Assegno d’inclusione: 400.000 beneficiari di Rdc in meno

Assegno d’inclusione: 400.000 beneficiari di Rdc in meno

 

L’arrivo del Governo Meloni ha portato diverse novità, alcune più evidenti e altre ritirate poco dopo l’insediamento; fra tutte, quella destinata a creare maggiori spaccature potrebbe essere il gradualespegnimento del Reddito di cittadinanza, che all’inizio del prossimo anno cambierà pelle e si farà chiamareAssegno d’inclusione (Adi). Non solo un cambio di nome. A variare profondamente saranno irequisiti di accesso,proprio perché la misura si rivolge principalmente anuclei familiari in difficoltà economica(con un Isee inferiore ai 9.360 euro come per il Rdc) con almeno uncomponente con disabilità, minorenne o over 60. L’assegno ha un valore non inferiore a480 euro annuie non può superare i 6.000 euro complessivi all’anno, a cui si potranno aggiungere altri 280 euro mensili per chi vive in affitto. Di fatto, su 1,2 milioni di nuclei familiari beneficiari del vecchio Reddito di cittadinanza circa400.000 non potranno avere accesso alla misura. Lo si evince dalRapporto sulla politica di bilancio del giugno 2023predisposto dall’Ufficio parlamentare di bilancio (organismo indipendente con funzione di vigilanza sulle tendenze e le prospettive future della finanza pubblica) secondo cui il33,6% dei percettori del Reddito saranno esclusi dall’Adiproprio perchénon comprendono soggetti fragili tutelati al loro interno. Ma a rimanere estromessi sarannoanche altre 97.000 famiglieche non rientrano neinuovi limiti economicipredisposti dal Governo per accedere al nuovo sostegno. Oltre al tetto dell’Isee, viene richiesto un valore direddito familiare inferiore alla soglia dei 6.000 euro annui,che aumentano a 7.560 euro se il nucleo è composto esclusivamente da soggetti di età pari o superiore ai 67 anni e da altri familiari con disabilità grave, oltre che un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione che non sia superiore ai 30.000 euro. All’esito di questa stretta,i nuclei beneficiari dell’Adi ammonterebbero circa a 740.000, di cui 690.000 già presente nella platea dei percettori del Rdc ma con 50.000 nuovi arrivati per via della modifica delrequisito di residenza in Italia, che si abbassada 10 a 5 annial momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo. Di conseguenza, l’esclusione di quasi mezzo milione di nuclei familiari(pari a 2,7 miliardi di euro in aiuti) permetterà alle famiglie già beneficiarie del Rdc di ottenere 190 milioni di euro in più a partire da Gennaio 2024, con un aumento medio di 64 euro mensili per le famiglie con a carico soggetti con disabilità. Nel complesso verrebbero erogati Assegni di inclusione del valore di6,1 miliardi di euro, 2 in meno di quanto ha speso lo Stato per ilReddito nel 2022. Un risparmio non indifferente per il Governo che, secondo il Rapporto, avrebbe stanziato anche il28% in meno di risorse contro l’indigenzache potrebbero essere travasate nell’attuazione di un importante taglio delle tasse previsto nellanuovaRiforma del Fisco. Si tratta di un corpus di 21 articoli (ora all’esame della commissione Finanze alla Camera) diviso in 4 parti, che vanno dalla riforma dell’Irpef con 3 scaglioni di reddito e aliquote più basse, fino alla nuova Ires a 2 aliquote. Proprio questa ultimaImposta sui redditi delle societàverrebbe modificata con una aliquota ridotta al 24% per la quota di utile d’esercizio (cioè il profitto che l’azienda ha prodotto in un anno al netto dei costi sostenuti) destinata nei 2 anni successivi ainvestimenti qualificati e/o nuova occupazione. Sempre nell’ottica “più assumi e investi, meno tasse paghi” si affianca ilsuper ammortamento, che consentirebbe una maxi-deduzione sull’acquisto di beni strumentali nuovi pari al 30% del costo, e che grazie alla nuova riforma sarebbeapplicabile anche alle nuove assunzioni. L’effetto sperato dal Governo sarebbe quello di incentivare l’impiego delle risorse aziendali in capitale umano, ampliando il personale. Contemporaneamente, le aziende beneficerebbero di strumenti fiscali che permetterebbero loro di ridurre il valore del proprio reddito complessivo a fine anno in modo da avere una base imponibile molto più bassa su cui calcolare le imposte dovute. Tuttavia, meccanismi per incentivare le assunzioni sono presenti anche nella stessaAdi. Come per il reddito di cittadinanza infatti restano salde leagevolazioni per i datori di lavoro che assumono percettori di Assegno di inclusione, come l’esonero contributivo al 100% nei primi 2 anni per i contratti a tempo indeterminato, ridotto della metà per contratti a termine o stagionali. Sono previsti incentivi del 30% per ogni nuova assunzione anche per leagenzie per il lavoroche facciano da tramite tra domanda e offerta di lavoro, oltre che uncontributo economico aggiuntivodi 6 mensilità per ogni beneficiario che decida di dare inizio a un’attività lavorativa autonoma.