Calcio, stop agli 88 sulle maglie: cosa significa?

Calcio, stop agli 88 sulle maglie: cosa significa?

 

Il ministro dell’InternoMatteo Piantedosi, in una dichiarazione d’intenti siglata insieme al ministro per lo Sport e i giovaniAndrea Abodi,il coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismoGiuseppe Pecoraroe il presidente della Federazione italiana giuoco calcio (Figc)Gabriele Gravina, ha annunciato una serie dimisure per contrastare l’antisemitismo nel mondo del calcio. Tra queste, è stato inserito ildivieto per i calciatori di indossare la maglia numero 88(utilizzato dai gruppi neonazisti per simbolizzare il salutoHeil Hitler); nel documento, inoltre, sono previsti riferimenti espliciti alladefinizione di antisemitismoelaborata dall’International Holocaust Remembrance Alliance(Ihra). Continuare a far finta di niente era diventato impossibile, visti i numerosi casi di cori antisemiti tra gli spalti della Serie A e gli striscioni fatti da gruppi ultras nella scorsa stagione:gli episodi, infatti, non sono mancati. Alcuni casi di cori antisemiti sono avvenuti all’inizio dello scorso campionatonelle curve dell’Inter e della Juventus: in questi casi, le società hanno preso le distanze. Ci sono stati poicori e striscioni di stampo antisemita realizzati dai tifosi della Laziodurante la settimana della Giornata della Memoria. Ciò che rende perplessi, è come sia stato possibile attendere fino a giugno 2023 per arrivare a mettere in campo queste misure:come scrive Valerio Moggia suLinkiesta, “Il documento redatto prevede anche undivieto di esporre simboli neonazisti e antisemitie l’interruzione delle partite in presenza di cori discriminatori. Solo che questi ultimi 2 puntigià esistevano in precedenza.” “Con questo protocollo rilanciamo l’impegno contro l’antisemitismo nel calcio, che allargheremo a tutte le altre discipline sportive e alle varie forme di discriminazione, attraverso 13 punti che costituiscono l’architettura delle azioni che attueremo in collaborazione con tutti i portatori d’interesse, tifosi inclusi, partendo dalla prevenzione e dando maggiore concretezza al contrasto di comportamenti e linguaggi discriminatori -ha spiegato il ministro per lo Sport e i Giovani, Abodi -Auspichiamo, quindi, un’ulteriore e diffusa assunzione di responsabilità, sistemica e sistematica, che sia coerente con i valori dello sport che vanno promossi, tutelati e interpretati, coerentemente”. “Il mondo del calcio è unito nel contrasto all’antisemitismo e a ogni forma di discriminazione -ha dichiarato il presidente dellaFigcGravina- Con questa dichiarazione d’intenti ribadiamo, ancora una volta, comeil nostro sport debba essere sempre più inclusivoe, allo stesso tempo, uno straordinario veicolo di messaggi positivi. Grazie ai suoi valori più profondi e alla sua eccezionale forza comunicativa, il calcio si offre strumento di coscienza civica per educare all’accoglienza e al rispetto. Su queste tematiche non si indietreggia di un centimetro, perché la credibilità del calcio, anch’esso ferito e danneggiato dacomportamenti discriminatori,ha unriflesso diretto sulla società italiana”. Che cosa rappresenta il numero 88? Come si legge sul sito del Governo nellalista deiPregiudizi antisemiti(la cui fonte è l’Osservatorio Antisemitismo Fondazione Cdec) “l’8° lettera dell’alfabeto è H,2 volte 8 significa HH, abbreviazione per il saluto nazistaHeil Hitlel.88 si trova spesso sui volantini dei gruppi d’odio,sia nei saluti che nei commenti finali di lettere scritte dai neonazisti e negli indirizzi email”. L’unico episodio dello scorso anno in cui c’è stata un’identificazione individuale del responsabile e una condanna da parte del club in oggetto è stato il caso deltifoso della Lazio fotografato con indosso la maglia “Hitlerson 88”. Che cos’è l’antisemitismo? La definizione dell’Ihra “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei.Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisichesono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”. Secondo laInternational Holocaust Remembrance Alliance, infatti, “Gli atti di antisemitismo sono consideraticriminiquando vengono definiti tali dalla legge del Paese (per esempio, negazione dell’Olocausto o la distribuzione di materiali antisemiti in alcuni Paesi)”; “Gli atti criminali sono considerati antisemiti quando l’obiettivo degli attacchi, sia che siano persone o proprietà – edifici, scuole, luoghi di culto o cimiteri – sono scelti perché sono, o sono percepiti, ebrei, ebraici o legati agli ebrei”; “La discriminazione antisemita è lanegazione nei confronti degli ebrei di opportunità o servizi che sono disponibili agli altried è illegale in molti Paesi”. Cos’è e in cosa consiste il Codice etico delle società? “IlCodice Etico-si legge nel documento dellaFicg- costituisce un insieme di principi generali e di linee guida la cui osservanza è di fondamentale importanza per il conseguimento degli obiettivi istituzionali, per il regolare svolgimento delle attività, per l’affidabilità della gestione e l’immagine della Federazione. I dirigenti federali, i dipendenti e i collaboratori della Federazione sono tenuti, nei rapporti con terzi, a mantenere un comportamento etico, rispettoso delle leggi e dei regolamenti interni e improntato alla massima correttezza e integrità”. NelCodice etico delle società,secondo le dichiarazioni del ministro Piantedosi riportate daAnsa, c’è ildivieto dell’uso da parte delle tifoserie di simboliche possano richiamare ilnazismo; laresponsabilizzazione dei tesseratia tenere unlinguaggio non discriminatorioin tutte le manifestazioni pubbliche; la definizione delle modalità diinterruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione”.