Lavoro Emilia-Romagna: pronta una legge per attrarre i giovani

Lavoro Emilia-Romagna: pronta una legge per attrarre i giovani

 

Il rapporto tra ilmondo del lavoro e i giovaniè, da ormai diverso tempo, estremamente complesso. Nel nostro Paese la percentuale dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano) nel 2023, secondo i datiEurostat,è pari al 23,1%,registrando il valore più alto tra tutti i Paesi europei, considerando che la media Ue è pari a 13,1%. Secondo l’indagine condotta daInapp(Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) i giovani sono sempre più spaesati per quanto riguarda il loro futuro professionale. Da questa indagine emerge che il57,3% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 28 anni non ha idea del lavoro che vorrebbe svolgerein futuro e neppure delle competenze professionali che vorrebbe sviluppare. La percentuale supera il 50% per i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, mentre per gli over 25 raggiunge il 41,2%: dati estremamente preoccupanti. Ma non è tutto. Sonosempre meno i giovani che usufruiscono dei servizi di orientamentoe il 13% ne ignora addirittura l’esistenza. In una prospettiva di genere, coloro che hanno le idee maggiormente confuse e risultano inattivi sono iragazzi, con una percentuale del60%, mentre per le ragazze la percentuale si attesta al55%. A fare da contraltare a questa cornice, ci sono le aziende che sono invece alla ricerca di profili sempre più tecnici e specializzati. Proprio per questo motivo, alcune Regioni si stanno muovendo con delleleggi ad hoc:è il caso dell’Emilia-Romagna. È stata approvatala leggeAttrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti a elevata specializzazione in Emilia-Romagna(n.2/2023), che ha stanziato115 milioni di euro per finanziare3 misure principali: agevolare le imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero o che sono interessati a lavorare o farericercain Emilia-Romagna; coprire i costi perpercorsi di formazionepersonalizzati o percorsi di specializzazione e qualificazione; garantireservizi di welfare(come nidi, scuole o alloggi) per i giovani e le loro famiglie che si trasferiscono nella regione per motivi lavorativi. L’obiettivo principale ècreare le condizioni migliori perrichiamare giovani talentie puntare su una crescita sostenibile in una Regione dove idisoccupatirappresentano circa il5%.Preoccupano, però, ipochi laureati in discipline Stem(Science, technology, engineering and mathematics), con una percentuale di 16,8%, e i moltiNeet, circa 15%. Quindi, l’Emilia-Romagna punta sui giovani,e lo fa incentivando gli scambi tra le università regionali e l’estero. Prima con Boston, Philadelphia e in particolare Houston, Texas, per favorire le collaborazioni nel mondo dell’aerospazio; poi con Argentina e Uruguay per rafforzare gli scambi universitari nel Sud America. Ma non solo. IlProgrammaGol(Garanzia occupabilità lavoratori) è un’azione di riforma prevista dal Pnrr che si pone l’obiettivo di accompagnare le persone che sono alla ricerca di un lavoro, proponendostrumenti e misure volti al loro inserimento (o reinserimento) nel mondo lavorativo,oppure percorsi di qualificazione. Il programma si rivolge a lavoratori con ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, ai giovani, alle donne, alle persone con disabilità, agli over 55, ai lavoratori e alle lavoratrici con redditi molto bassi, alle persone disoccupate da più di 6 mesi. Dopo il colloquio iniziale, la persona vieneindirizzata al percorso più adeguatoin base alle sue competenze, tra le seguenti opzioni: reinserimento occupazionale, aggiornamento, riqualificazione, lavoro e inclusione. Insomma, tanti incentivi per incrementare ulteriormente la competitività dell’Emilia-Romagna, anche grazie ai finanziamenti europei senza precedenti: per il periodo che vadal 2021 al 2027è stato stanziato oltre1 miliardo di euro dalFse+(Fondo sociale europeo plus).