Einstein Telescope potrebbe essere realizzato in Italia

Di tutto l’universoconosciamo appena il 5%, ma non sappiamo nulla del restante 95%. Non riusciamo ancora a comprendere bene ilBig Bange come si è originato, ne cosa si cela dietro alla formazione deibuchi nerio come può formarsi unasupernova. A brevissimo però potremmo essere in grado di capire questi complessi ma affascinanti fenomeni, grazie al lavoro diEinstein Telescope, chepermetterà di studiare in modo approfondito l’universoattraverso l’ascolto delle onde gravitazionali. Questo strumento, in grado di indagare quanto avvenuto durante il Big Bang circa 13 milioni di anni fa,potrebbe essere sviluppato In Italia. Il 6 giugno 2023, infatti, in una conferenza stampa all’Osservatorio astronomico dell’Istituto nazionale di astrofisica, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani hannopresentatoper conto del Governola candidatura ufficiale del sito minerario di Sos Enattos, in provincia di Nuoro (Sardegna), come luogo ospitante di questo imponente osservatorio europeo di terza generazione. Il progetto, finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (circa 50 milioni di euro), prevede lacostruzione di un rivelatore di onde gravitazionali attraverso un’infrastruttura sotterranea profonda tra i 100 e i 300 metri. La durata dei lavori prevista è di nove anni, al termine dei quali nascerebbe uno dei principali progetti di ricerca mondiali che prevede, secondo la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, l’occupazionedi almeno 36.000 persone. Senza contare il gigante impatto scientifico mondiale che avrebbe il nostro Paese. Secondo uno studio dell’Università di Sassariogni euro speso per l’Einstein Telescopegenererebbe 3.2 euro in più e unincremento del Pil di 1,6 euro. «Questa candidatura – sottolinea la premier Meloni – è il simbolo di un’Italia che vuole guardare verso l’alto e dire che è capace di grandi imprese, perché lo ha già fatto molte volte». Ilpremio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, presente alla conferenza stampa, ha affermato che grazie a questo telescopio «andremo molto indietro nel tempo e, potendo esplorare l’epoca vicina al Big Bang, è possibile che ci siano tante sorprese, difficili da prevedere». «Einstein Telescope ci permetterà di ascoltare il respiro del cosmo e scendere giù fino a coglierne l’anima – commenta in un tweet la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini. – Potremo così capire qualcosa di più su noi stessi, sul nostro passato ma speriamo anche di poter interpretare meglio le risposte che la nostra Terra ci sta dando ma che oggi non siamo in grado di comprendere». La candidatura dell’Italia potrebbe essere accettata anche alla luce della sualunghissima tradizione relativa alla ricerca delle onde gravitazionali: è stato già costruito un interferometro, il Virgo, a Cascina (Pisa) e la Sardegna ospita il Sardinia Radio Telescope, uno dei radiotelescopi più sofisticati e avanzati al mondo.