenda: “Reputo gravissimo, indegno esegno di grande inciviltà, che un turista sfregi uno dei luoghi più celebri al mondo, ilColosseo, per incidere il nome della sua fidanzata. Spero che chi ha compiuto questo gesto venga individuato e sanzionato secondo le nostre leggi”. Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo,ha detto ai microfoni di Radio Rai 1: «È un atto gravissimo. Credomanchi un’educazione, una formazione alrispetto del Patrimonio.Chi scrive sui monumenti ovviamente non ha avuto un’educazione nei confronti del nostro Patrimonio culturale e dei Beni culturali che rappresentano la nostra memoria. (…) Tra l’altro siamo in un sito Unesco, quindi stiamo parlando delpatrimonio dell’umanità. Si tratta di persone che non hanno avuto a scuola, nella famiglia, un’educazione che porti al rispetto. Al rispetto poi anche di sé stessi. Stiamo facendo di tutto per rintracciare questa persona». Poi, un servizio del Tg1ha paragonato questa azione a all’attivismo di Ultima Generazione, che in passato ha spruzzato vernice lavabile su opere e monumenti perottenere visibilitàriguardo un tema su cui politica nazionale e internazionale sembra non mostrare tanto interesse: ilcambiamento climatico. Si può discutere all’infinito riguardo l’efficacia di queste forme diprotesta, ma la demonizzazione (in atto) ha spesso condotto a diffondere notizie fuorvianti o false. Gliattivistie le attiviste diUltima Generazionee diExtinction Rebellionsono stati, infatti,accusati senza alcuna verifica di non essere andati ad aiutare le città dell’Emilia-Romagnacolpite dall’alluvione, quando in realtà si erano organizzati, collettivamente o in autonomia, per andare a dare il proprio contributo, lontano dai riflettori social. Per comprendere davvero le proteste è necessario prendere coscienza del fatto che queste forme di mobilitazione, cosìdiverse da quelle adottate dall’attivismo del passato,sono una diretta conseguenza delridotto collegamento tra la politica e gli stessi gruppi,che quindi cercano altri modi meno “convenzionali” per esprimere la propria visione. Il simbolismo di queste forme di proteste è legato all’inesorabilità dello scorrere del tempo, un fenomeno che forse restafuori dalle opere d’arte e dai monumenti, eterni e immutabili,ma che potrebbe aiutare a ricordarci che il tempo per combattere il cambiamento climatico sta scadendo. Sono più saggi i ragazzi e le ragazze che si preoccupano di non arrecaredanni permanentialle opere prese di mira o i politici che non si assumono la responsabilità di fornire risposte concrete a chi pretendegiustizia climatica?