Lavoro e molestie sessuali: 3 libri per dire basta

Lavoro e molestie sessuali: 3 libri per dire basta

 

Il#metoo delle agenzie pubblicitarie italianee le centinaia di testimonianze che si sono accumulate negli ultimi giorni ci hanno mostrato fin troppo bene che – ben al di là dell’ignobile “chat degli 80” –il mondo dellapubblicitàha un enorme problema di molestie sessuali. Se l’industry dell’adv è malata, però,certamente non è l’unica. E se è vero che in questo settore si tratta di una cultura sistemica e radicata, anche chi non ha mai messo piede in un’agenzia sa bene quanto, dalle “battute” alla violenza verbale, fino alle proverbiali “mani addosso” sianocomuni negli ambienti lavorativi. Secondo l’Istat,le donne italiane che hanno subito qualche forma di violenza di genere sul luogo di lavoro sono 1 milione e 404.000. Solo tra il 2015 e il 2016 è capitato a più di 1 donna su 2 e 1 su 5 ha dovuto subire contatti fisici indesiderati. Più della metà è stata vittima di commenti espliciti non richiesti. Non solo daicolleghi, che sono gliautori della maggior parte delle molestie, (55%), ma anche da capi (19%) o altri responsabili (6%). Una legge (ancora) non c’è:la senatrice del Pd Valeria Valente sta tentando di introdurla, dopo il fallimento dell’ultima legislatura. Oltre agli strumenti legislativi, però,i passi da fare sono numerosi, e difficili. Occorrecambiare una cultura, iniziando proprio dal ribaltare molto, se non tutto quello che ci hanno insegnato eimparare a riconoscere le molestie, anche quando sono nascoste dietro il volto magari bonario delle “battute”. O, peggio “complimenti”. Per questo, oggi vogliamo partire da qui, consigliandoti3 libri sulle molestie sessuali, in particolaresul luogo di lavoro, per capire e comprendere a fondo di cosa parliamo e iniziare, finalmente, a cambiare le cose. Le molestie sul lavoro. Da #MeToo alla Convenzione ILO, a cura di Emanuele Corn, Daniela Drago, Valentina Chizzola, Franco Angeli, 154 p. 21€ Questo testocollettivoraccoglie gli interventi e gli approfondimenti di diversi autori e autrici a partire dagli stimoli nati durante il convegno dal titolo:Le molestie sul lavoro. Confronti interdisciplinari da #MeToo alle raccomandazioni ILO, organizzato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento nel settembre del 2018. Dalladimensione sociologica e politica, passando per quellapsicologicafino allagiuridicaeoperativa, il libro analizza“le molte facce delle molestie sessuali”, scandagliando in tutti i suoi aspetti quella che è sempre, ricordano le curatrici “espressione di una relazione di potere”. Partendo dal caso del#metooe dei suoi rapporti con i media, questo testo è in realtà molto più ampio e si allarga fino a includere non solo la situazione italiana maanche gli esempi di giurisdizioni internazionalicome quelle di Usa e Spagna, ma anche esperienze di contrasto e di realtà che si occupano delle ricadute di questo fenomeno, come ilCentro Stress e Disadattamento LavorativodellaClinica del Lavoro di Milano. Anche io. Il caso che ha dato inizio al movimento #MeToo, di Jodi Kantor e Megan Twohey, 320 p, 18€ Illibrofirmato dalle due giornaliste vincitrici del Premio Pulitzer raccontacome un’inchiesta giornalistica sia riuscita a rompere il muro di silenzioche proteggeva unaconsolidata prassi di violenze e abusi. Le due reporter delNew York Timeshanno convinto a parlare tredici donne, molestate e aggredite sessualmente daWeinsteintra gli anni Novanta e il 2015 e a resistere alle intimidazioni con cui il produttore ha cercato di insabbiare la loro indagine. Pubblicato il 5 ottobre 2017, nel 2018il reportage è stato premiato con il premio Pulitzerper il servizio pubblico. Le vicende di quell’inchiesta sono in queste pagine e nel 2022 sono diventate un film, She said (adattato per il mercato italiano con il titolo omonimo “Anche io”). Ma la storia “delle tattiche ingegnose e spietate con cui uomini potentissimi, con interessi convergenti, hanno minacciato giornalisti, eluso ogni responsabilità e costretto al silenzio le vittime” e, soprattutto quella di tantedonne coraggioseche hanno parlato rischiando tutto sono il cuore anche del saggioPredatoridi Ronan Farrow, che racconta l’indagine del giornalista i cui articoli per ilNew Yorkerhanno contribuito a sollevare gli scandali sessuali legati ad Harvey Weinstein. Sono solo complimenti, di Martina Bellani e Tonia Peluso, Villaggio Maori Edizioni, 114 p. 15€ Quante volte, di fronte a una molestia, ci siamo sentite dire “dai, è solo una battuta”. O, peggio, “non prendertela, sono solo complimenti”.No, non lo sono. Ma affermazioni come queste, spiegano nel lorolibroMartina Bellani e Tonia Peluso, sono“ il cavalletto che tiene in piedi il ritratto di una società che non rinuncia alla cultura patriarcale. Non si tratta di un testo sulle molestie sessuali sul posto di lavoro o, meglio, non solo:il volume nasce dal progetto che le due autrici hanno lanciato su Instagramattraverso il profilo@sonosolocomplimenti, in cui dal 2019 donne e ragazze condividono le loro storie diviolenze, abusi, molestie, catcalling e street harassment. Tra queste, ci sono ancheracconti di molestie sul lavoro, di colleghi (e a volte colleghe) che hanno contribuito ad alimentare quello che – è evidente da queste pagine – non è un fenomeno isolato o il frutto di qualche mela marcia, mala cultura in cui viviamo, che affonda le radici in violenza, misoginia e sessismo. Che si manifestano in modi, luoghi e tempi diversi ma condividono un’unica, identica, causa.