Rinnovabili e fotovoltaico: l’analisi previsionale per il 2050

Grazie alle loro capacità di soddisfare il crescente fabbisogno energeticoriducendo le emissioni gas a effetto serra, gliimpianti fotovoltaiciricopriranno un ruolo fondamentale nel campo energetico del nostro Paese. Considerando la persistente ricerca difonti alternative ai combustibili fossilida parte di molti Stati europei, l’Unione ha dichiarato di volerridurre le emissioni nette entro il 2030rispetto ai livelli del 1990, con l’introduzione di un indice regionale in grado di valutare il potenziale fotovoltaico di ogni regione, aiutando i responsabili politici ad adottare le strategie energetiche più adeguate. L’International Energy Agency(Iea) ha indicato i sistemi solari fotovoltaici come protagonisti del mix energetico del Paese e l’Italia si è posta l’obiettivo diraggiungere 52 GW di capacità fotovoltaica entro il 2030, pari a 2 volte e mezzo la capacità registrata nel 2020. A questo proposito, è stata condotta un’analisi previsionalerelativa allapotenzialità fotovoltaicain ambito nazionaleentro il 2030 e il 2050, prendendo in considerazione solo le installazioni sulle superfici del tetto diedifici esistenti, cioè senza considerare terreni aggiuntivi.Lo studio,Energy Planning of Renewable Energy Sources in an Italian Context: Energy Forecasting Analysis of Photovoltaic Systems in the Residential Sector,è stato pubblicato sulla rivista scientificaEnergies. Attraverso una valutazione del tetto disponibile per nuovi installazioni, l’analisi ha permesso di comprenderequanto lasuperficie del tettorappresenti una soluzione valida a partiredall’analisi dellapotenza energetica degli edifici, uno dei settori maggiormente responsabili del consumo totale di energia (12% delle emissioni totali in Italia). Per fronteggiare il continuo utilizzo di energia per il riscaldamento dei servizi, negli ultimi anni sono stati realizzatiinterventi di efficientamento energetico, a partire dalla ristrutturazione di tutto il patrimonio edilizio nazionale (Superbonus). Inoltre, l’Italia ha varato la nuova legge Decreto n. 17 del 2022, per ridurre i livelli di burocrazia e promuovere nuovi impianti fotovoltaici su tetti di edifici esistenti, compresi quelli dei centri storici. Lo studio ha valutato lepotenzialità dellaproduzione energetica del fotovoltaicocon filtro sulcontesto nazionale, ma senza tralasciare lecriticità regionali. Nonostante il potenziale dell’energia solare fotovoltaica, infatti, emergono alcune complessità legate anche al significativo uso delsuoloper la sua attuazione. Consumo energetico nel settore edile In tutto il Paese,12 milioni di edifici consumano una quantità di elettricità che supera in media i 65.500 GWh,con il consumo di energia del settore edile che ha variato negli anni un valore compreso tra -6,86% (Valle D’Aosta 2019) e +7,22% (Veneto 2015). Sulla base di questa tendenza,i tassi di crescita annuaassociati alconsumo di energiasono stati stimati per ciascuna Regione come differenza relativa tra i 2 anni consecutivi. I report nazionali mostrano che ilmaggior numero di installazionisi trova nellazona Nord-Est d’Italia(circa 15.780 impianti fotovoltaici complessivi grazie al maggior numero di nuovi installazioni rilevate in Lombardia nel 2021). Valutazione fotovoltaica L’analisi previsionale relativa ai tassi di crescitae di sviluppo dei pannelli fotovoltaici è stata effettuataper il 2050verificandofoto-potenza voltaicaentro il 2030 e il 2050. Come riportato dall’Istituto Nazionale di Statistica, supponendo che non tutti i tetti abbiano un orientamento ottimale per l’installazione di pannelli fotovoltaici,il calcolo dei valori di superficie del tettosono stati ridotti. Tuttavia, la produzione di energia degli impianti fotovoltaici, così come ilfabbisogno energetico del settore residenziale, sono fortementedipendenti dal mese, dall’anno e dal luogo. Vale inoltre la pena notare che nessuna delle analisi ha tenuto conto di quanto ilcambiamento climaticopossa influenzare in modo significativo la produttività di pannelli fotovoltaici: temperature elevate e condizioni meteorologiche estremi eventi, come siccità, inondazioni e tempeste, infatti, potrebberoridurre l’efficienza fotovoltaica, così come la polvere e l’inquinamento suipannelli solari. I risultati hanno evidenziato che ilmaggior impatto dei pannelli fotovoltaiciin Italia proviene dal Nord Est, soprattutto grazie all’importantecontributo fornito dal Veneto(circa il 59%). In questa zona, lo scenario più probabile potrebbe potenzialmente riconoscere più di 9 GW di potenza fotovoltaica entro il 2050. La zonacentrale, invece, ha mostrato un notevolemargine di flessibilitàpoiché circa il 60-70% rimarrebbe disponibile. Per il CentroSud, invece, sono necessarispecifici sistemi di incentivazione,con l’obiettivo di superare la soglia di 5 GW entro il 2050, e specifici incentivi nazionali per aumentare il numero di impianti fotovoltaici entro il 2030. Il potenziale fotovoltaico regionale Oltre a questo scenario cautelativo, è stata effettuata un’ulteriore analisi in cui è stato preso in considerazione anche iltasso disviluppo della tecnologia fotovoltaica; in quest’ottica è stato introdottol’indice del potenziale regionale(Rpi), definito come il rapporto tra la potenza fotovoltaica installata da 3 referenze scelte in anni di riferimento (2021, 2030 e 2050) e il massimo teorico installabile sullasuperficie ottimale calcolata del tetto(circa 450 km quadrati). Più I’Rpisi avvicina allo 0%, maggiore è ilpotenziale fotovoltaico della regione:vale a dire, gran parte della superficie del tetto calcolata potrebbe essere ancora disponibile per nuovi impianti. L’indagine svela che l’indice potrebbe potenzialmente essereinferiore al 40% entro il 2050 in tutte le Regioni meridionali; nella parte settentrionale, invece, il valore si avvicina al 40% circa, con il Veneto che raggiunge il 90%, indicando il possibile stato disaturazione della superficie deltettoqualche anno dopo il 2050. Rispetto agli obiettivi nazionali, ovverol’installazione di 52 GWdi nuova capacità fotovoltaicaentro il 2030, gli obiettivi saranno potenzialmente realizzabili solo attraverso l’utilizzo dellesuperfici di copertura esistenti, senza la necessità di ulteriore uso del suolo. Entro il 2050, laproduzionefotovoltaicapotrebbe coprire potenzialmente più del38% del fabbisogno energetico, ma sarebbe comunque inferiore agli obiettivi europei. Negli scenari più promettenti, potrebbe essere possibile coprire quasi il 50% del consumo di energia elettrica entro il 2050 con incentivi energetici a lungo termine. Tuttavia, non è sufficiente raggiungere gli ambiziosi obiettivi energetici entro il 2030; alcune regioni d’Italia come Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, potrebbero avvicinarsi al raggiungimento degli obiettivi nazionali ma solo entro il 2050, indicando la necessità di sviluppare diverse forme diincentivi energetici nel contesto nazionale.