Usa: cala l’interesse degli investitori verso green e sociale

Usa: cala l’interesse degli investitori verso green e sociale

 

Negli Stati Uniti,l’interesse degli investitori versopoliciesdi sostegno ambientale e sociale è diminuitonel corso del 2023 rispetto all’anno precedente. Tra le cause ci sarebbero le crescenti pressioni politiche dei repubblicani e le proposte sempre più prescrittive da parte degli attivisti nel tentativo di promuovere lo sviluppo sostenibile delle imprese. A marzo, il Congressoha approvato un disegno di legge repubblicanocheelimina i criteri Esg (Environment, Society, Governance)da una norma del Dipartimento del Lavoro. La legge ha come obiettivoabolire l’uso di investimenti sostenibili nei fondi pubblicipoiché intaccherebbero l’economia americana, creandodanni ai grandi i produttori di combustibili fossili e di armamenti. Anche il Governatore dellaFloridae candidato alla PresidenzaRon DeSantisha emanato delle leggi contro i criteri di sostenibilità:gli enti pubblici non privilegeranno le aziende “aperte all’ideologiawoke”,ovvero quelle che hanno un atteggiamento consapevole dei soprusi sociali e della disuguaglianza socioeconomica negli appalti pubblici. A confermare il cambio di rotta politico èil dato fornito dalSustainable Investments Institute: questo anno, le petizioni accolte dagli azionisti sull’applicazione di normative riguardanti il cambiamento climaticosono state in media il 23%, inferiori rispetto al 36,6% del 2022. Quelle sui diritti umani sonocalate a un terzo (21,6%) del totaledell’anno precedente. Le petizioni rivolte alle aziende sono diventate unostrumento di discussione delle esigenze dei consumatori e di attivismoper organizzazioni ambientaliste e sociali. Sebbene non siano vincolanti, le proposte in continuo aumento rendono consapevoli le imprese dello sviluppo sostenibile che i propri consumatori vorrebbero fosse attuato,concentrandosi soprattutto sull’impatto ambientale, su politiche retributive eque e inclusive e sulla dimensione della governance. “Abbiamo assistito a un aumento delle comunicazioni aziendali più trasparenti, in particolare da parte delle società più grandi, insieme a un aumento delle proposte eccessivamente prescrittive che compaiono nelle schede societarie”, ha dichiarato Benjamin Colton, responsabile della stewardship pressoState Street Global Advisors. “La nostra analisi è che queste dinamiche abbiano portato a uncalo generale del sostegno degli investitori alle proposte ambientali e sociali degli azionisti”. Il mancato sostegno si verifica inaziende come Exxon, nella qualesolo l’11% degli azionisti ha accolto positivamente la petizione per ridurre le emissioniin linea con l’accordo sul clima di Parigi, mentre la proposta diridurre gliimballaggi di plastica di Amazon ha ricevuto meno di un terzo del sostegnodegli attivisti. Cala l’appoggio al 25%, rispetto al 37% del 2022, per le petizione diUpssu una valorizzazione della diversità, una maggiore equità e inclusione nel settore delle spedizioni. A invertire la rotta si trovano legrandi banche statunitensi. Il 30% degli azionisti di Goldman Sachs, Wells Fargo e Bank of America hanno aderito alle policy sul piano della transizione climatica, con JPMorgan Chase che arriva al 35%. Contro i grandi fondi di investimento si è scagliato Ron Desantis, che ha fattoritirare circa 2 miliardi di investimenti statali a BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo, con l’accusa di usare il voto degli azionisti per promuovere obiettivi sociali liberali. Spostando il focus sul Vecchio continente, secondo il fornitore di dati Diligentil sostegno medio per le proposte ambientali e sociali equivale all’11,6% nel 2023, in crescitarispetto al 10,6% del 2022 e al 5,5% del 2021. Nel resto del mondo, invece, si è registrato un appoggio verso materie Esg del17% nel 2023, contro l’11,3%dell’anno precedente.