La parabola discendente di Harry e Meghan

La vita a stelle e strisce diHarry e Meghanè un flop. Rumors insistenti li darebbero addirittura prossimi al divorzio ma in attesa di notizie su questo fronteciò che sembra naufragareogni giorno di piùè la vita lavorativache hanno cercato di costruire all’ombra della scritta Hollywood, una volta lasciato ilRegno Unito. A dirlo è ilWall Street Journal,che con un lungo articolodemolisce la coppiache sperava di trovare fortuna lontano dalla Corona ma che, a quanto pare,sta facendo più fatica del previsto. Evitiamo subito fraintendimenti: i due non se la passano certo male, viste le laute entrate reali sulle quali ha sempre potuto contare lui, i proventi diSpare, illibro autobiograficodel principe Harry diventato un bestseller, e deldocumentarioHarry & Meghanriguardo la rottura con la famiglia Windsor prodotto perNetflix. 2 progetti che avevano come focus le loro vite, il cui successo indiscusso è stato trascinato dalla voglia del pubblico di insinuarsi tra le pieghe dellafamiglia realee scoprire le ragioni e i torti dell’ex pecora nera che si dipinge come vittima, insieme alla consorte, di un sistema spietato. Quando i due hanno provato a spostarsi da davanti a dietro le telecamere però le cose sono cambiate. «Solo perché sei famosonon significa che sei bravo a fare qualcosa», ha detto in modo perentorio Jeremy Zimmer, capo dell’agenziaUnited Talent, raccogliendo consensi da molti colleghi del settore.Non ci si improvvisa produttorie la mancanza di talento unita, a detta di chi li conosce bene, alla scarsissima umiltà, sembrano essere alla base del precipizio che, almeno al momento, ha inghiottito la loro carriera. Eppure tutto era cominciato sotto i migliori auspici. Una volta sbarcati al sole dalla California, ad attenderli c’era l’amica di Meghan Markle,Oprah Winfrey, peso massimo dei media statunitensi che con un’intervista a cuore aperto alla coppia sembrava averspianato loro la strada luccicante del successo. E in effetti inizialmente è stato così, con unaccordo da 100 milioni di dollari siglato con Netflixtramite l’organizzazioneArchewell, che oltre alla serie dedicata alla loro fuga da Buckingham Palaceprevedeva la realizzazione di altri show. Live to Lead, un documentario a puntate che racconta le storie di leader mondiali e attivisti,è stato lanciato, e dovrebbero vedere la luce anche una serie sugliInvictus Games,torneo fondato da Harry per i veterani feriti che hanno servito l’esercito britannico in Afghanistan; e il programma televisivoBad Mannersbasato su Miss Havisham, un personaggio di Charles Dickens.Molte altre idee però sono state rispedite al mittente, tra le quali uno spettacolo animato per bambini giudicato poco interessante. Nonostante ciò, la collaborazione con il colosso dello streaming dovrebbe proseguire, almeno fino alla fine naturale del contratto nel 2024. Dopo non è dato sapersi. Lamancata capacità di individuare filoni narrativi vincentipotrebbe ostacolare e non poco la continuazione della partnership, che potrebbe interrompersi come avvenuto recentemente conSpotify. Anche in questo casoc’era un contratto a diversi zeriche prevedeva la realizzazione di contenuti audio, che però non sarebbe stato completamente rispettato dai coniugi, definiti dal responsabile dell’innovazione e della monetizzazione per Spotify Bill Simmons «due fottuti imbroglioni». L’unico podcast attribuibile aArchewellè statoArchetypesdi Meghan Markle, che ha indagato gli archetipi e gli stereotipi di genere che investono le donne, ma la risposta del pubblico è stata flebile euna seconda stagione non ci sarà.Così come non ci saranno altri podcast che avrebbero dovuto essere ideati da Harry, come quello dedicato ai veterani che però non ha mai convinto i vertici. Nessuna idea ma anchepochissima attitudine a questo tipo di lavorohanno condannato iSussexa unaparabola discendenteche sa tanto di fine carriera anticipata, nonostante in questi anni si siano circondati di professionisti di primo livello, soprattutto esperti di marketing che avrebbero dovuto aiutarli a emergere, e che invece a uno a uno si sono sfilati daArchewell, sostenendo che l’aziendamanchi di direzionee che i fondatori non abbiano idea di cosa significhi gestire una società. Fama, successo personale e un’ottima disponibilità economica di partenza, dunque, non sono bastati ai 2 per assicurarsi una seconda vita in prima linea nell’industria dell’intrattenimento, che non fa sconti a nessuno, nemmeno a reali decaduti. Sarà forse perché, come ha scritto ilTimes,“Harry non ha nulla da dire e nessuno è interessato a quello che dice Meghan”?