Cos’hanno in comune un uomo di 43 anni a cui viene inaspettatamente diagnosticata l’asmae la famiglia di una bimba di 9 anni morta a causa proprio dell’asma?La qualità dell’aria che respirano. Ed è sulla scia di questa riflessione che iniziaRespirare. Fermiamo insieme l’emergenza climaticadel sindaco diLondraSadiq Khan, edito in Italia da Egea. 7 capitoli, 7 ostacoli ma anche 7 memorie di avvenimenti politici chiave che hanno caratterizzato la suapersonalissima lotta contro l’inquinamentodell’aria e la crisi climatica. Gli ostacoli – fatalismo, apatia, cinismo, deprioritizzazione, ostilità, costi e stallo – hanno portato Sadiq Khan,eletto alla guida della capitale britannica per la prima volta nel maggio 2016 e poi riconfermato nel 2021, a riflettere sulle possibili azioni concrete da intraprendere per amministrare in modo green una delle città più grandi e inquinate d’Europa. Grazie a questo scritto Sadiq Khan non sarà ricordato soltanto come il primo sindaco della capitale d’Inghilterra di fede islamica, ma ancheil primo a scommettere su una politica più sostenibile, non solo attraverso le parole, ma anche con i fatti. Azioni che per essere messe in pratica hanno avuto bisogno del più basilare degli elementi della politica:il consenso,non semplice da ottenere perché, come Khan stesso spiega,l’inquinamento dell’aria è un killer invisibile, un tema che i cittadini e le cittadine percepiscono come lontano, non concreto. E una volta percepito come reale, ecco che subentra un altro aspetto: il costo. Perché sì, adottare misure sostenibili è costoso. Dalle pagine diRespirare, ilsindacoracconta da una parte l’entusiasmo per le misure adottate dalla sua amministrazione e accolte dai cittadini, e dall’altrail confronto avuto con essi, specialmente con gli abitanti delle zone economicamente più fragili, che si sono trovati in molti casi a dover sostenere ulteriori costi. Diversi irisultati chiave ottenuti negli annie narrati nel libro, come la consegna della dichiarazione di emergenza climatica della città nel 2018, l’introduzione della zona a emissioni ultra basse (Ulez) nel 2019, la designazione di Londra come prima “città parco nazionale”, sempre nel 2019, e la leadership, a partire da dicembre 2021, diC40 Cities, una rete di sindaci provenienti da tutto il mondo che si interroga su questioni di natura ambientale ed economica, cercando nuove strategie d’azione. La narrazione dell’opera è coinvolgente e avvincente efa percepire al lettore l’urgenza del problemae l’impegno e la passione di Khan nel cercare soluzioni concrete. Non a caso, uno dei punti di forza è la sua capacità di tradurre in unlinguaggio accessibilequestioni complesse, attraverso toni conversazionali e spiegazioni chiare sui vari aspetti dell’inquinamento atmosferico, come le fonti principali di inquinanti e le conseguenze sulla salute umana. Respirarenon si limita a presentare un quadro del problema, maoffre una prospettiva positiva sulle soluzioni possibili, concependo una visione molto più ampia della tematica, che non è una questione londinese o inglese, ma globale, evidenziando l’importanza della cooperazionetra città, Paesi e individui, al di là del colore politico, per affrontarla con successo. Ed è proprio questa prospettiva di cooperazione che emerge dalle pagine di Khan: unasfida culturaleche consiste nel fare in modo che ogni individuo comprenda il proprio ruolo, ne sia consapevole e cerchi di svolgerlo al meglio. Londra sotto la sua amministrazione lo ha fatto. La speranza, espressa in chiusura, è che questa consapevolezza possa essere colta anche altrove, se non a livello nazionale, almeno a quello cittadino e locale.Perché è dal basso che partono le più grandi rivoluzioni. Anche quella ambientale.
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